Anche se gli impianti eolici e solari raggiungessero livelli record e la produzione da fonti rinnovabili superasse quella dei fossili (quando le condizioni meteorologiche lo consentono), i Paesi europei necessitano di una generazione di riserva affidabile
L’Europa negli ultimi anni ha fatto enormi progressi nell’incrementare la sua capacità di energia rinnovabile. Per la prima volta in assoluto, nella prima metà di quest’anno la produzione di energia eolica e solare ha superato la quota di elettricità fornita dai combustibili fossili. Tuttavia, questa settimana i prezzi orari dell’energia per le ore di punta della domanda mattutina e serale sono saliti al livello più alto dall’apice della crisi energetica dell’autunno 2022. Il motivo è piuttosto semplice e imprevedibile: velocità del vento molto basse nell’Europa nord-occidentale, che hanno portato ad un crollo della produzione eolica. Per soddisfare la domanda di energia in quella che ora è ufficialmente la stagione di riscaldamento invernale in Europa, i principali Paesi – tra cui Germania e Regno Unito – hanno dovuto fare affidamento su più gas per produrre elettricità.
IN EUROPA PREZZI DELL’ENERGIA IN AUMENTO
Il crollo della produzione eolica e il gas aggiuntivo necessario per supportare il sistema elettrico hanno spinto i prezzi dell’energia al rialzo e hanno richiesto alcune misure di stabilizzazione della rete di emergenza. In Germania, la cosiddetta “dunkelflaute” (in tedesco “bonaccia del vento scuro”) ha portato i parchi eolici a generare, all’inizio di questa settimana, solo il 7% della loro capacità nominale. Questa bonaccia dell’energia eolica ha portato i prezzi dell’elettricità del giorno prima per le ore di punta della domanda di mercoledì a livelli elevati mai visti dalla crisi del 2022.
I PAESI EUROPEI HANNO BISOGNO DI UNA GRANDE CAPACITÀ DI STOCCAGGIO
Il Regno Unito, da parte sua, martedì scorso ha visto solo il 4% della sua domanda di elettricità nelle ore di punta del mattino e della sera soddisfatta dall’energia eolica, mentre la generazione a gas naturale ha superato il 60% del mix energetico. La quota di gas nella generazione di energia britannica è balzata al livello più alto dal novembre 2023.
La maggior parte delle famiglie britanniche si riscalda con il gas, quindi anche la domanda di combustibile fossile è aumentata. La situazione difficile per l’Europa è che, anche se gli impianti eolici e solari raggiungessero livelli record e la produzione di energia pulita superasse quella dei fossili (quando le condizioni meteorologiche lo consentono), le economie necessitano di una generazione di riserva affidabile, indipendente dalle condizioni meteorologiche e flessibile e, per sfruttare appieno l’energia delle fonti rinnovabili, di una grande capacità di stoccaggio.
LA CRESCITA DELLA RINNOVABILI
L’avanzamento delle energie rinnovabili è innegabile: l’Europa negli ultimi anni ha installato una capacità record di energia eolica e solare, soprattutto dopo la crisi energetica del 2022, quando la maggior parte dei flussi di gas russo si è fermata. Secondo i dati del think tank energetico Ember, l’aumento della produzione di energia solare ed eolica tra il 2019 e il 2023 ha sostituito un quinto della produzione di energia da combustibili fossili dell’Unione europea.
Tra gennaio e giugno, la quota di energia eolica e solare nel mix energetico Ue è stata del 30%, rispetto al 27% dell’elettricità alimentata da combustibili fossili. La domanda di energia nell’Unione europea è aumentata dello 0,7% nella prima metà dell’anno, rimbalzando da due anni di cali durante la crisi energetica. Inoltre, l’inverno mite 2023/2024 ha limitato l’aumento della domanda di energia complessiva. L’energia eolica e solare combinate hanno superato la produzione di energia da combustibili fossili in 13 Paesi Ue, con quattro Paesi che hanno raggiunto il traguardo per la prima volta nel periodo gennaio-giugno 2024: Germania, Belgio, Ungheria e Olanda.
Questi sono numeri importanti quando il meteo è favorevole alla produzione eolica e solare; quando invece non lo sono, si ricorre a più combustibili fossili per colmare il divario, almeno finché un aumento significativo degli accumuli non aiuterà a distribuire l’energia rinnovabile quando è necessaria.
I RITARDI DEGLI INVESTIMENTI NELLA RETE
L’Europa e il resto del mondo hanno bisogno di soluzioni per affrontare l’intermittenza nella generazione di energia eolica e solare e per espandere e revisionare le reti, in modo che siano in grado di gestire la crescente capacità rinnovabile. In sostanza, se l’energia eolica e solare in forte espansione non hanno un modo per accedere alla rete, è inutile decantare le aggiunte di capacità da record.
In un rapporto ad inizio anno, Ember ha affermato che gli investimenti nella rete sono in ritardo rispetto alle aggiunte di rinnovabile, e una mancanza di capacità di trasmissione potrebbe frenare la transizione energetica. “Assicurarsi che l’energia solare ed eolica possano connettersi al sistema è fondamentale quanto i pannelli e le turbine stessi”, ha dichiarato Elisabeth Cremona, Energy & Climate Data Analyst di Ember. Secondo il think tank, grazie alle crescenti aggiunte di capacità di energia rinnovabile e alla generazione, il contributo dell’eolico e del solare è stato particolarmente forte durante le ore diurne di quest’estate.
I DATI SULLE RINNOVABILI IN ITALIA
Per quanto riguarda l’Italia, gli ultimi dati provengono dalla relazione sullo stato della Green Economy presentata nei giorni scorsi agli Stati Generali della Green Economy 2024 all’interno di Ecomondo, a Rimini. Nel 2023 l’elettricità da energia rinnovabile ha superato il 44% della produzione totale. La nuova capacità di generazione è cresiuta dai circa 3 GW del 2022 ai quasi 6 GW dello scorso anno. Nel primo semestre 2024 è aumentata di 3.691 MW, +41% rispetto allo stesso periodo del 2023.
I dati del 2023 vedono dei miglioramenti per le rinnovabili elettriche: lo scorso anno, per la prima volta, l’energia fotovoltaica ed eolica hanno generato oltre 50 TWh di elettricità, pari ad un quinto della produzione nazionale. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi europei al 2030, la potenza installata dei nuovi impianti dovrà aumentare a 11-12 GW l’anno.