Advertisement Skip to content
GNL Galleggiante

Le disuguaglianze del GNL nel mondo, mentre l’Europa si rifornisce dall’Asia

Secondo l’ad di Vitol, Russell Hardy, “gli alti prezzi stanno sopprimendo il consumo di GNL in Asia, che quest’anno dovrebbe aumentare dai 252 milioni di tonnellate del 2022 a 260 milioni di tonnellate”

L’aumento della domanda europea di GNL per compensare la perdita di gas russo convogliato, secondo i leader del settore, ha spinto i prezzi della merce oltre la portata di molti acquirenti nelle regioni a basso reddito come il Sud e il sud-est asiatico, spingendo alcuni di loro verso una forte dipendenza da carbone.

LE ESIGENZE DELL’EUROPA SUL GAS

“Ovviamente l’Europa ha bisogno di accaparrarsi quanto più gas possibile, perché ha perso tutto quello attraverso i gasdotti della Russia”, ha dichiarato alla conferenza Energy Asia di Kuala Lumpur Russell Hardy, amministratore delegato di Vitol, la maggiore azienda di commercio di energia indipendente al mondo.

“L’interesse di GNL dell’Europa – ha spiegato Hardy – si è tradotta in una fornitura permanente dall’Asia, oltre a tutta la nuova fornitura dagli Stati Uniti e l’ha assorbita tutta. L’Asia nel 2023 avrà ancora accesso al GNL, ma il prezzo sarà molto più alto”.

I PREZZI DEL GNL E IL CONSUMO IN ASIA

I prezzi spot del GNL asiatico sono scesi dal loro massimo storico di 70 dollari per milione di unità termiche britanniche dello scorso agosto. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, tra gennaio e marzo 2023 i prezzi dei marker di riferimento Giappone/Corea sono stati in media di 18 dollari per milione di Btu, e nelle ultime settimane sono ulteriormente diminuiti. I prezzi, però, rimangono storicamente alti e potrebbero salire ancora, se l’inverno in Europa si rivelasse più rigido di quello mite dello scorso anno.

Hardy ha detto che gli alti prezzi stanno sopprimendo il consumo di GNL in Asia, che quest’anno dovrebbe aumentare dai 252 milioni di tonnellate del 2022 a 260 milioni di tonnellate, ancora inferiore a 272 milioni del 2021. “L’Asia oggi sta accedendo a meno gas di quanto ha fatto nel 2021, e questo è una sorta di indice di disuguaglianza”.

IL RUOLO DEL GNL NELL’INVERNO 2022 IN EUROPA

Lo scorso inverno l’Europa ha evitato una crisi energetica con nuove forniture di GNL dagli Stati Uniti e dal Qatar, che sono emersi come i due maggiori fornitori di gas al mondo, poiché la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina, ha drasticamente ridotto la sua fornitura di gas all’Europa. I relatori alla conferenza asiatica, tuttavia, hanno sottolineato che una crisi del GNL ha colpito alcuni mercati a basso reddito.

“Il messaggio dei responsabili politici europei è ‘abbiamo gestito bene questa situazione, abbiamo evitato i blackout’ – ha dichiarato Michael Stoppard, global gas strategy lead di S&P Global – ma in realtà ci sono stati dei blackout, che si sono verificati in alcuni mercati asiatici, in particolare nell’Asia meridionale, dove il GNL è stato dirottato verso i mercati europei, più remunerativi”.

L’IMPORTANZA E LE PROSPETTIVE DEL MERCATO ASIATICO

Patrick Pouyanné, presidente e amministratore delegato di TotalEnergies, ha affermato che l’Asia in generale è stata fondamentale per la crescita del mercato globale del GNL. Considerato un combustibile per la transizione energetica, prima delle recenti interruzioni del mercato, il consumo di GNL era in aumento nella regione, mentre cercava di ridurre la sua forte dipendenza dal carbone. “Poi – ha spiegato Pouyanné – l’Europa ha preso un po’ di GNL da Bangladesh, Vietnam, Thailandia, e i prezzi sono aumentati. Abbiamo spinto questi Paesi ad avere bisogno di più carbone. Il prossimo inverno spero che l’Europa torni ad essere buona e più calda, perché altrimenti non ci sarà altro modo che prendere più energia dall’Asia”.

Octavio Simoes, presidente e amministratore delegato del produttore statunitense di gas Tellurian, ha affermato che Pakistan, Sri Lanka, Indonesia e anche Giappone e Corea del Sud hanno bruciato molto più carbone rispetto a prima, perché erano privi di forniture di GNL a prezzi accessibili. “E alcuni Paesi come il Pakistan – ha aggiunto – stanno abbandonando completamente la loro strategia a lungo termine del gas naturale e vogliono sviluppare le loro riserve di carbone”.

Tengku Muhammad Taufik, presidente e ad di Petronas, ha espresso preoccupazione per la sostenibilità a lungo termine dell’approvvigionamento di gas naturale nella regione, con l’attuale situazione di “sottoinvestimento” nel settore del petrolio e del gas. Ha detto che alcune istituzioni finanziarie sono preoccupate che i soldi investiti in progetti di petrolio e gas sarebbero stati capitali bloccati. Nel frattempo, come hanno affermato altri leader del settore, gli sviluppi delle energie rinnovabili e gli sforzi di decarbonizzazione tra le società energetiche in Asia non sono progrediti così velocemente come previsto.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su