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E-fuel

L’Ue sta pensando di indebolire il requisito di neutralità carbonica per gli e-fuels

Secondo alcuni documenti interni è emersa una disputa interna alla Commissione sulla definizione di “carburanti neutri in termini di CO2”, che contrappone la direzione generale responsabile del mercato interno (DG GROW) e la direzione responsabile dell’azione per il clima (DG CLIMA)

La Commissione europea sta valutando la possibilità di attenuare il requisito di neutralità del carbonio per i carburanti elettronici (e-fuels) per consentire la vendita di auto con motore a combustione dopo il 2035. È quanto risulta da alcuni documenti interni, che lasciano ipotizzare quindi che, sulla questione, all’interno dell’esecutivo Ue vi siano delle divisioni.

Due anni fa la Commissione europea ha presentato una normativa per ridurre a zero le emissioni delle nuove auto entro il 2035, come parte del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Le nuove regole, adottate all’inizio di quest’anno, vietano sostanzialmente la vendita di nuove auto con motori a combustione interna a partire da quella data, a meno che non funzionino con carburanti che non emettono anidride carbonica.

LA MOSSA DELLA GERMANIA E IL MEZZO DIETROFRONT DELL’UE

L’industria automobilistica tedesca ha promosso il mandato sui carburanti a zero emissioni di carbonio con il sostegno di Berlino, che ha bloccato l’adozione definitiva del testo fino a quando le sue richieste non fossero state soddisfatte. Lo stallo si è concluso nel marzo scorso, quando la Commissione europea ha negoziato un accordo con la Germania per continuare a consentire l’immatricolazione di nuove auto con motori a combustione anche dopo il 2035, a condizione che funzionino “esclusivamente con carburanti a zero emissioni di CO2”.

LA DISPUTA SULLA DEFINIZIONE DI “COMBUSTIBILI NEUTRI IN TERMINI DI CO2”

Tuttavia, secondo alcuni documenti interni visionati da EURACTIV, è emersa una disputa interna alla Commissione sulla definizione di “carburanti neutri in termini di CO2”, che contrappone la direzione generale responsabile del mercato interno (DG GROW) e la direzione responsabile dell’azione per il clima (DG CLIMA).

Con l’accordo di marzo, la Commissione si è impegnata a creare una nuova categoria di automobili che possono essere rifornite solo con carburanti sintetici prodotti con l’elettricità (i cosiddetti e-fuels) e a presentare un atto delegato per definire come tali veicoli possano contribuire alla neutralità climatica. La definizione di carburanti “CO2 neutral” proposta dalla DG GROW, però, ha incontrato una forte resistenza da parte della DG CLIMA, che teme che la mossa annacquerà le ambizioni climatiche europee.

Nella sua bozza di proposta, la DG GROW fa riferimento ai carburanti “CO2 neutrali” come alla definizione di “carburanti rinnovabili di origine non biologica” (renewable fuels of non-biological origin – RFNBO), contenuta nella Direttiva sulle energie rinnovabili Ue. Tuttavia, la definizione di RFNBO nella direttiva sulle energie rinnovabili prevede solo una riduzione del 70% delle emissioni di CO2 rispetto ai combustibili fossili. Per la DG CLIMA, secondo un documento del 19 giugno scorso, ciò “rischia di ostacolare il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici, creando un precedente per considerare tecnologie ‘carbon neutral’ che riducono solo il 70% delle emissioni rispetto ai combustibili fossili. È quindi imperativo che la definizione includa solo le RFNBO, che consentono di ridurre le emissioni di gas serra del 100%”.

I REQUISITI DEI CARBURANTI PER ESSERE CONSIDERATI E-FUELS

I carburanti elettronici possono essere a zero emissioni di carbonio se realizzati con elettricità verde e CO2 prelevata dall’atmosfera, in modo che le emissioni dallo scarico siano compensate durante l’intero ciclo di vita del carburante. La loro inclusione nelle norme Ue è stata una concessione al ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, che all’epoca sosteneva che le norme Ue non avrebbero dovuto limitare le opzioni su come raggiungere la neutralità climatica nel trasporto stradale.

Secondo l’accordo raggiunto a marzo, quindi, in una seconda fase la nuova categoria di automobili dovrebbe essere conteggiata ai fini degli standard di CO2 dell’Ue per auto e furgoni. Il disaccordo deve ancora essere risolto.

Un portavoce ha detto che la Commissione europea “sta lavorando su un atto di attuazione sui carburanti elettrici ai sensi del regolamento standard Euro 6” e che “prevede di consultare gli Stati membri nelle prossime settimane in vista di un voto in seno al Comitato entro la fine dell’anno”. Per l’inizio di ottobre è prevista una riunione del gruppo di lavoro dei rappresentanti dei 27 Paesi Ue.

GLI E-FUELS E LA QUESTIONE DELLA NEUTRALITÀ CARBONICA

I sostenitori degli e-fuels hanno accolto favorevolmente la proposta della DG GROW. “L’attuale calcolo dell’impronta di carbonio degli e-fuels comprende non solo l’effettiva fase di utilizzo a impatto climatico zero, ma anche le emissioni dell’upstream, inclusi il trasporto e la produzione dei componenti del processo”, ha affermato Ralf Diemer, CEO dell’organizzazione commerciale eFuel Alliance. Anche se a lungo termine sarà possibile ridurre tali emissioni a zero, “al momento ciò non è tecnicamente fattibile. Sosteniamo quindi la proposta di focalizzare il calcolo sulla fase di utilizzo, proprio come avviene per i veicoli elettrici”, ha aggiunto Diemer.

In una nota del giugno 2022, l’eFuel Alliance ha chiesto anche maggiore flessibilità per quanto riguarda le fonti di CO2 utilizzate per la produzione di carburante elettronico, sostenendo che non dovrebbe essere consentito solo l’uso di CO2 catturata dall’atmosfera, ma anche da fonti esistenti, come quella degli impianti industriali. I membri dell’eFuel Alliance includono Porsche, Bosch, ExxonMobil, Repsol ed Eni.

Gli attivisti, nel frattempo, sono in allerta, e sostengono che, se si vogliono consentire i carburanti a zero emissioni di CO2, dovrebbero essere a zero emissioni. “Affinché un carburante sia ‘CO2 neutral’, deve garantire un risparmio del 100% delle emissioni di gas serra, e l’unico modo in cui questi carburanti possono farlo è se vengono prodotti utilizzando il 100% di elettricità rinnovabile aggiuntiva e catturando CO2 dall’atmosfera con la direct air capture”, ha affermato Alex Keynes, responsabile veicoli puliti di Green Group Transport & Environment.

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