Advertisement Skip to content
Elettriche

Lo strano caso dello studio sulle auto elettriche (che confonde le emissioni)

La CO2 infatti dipende solo dall’entità della combustione e dalla sua efficienza, è ovvio che una Panda Euro 4 emette meno CO2 di un grosso SUV anche Euro 6. Gli inquinanti che le norme Euro limitano sono NOx, SO2, polveri sottili, emessi dal tubo di scarico e che rendono l’Italia una delle nazioni più inquinate d’Europa. Il commento di Dino Marcozzi*

L’altro giorno ci siamo imbattuti nel solito articolo pieno di clamorose sciocchezze ad uso di chi avversa la transizione. Citiamo solo una delle “rivelazioni”, riportata anche nel box immagine.
L’articolista confonde (si fa fatica a non pensarlo volutamente) l’anidride carbonica con gli inquinanti limitati dalle normative Euro.

È impossibile immaginare che un giornalista non sia informato del fatto che l’anidride carbonica NON E’ UN INQUINANTE ma un GAS CLIMALTERANTE.

La CO2 infatti dipende solo dall’entità della combustione e dalla sua efficienza, è ovvio che una Panda Euro 4 emette meno CO2 di un grosso SUV anche Euro 6. Gli inquinanti che le norme Euro limitano sono NOx, SO2, polveri sottili, emessi dal tubo di scarico e che rendono l’Italia una delle nazioni più inquinate d’Europa; insomma le emissioni pericolose che un’auto elettrica azzera.
E sin qui nulla di strano, le campagne contro la transizione, soprattutto quella tecnologica, sono merce comune e giornaliera in certi organi di “informazione”.

Ma quello che ci piace invece approfondire è invece un altro singolare aspetto dell’articolo: la citazione di uno studio realizzato da Politecnico di Milano e Unipol, presentato come una novità quando invece si tratta della solita rimasticatura già presentata in passato.
E qui finalmente ci addentriamo nel mistero.

Infatti se si prova ad ottenere una copia dello studio citato, per poterlo analizzare e verificare, si finisce in una nebbia fitta: non si trova chi lo possa fornire.
Una rapida ricerca in rete permette la scoperta che lo studio fu presentato il 23 giugno dallo “Urban Mobility Council” di Unipol (si apprezzi la modestia della denominazione di questo “Think Tank”), in un convegno con tanti illustri partecipanti.

Certamente furono proiettate delle “slide” (qualche foto si trova in rete) ed esistono delle sintesi, anche con interessanti informazioni, ma vi si si coglie anche la straordinaria scoperta che “26% degli Euro 4 ha un impatto di CO2 inferiore” alla mediana degli Euro 6.
Di seguito tante testate, anche importanti, si sono appropriate di questi dati per torturarli al proprio utile ma se si volesse seriamente affrontare il contenuto, anche analizzare i risultati e magari per un confronto costruttivo, non si riesce nell’impresa.
Il mistero resta e questo è forse quello che desiderano tanti, per continuare a ricicciarlo e citarlo a sproposito.

*Dino Marcozzi è Ingegnere nucleare, laureato all’Università di Pisa, è entrato in Enel nel 1980 nell’area Generazione e Trasmissione di Roma. È stato Operation Manager nella centrale nucleare BWR di Caorso e Direttore di centrali termiche dal 1991 al 1998, fino a una taglia di 3 GW. Dopo un’esperienza nella Pianificazione e Controllo, nell’Ingegneria O&M e nella generazione distribuita, è stato responsabile degli approvvigionamenti di Enel Italia Generazione e Ingegneria e Costruzioni fino a settembre 2008. Dall’ottobre 2008 Dino ha ricoperto il ruolo di Chief Procurement Officer in Enel Green Power, azienda leader nel settore delle energie rinnovabili, seguendo lo sviluppo della struttura a matrice attraverso la centralizzazione e la gestione di un portafoglio di 3,5 miliardi di euro di Capex e Opex in 17 Paesi. In qualità di CPO Dino è stato membro del McKinsey European CPO Rountable, relatore in diversi congressi e convegni come ProcureCon e docente ai corsi del Master Internazionale di Procurement di Tor Vergata, membro del Consiglio di Amministrazione di EUFER e Slovenske Elektrarne. Dopo un’esperienza come Senior Advisor in McKinsey&Co, a maggio 2018 è stato Fondatore e Segretario Generale di Motus-E (prima piattaforma italiana di stakeholders nell’ecosistema della mobilità elettrica).

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su