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L’indagine dell’Ue sugli incentivi alle auto cinesi è agli sgoccioli. Ecco quando partiranno le sanzioni

L’indagine della Commissione Europea sugli aiuti del Governo cinese alle case automobilistiche nazionali sta per terminare, secondo il vicepresidente Valdis Dombrovskis

L’indagine della Commissione Europea sui sussidi cinesi per i veicoli elettrici potrebbe terminare “prima della pausa estiva” e la possibilità di sanzioni è sempre più concreta. È quanto ha detto il vicepresidente Valdis Dombrovskis a Politico.eu, confermando che dovrebbe portare all’introduzione di dazi provvisori sulle importazioni di veicoli a batteria provenienti dalla Cina. Intanto, Stellantis corre ai ripari aggiudicandosi i diritti esclusivi per costruire, esportare e vendere prodotti del produttore Leapmotor fuori della Cina.

SANZIONI ALLE CINESI, LA SCADENZA SI AVVICINA

La data segnata in rosso nel calendario per l’imposizione di sanzioni alla Cina è il 4 luglio. Infatti, scadranno i 9 mesi di tempo dall’avvio dell’indagine della Commissione Europea, termine legale per imporre i dazi sulle importazioni alle case cinesi.

“Ci si può aspettare i prossimi passi prima della pausa estiva”, ha anticipato Dombrovskis a Politico.eu a proposito della possibilità di introdurre misure provvisorie a danno delle cinesi.

Tuttavia, Dombrovskis ha spiegato che non è in grado di “preannunciare date specifiche” riguardo le misure provvisorie e che il quadro giuridico prevede “tempi certi che dovremo rispettare”.

L’INDAGINE DELL’UE E LE SANZIONI

L’indagine della Commissione Europea sui sussidi del Governo cinese alle case produttrici nazionali procede a ritmo spedito. Le investigazioni dell’Ue sono partite ufficialmente a novembre, ma già a settembre il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato l’allarme riguardo l’invasione di auto elettriche cinesi low-cost nei mercati globali.

Il Governo francese, in particolare, si è fatto promotore di una battaglia contro l’inondazione di vetture elettriche, che mette a rischio le aziende europee, che non possono competere con i prezzi stracciati delle vetture asiatiche. Il pressing di Parigi ha avuto successo e Bruxelles ha iniziato a indagare riguardo potenziali irregolarità negli aiuti statali distribuiti dal Governo cinese ai produttori nazionale.

STELLANTIS CORRE AI RIPARI

Stellantis corre ai ripari alleandosi con Leapmotor per realizzare auto low-cost da costruire e vendere in Europa. Il gruppo ha stretto una joint venture con l’azienda cinese per sfidare le altre case europee, prima fra tutti Dacia. Infatti, il gruppo ha acquisito i diritti esclusivi per costruire, esportare e vendere prodotti Leapmotor fuori della Cina, stringendo un accordo potenzialmente rivoluzionario. Infatti, è la prima volta che un costruttore dell’Ue ottiene i diritti di vetture e componenti prodotti da un costruttore cinese.

Inizialmente, in Europa verranno prodotti e distribuiti il T03 e il C10, un SUV di 4750 mm di lunghezza con versione elettrica e ibrida. Maggiori informazioni potrebbero arrivare dall’incontro convocato dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy per l’8 maggio alle ore 10. Al tavolo parteciperanno le organizzazioni sindacali, regione Molise, il ministero del Lavoro, Stellantis, rappresentanti Acc, secondo quanto riporta Adnkronos, riprendendo fonti sindacali.

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