Dal 2004, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.
Minori consumi per 410 milioni di kWh e 200 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. Questi i vantaggi che, secondo le stime di Terna, si avranno con l’ora legale, che entrerà in vigore dal 26 marzo fino al 29 ottobre.
CON L’ORA LEGALE SI RISPARMIA
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
L’ora legale sarà in vigore da domenica 26 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.
LE STIME DEI DATI TERNA
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2023 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è, attualmente, pari a circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 410 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie.
QUANTO HA RISPARMIATO L’ITALIA DAL 2004 AL 2022
Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.