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L’Italia “scoppia” di auto, ma si vendono poche elettriche

Tra i Paesi Ue, l’Italia ha 684 vetture ogni 1.000 abitanti, il dato più alto. Nel 2023, però, le auto elettriche hanno rappresentato solo il 4,3% del mercato

Secondo gli ultimi dati Eurostat diffusi oggi, nel 2022 il numero medio di automobili ogni 1.000 abitanti nell’Unione europea era di 560. Nel decennio 2012-2022, il numero medio è aumentato del 14,3% (da 490 a 560 auto ogni 1.000 abitanti). Tra i Paesi Ue, L’Italia ha il numero più alto, con 684 veicoli ogni 1.000 abitanti, seguita da Lussemburgo (678), Finlandia (661) e Cipro (658). La Lettonia è invece il Paese con il tasso più basso (414 auto ogni 1.000 abitanti), seguita da Romania (417) e Ungheria (424).

I dati mostrano che i Paesi dell’Europa centrale ed orientale hanno registrato tassi di crescita elevati tra il 2012 e il 2022. La Romania ha registrato la crescita più alta di automobili per 1.000 abitanti (+86,2%, +193 unità), seguita dalla Croazia (+44,8%, +152), Ungheria (+40,9%, +123), Slovacchia (+40,1%, +135) ed Estonia (+39,7%, +181).

LE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NEL 2023

Il mercato italiano dell’auto ha terminato il 2023 a +19,0% con 1.566.448 nuove immatricolazioni, una crescita consistente con circa 250.000 unità in più rispetto al 1.316.773 del 2022, ma ancora indietro di oltre 350.000 vetture (-18,3%) rispetto al 2019.

Tra le alimentazioni, il motore a benzina ha archiviato il 2023 in crescita al 28,3% di quota (+0,8%). Il diesel è sceso al 17,8% di quota (-2,1%), il GPL ha chiuso l’anno al 9,0%, in linea con la quota 2022. Le auto ibride hanno guadagnato 2,1 punti percentuali, registrando il 36,2% di share, con un 10% per le full hybrid e un 26,2% per le mild hybrid. Le auto elettriche a batteria (BEV) hanno chiuso l’anno al 4,2% di share, mezzo punto in più del 2022, e infine le PHEV sono scese al 4,4% rispetto ad un anno fa.

IN ITALIA LE AUTO ELETTRICHE STENTANO

La vendita di auto elettriche in Italia sta stentando. Come già detto, nel 2023 le BEV hanno rappresentato solo il 4,3% del mercato. Negli altri Paesi Ue l’immatricolazione di auto elettriche fa registrare una tendenza in crescita: in Francia si è passati dagli oltre 138.000 veicoli del 2021 ai 261.000 del 2023 e in Germania da 307.000 a 470.000. L’Italia invece è scesa rispetto al 2021, passando dalle 61.000 auto di quell’anno alle 59.000 del 2023. Siamo appena davanti alla Spagna, che però dal 2021 ha più che raddoppiato la sua crescita. Uno dei principali problemi del mercato elettrico continua ad essere il prezzo medio di vendita di un’auto elettrica.

LE EMISSIONI DEL TRASPORTO SU STRADA

Serviranno circa 30 anni per sostituire l’intero parco veicoli italiano con delle auto elettrificate. Secondo il recente paper “L’industria automobilistica: quando la fornitura regolamentata non soddisfa la domanda. Il caso dell’Italia”, realizzato da Antonio Sileo e Monica Bonacina, della Fondazione Eni Enrico Mattei, però, la semplice sostituzione delle auto che circolano nel nostro Paese con nuovi modelli elettrificati non basterà a raggiungere la neutralità carbonica del trasporto su strada entro il 2050. Negli ultimi anni gli sforzi dei produttori di auto non sono stati accompagnati da cambiamenti nelle abitudini di acquisto degli automobilisti: dal 2016 al 2022, infatti, sono state vendute poche auto, soprattutto a basse o zero emissioni.

LE NUOVE NORME EURO 7 PER AUTO, BUS E FURGONI

Intanto, a dicembre il Consiglio Ue e il Parlamento europeo sono giunti ad un accordo sul futuro regolamento per i motori endotermici Euro 7. Per quanto riguarda auto e furgoni, restano i limiti delle emissioni di gas di scarico e le condizioni di prova valide per i motori Euro 6.

Per bus e furgoni, invece, il Regolamento prevede dei limiti più severi sulle emissioni di gas di scarico misurate in laboratorio (un limite di NOx a 200 mg/kWh) e in condizioni di guida reali (un limite di NOx a 260 mg/kWh), pur mantenendo le attuali condizioni di prova previste dal Regolamento Euro 6. Le nuove norme riguardano non solo i gas di scarico (CO2 esclusa), ma anche le emissioni del sistema frenante e degli pneumatici. Il nuovo obiettivo prevede la riduzione delle emissioni di particelle frenanti (PM10) per auto e furgoni a 3 mg/km per i veicoli elettrici, a 7 mg/km per i veicoli a motore e per gli ibridi, e a 11 mg/km per i furgoni.

I BIOCARBURANTI

Nel percorso di elettrificazione del parco auto italiano, un ruolo molto rilevante verrà svolto anche dai biocarburanti. Come si legge nel Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025 del Mase, modificato con decreto del ministro il 7 dicembre 2023, “per favorire la transizione verde, è indispensabile favorire la riconversione delle raffinerie petrolifere e dei relativi depositi in bioraffinerie incentivando, grazie all’importante patrimonio tecnologico e umano del nostro Paese, lo sviluppo dei nuovi biocarburanti, che potranno dare un contributo fondamentale al processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti”.

Ieri, intanto, durante l’audizione in Commissione Ambiente alla Camera di Eni, il Director Public Affairs della società, Lapo Pistelli, ha dichiarato che “abbiamo messo in atto delle trasformazioni industriali importanti in Italia nel settore dei biocarburanti, ma non pensiamo che siano alternativi alla mobilità elettrica, ma una soluzione complementare”. Per Pistelli “i biocarburanti sono molto importanti per una parte della mobilità su gomma pesante, ma anche per il trasporto leggero. L’Ue ha messo al bando i motori a combustione interna nel 2035 ma, sapendo che il biodiesel già oggi è in grado di abbattere le emissioni fino al 90% sul ciclo vita intero, in attesa che chi non può ancora permetterselo passi alla mobilità elettrica, passare ad un biocarburante che abbatte le emissioni è una scelta in linea con gli obiettivi di trasformazione energetica e ambientale”.

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