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Nucleare

L’Italia riparte sul nucleare. Ecco come si superano i referendum

I Verdi già pronti a una nuova consultazione. Pichetto: Valutiamo le nuove tecnologie, non il nucleare di I, II o III generazione

Riparte il percorso dell’Italia verso il nucleare. Ma non il vecchio “concetto” legato a tecnologie di prima, seconda o terza generazione. Bensì il nuovo corso come gli Small Modular Reactor (SMR) e i reattori nucleari di quarta generazione (AMR). O almeno queste sono le intenzioni del governo che oggi, con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha aperto al Mase i lavori della prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (Pnns).

CHI C’ERA ALLA “PRIMA”

nucleareL’incontro, presieduto dal Ministro Fratin, ha visto la partecipazione dei principali Enti pubblici di ricerca, di esponenti del mondo delle Università, di associazioni scientifiche, di soggetti pubblici operanti nel settore della sicurezza nucleare e del decommissioning, nonché di imprese che hanno già in essere programmi di investimento nel settore nucleare, nella produzione di componenti e impianti e nelle applicazioni mediche nel settore nucleare.

“Per le adesioni ricevute avremmo dovuto organizzarlo allo Stadio Olimpico. A conferma del fatto che abbiamo tante competenze ed esperienze nel settore nucleare. Vogliamo mettere insieme i grandi attori dell’energia atomica perché dialoghino. Prima si parlavano, ma sottovoce: è ora di farlo alla luce del sole. Non ci dobbiamo più nascondere. È importante essere trasparenti nelle scelte, perché solo così si ottiene il consenso della società”, ha commentato Pichetto in una intervista al quotidiano La Repubblica.

L’ITALIA PUNTA SU RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA NEL PNIEC, MA NON SOLO

L’Italia, ha ricordato il Mase, “come già previsto nella proposta di aggiornamento del Pniec, punta sulla vasta diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica per garantire la decarbonizzazione e la sicurezza energetica, anche attraverso la diversificazione delle fonti e l’integrazione delle diverse soluzioni tecnologiche disponibili”.

Pertanto, in linea con la mozione approvata lo scorso maggio dal Parlamento che ha impegnato il Governo a sostenere la ricerca tecnologica su fusione e fissione nucleare e a informare correttamente i cittadini su tali tecnologie, il Ministero ha istituito la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile.

GLI OBIETTIVI DELLA PIATTAFORMA

La PNNS ha l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore.

Questo prevede “non solo uno sforzo aggiuntivo in termini di ricerca, sviluppo e dimostrazione delle nuove tecnologie nucleari, e dei loro aspetti di maggiore sicurezza, sostenibilità e circolarità, e conseguentemente la loro migliore accettabilità sociale, ma anche il rafforzamento del contributo dell’Italia nei percorsi e programmi di educazione, formazione e alta formazione universitaria (corsi di laurea, laurea magistrale e dottorati di ricerca), il consolidamento della cooperazione e della partecipazione a livello europeo e il coordinamento dei progetti e delle attività in corso a livello nazionale tra gli Enti pubblici di ricerca operanti nel settore, il mondo delle Università, le associazioni scientifiche, i soggetti pubblici operanti nel settore della sicurezza nucleare e del decommissioning, nonché le imprese che hanno programmi di investimento nel settore nucleare o nella produzione di componenti e impianti, si legge nel documento finale della Piattaforma.

Qui il documento della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile

PICHETTO: NON PROPONIAMO LE CENTRALI DI TERZA GENERAZIONE

A riguardo il Ministro Pichetto ha dichiarato: “Non si tratta evidentemente di proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (SMR) e i reattori nucleari di quarta generazione (AMR).” Pichetto dissesto idrogeologico

IL COORDINAMENTO A MASE, ENEA ED RSE

La Piattaforma sarà coordinata dal Mase con il supporto di Enea e Rse e verrà articolata in gruppi tematici.

In sostanza costituirà lo strumento di raccordo e coordinamento da parte del Mase dei diversi attori nazionali che a vario titolo e livello si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, i suoi lavori saranno orientati a favorire lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale, con elevati standard di sicurezza e sostenibilità, senza trascurare gli aspetti economici e finanziari e di accettabilità sociale. Essa permetterà di rendere le attività in campo nucleare, svolte a vario titolo, per usi energetici in primis ma anche per sviluppare utilizzi medico terapeutico-diagnostici e di qualificazione dei materiali, meno frammentate, in modo che le risorse attualmente disponibili e utilizzate per i correlati investimenti possano essere impiegate in modo più efficiente ed efficace grazie alle sinergie tra i vari attori nazionali.

La piattaforma interagirà inoltre con soggetti europei e internazionali sinergici per la strategia italiana sul nucleare al fine di favorire e stimolare collaborazioni e iniziative congiunte.
A tal fine il Mase ha previsto l’istituzione della “Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile”, la quale si configura come un network strutturato il cui obiettivo è creare un punto di sintesi e convergenza nazionale sulle diverse iniziative, le esperienze, le criticità, le prospettive e le aspettative sul settore nucleare avanzato che presenta caratteri e aspetti innovativi come sostenibilità e contributo alla decarbonizzazione dei sistemi energetici e produttivi.
Essa potrà rappresentare anche lo strumento per attività di confronto e coordinamento internazionale con piattaforme similari già costituite a livello europeo e internazionale.

TARGET FINALE, ADOTTARE UNA STRATEGIA NAZIONALE PER IL NUCLEARE SOSTENIBILE

I risultati del lavoro della Piattaforma saranno la base per la elaborazione e la proposizione al MASE, ai fini dell’adozione, di una Strategia nazionale per il nucleare sostenibile, sia per il medio termine nel campo dei reattori modulari e nella fissione di nuova generazione, sia nel lungo termine sulla fusione, con particolare riferimento al coordinamento della ricerca e della formazione in tali ambiti, alla chiusura dei processi e la destinazione delle scorie, alla ricognizione delle tecnologie nucleari, analisi di scenari e sviluppo e integrazione nel sistema energetico nazionale, analisi tecnico- economiche e analisi costi/benefici, nonché per gli indirizzi per la gestione del decommissioning, la gestione del materiale radioattivo anche, per quanto possibile, in ottica del suo riutilizzo in reattori innovativi.

La Piattaforma potrà quindi successivamente contribuire alla elaborazione di un Piano di implementazione a medio e lungo termine della Strategia, qualora adottata dal Governo, nonché al relativo monitoraggio verifica ed eventuale aggiornamento, nel corso della sua realizzazione.

IL NODO DEI REFERENDUM

L’unico nodo da superare è rappresentato dai due referendum – uno del 1987 e l’altro del del 2011 – con i quali gli italiani hanno detto no all’atomo: il primo sulla scia del disastro di Chernobyl e il secondo in concomitanza con Fukushima. “L’opinione prevalente degli studiosi è che nei referendum fu chiesto agli italiani di esprimersi sul nucleare di prima e seconda generazione, quello di Chernobyl per intendersi. Ora le cose sono molto cambiate. Un illustre giurista mi ha detto: la bici e la Ferrari sono due mezzi di trasporto, ma un referendum sulle bici non può estendersi alle auto sportive. Aldilà delle interpretazioni giuridiche, è chiaro che per procedere è importante creare consenso”.

“Ricordo – ha aggiunto il ministro sempre su Repubblica – che il nucleare è nella tassonomia green della Ue e che gli esperti lo considerano irrinunciabile per la sicurezza energetica del futuro, in aggiunta alle rinnovabili”.

BONELLI (AVS): PICHETTO FRATIN FUORI DAL TEMPO, PRONTI A TERZO REFERENDUM

Naturalmente il piano per un ritorno al nucleare non piace a tutti, in particolare al co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: “Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sembra aver dimenticato una lezione fondamentale: l’energia nucleare è un vicolo cieco economico e ambientale. Parliamo di un’energia che richiede investimenti pubblici massicci. Questi sono costi insostenibili che ricadranno sulle spalle delle famiglie e delle imprese italiane. E non includono le spese per la gestione delle scorie radioattive, un problema che il Ministro sembra voler risolvere in fretta ma senza una soluzione concreta”. Inoltre, ha proseguito Bonelli, “il Ministro sembra sottovalutare la volontà del popolo italiano, che ha respinto l’energia nucleare in due referendum distinti che non può semplicemente ‘superare’ come se fossero ostacoli insignificanti: la democrazia e la volontà popolare devono essere rispettate. E’ falso che il referendum sul nucleare era su impianto di I e II generazione ma sulla produzione del nucleare da fissione in generale. Se il governo intende proseguire su questa strada, per noi di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra, la risposta sarà chiara: ci sarà un nuovo referendum, perché la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale non possono e non devono essere sacrificate sull’altare di un’energia obsoleta, costosa e insicura come il nucleare,” ha concluso Bonelli.

NUCLEARE E DEPOSITO: LUCANI CONTRO LE ASPIRAZIONI DEL MINISTRO PICHETTO

Mette invece le mani avanti il Portavoce di ScanZiamo le Scorie, Pasquale Stigliani: “I Comuni Lucani e la Basilicata ribadiscano con forza quanto già affermato nel 2003 contro l’ipotesi di realizzare la discarica nucleare a Terzo Cavone nelle 15 giornate di civile protesta di Scanzano. Non si prestino alle aspirazioni del Ministro Fratin, alla ricerca di consensi per ospitare un’infrastruttura che alimenterebbe nel nostro territorio solo sviluppo distorto, in contrasto con lo sviluppo rurale agricolo e turistico per la quale la Basilicata è vocata. Ricordiamo che ad oggi, a quasi 20 anni dalla cancellazione del nome di Scanzano, il problema della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ad alta attività rimane il problema irrisolto nel mondo. Anziché perder tempo con la propaganda di un nucleare sostenibile che non esiste, il Ministro Pichetto si impegni ad individuare soluzioni per accelerare la messa in sicurezza dei centri nucleari, compresa quella del centro Sogin nella Trisaia di Rotondella, nei quali si continuano invece a cumulare i ritardi, esponendo a rischi e pericoli la salute umana”, si legge in una nota.

PISTELLA (CNR): “CONSIDERAZIONI DI FRATIN ISPIRATE DA BUON SENSO”

D’accordo con Fratin invece l’ex presidente del CNR Fabio Pistella: “Le considerazioni del Ministro Pichetto Fratin sono ispirate da ragionevolezza buon senso e aderenza alla realtà. Farà scalpore quanto dichiarato, senza pregiudizi, sulle prospettive del nucleare, in piena coerenza con le scelte dell’Unione europea, ma ancor più importanti nell’immediato sono per assicurare la tenuta del sistema produttivo e dell’occupazionale sue indicazioni su come deve avvenire la transizione energetica in Italia e più in generale in Europa”, ha scritto su Linkedin Pistella.

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