Dal 20 maggio 2024 entrerà in vigore la nuova direttiva per la tutela dell’ambiente, che contrasterà i reati ambientali più gravi attraverso gli strumenti del diritto penale
Da lunedì 20 maggio 2024 nell’Unione europea entreranno in vigore delle nuove norme per tutelare l’ambiente attraverso il diritto penale. La nuova “Direttiva sulla criminalità ambientale” – si legge sul sito della Commissione europea – contribuirà a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo contrastando i reati ambientali più gravi, che possono avere effetti devastanti sia sull’ambiente che sulla salute umana, attraverso strumenti penali.
COSA SONO I REATI AMBIENTALI
La criminalità ambientale è una preoccupazione crescente che provoca danni significativi all’ambiente, alla salute dei cittadini e all’economia nell’Unione europea e nel mondo. I reati ambientali sono delle violazioni degli obblighi di legge pertinenti, come i reati contro la fauna selvatica e il deterioramento degli habitat, la spedizione o lo scarico illegale di rifiuti, i reati di inquinamento e il commercio illegale di sostanze pericolose.
Questi crimini – che spesso hanno natura transfrontaliera – sono altamente redditizi e tuttavia difficili da individuare, perseguire e punire. Questi fattori rendono i reati ambientali molto attraenti per i gruppi criminali organizzati.
LA NUOVA DIRETTIVA A TUTELA DELL’AMBIENTE
La nuova direttiva fornirà un elenco completo e aggiornato dei reati ambientali che affrontano le violazioni più gravi degli obblighi ambientali. I Paesi membri dell’Unione europea dovranno garantire che queste violazioni costituiscano dei reati penali nel loro diritto nazionale.
La nuova direttiva introduce delle nuove categorie di reati, come il riciclaggio illegale delle navi, l’estrazione illegale di acqua, gravi violazioni della normativa europea sui prodotti chimici e sul mercurio, gravi violazioni relative al trattamento dei gas fluorurati a effetto serra e gravi violazioni della normativa sulle specie esotiche invasive.
Inoltre, i Paesi membri saranno obbligati a stabilire dei reati qualificati, soggetti a sanzioni più severe qualora uno dei reati definiti nella direttiva comporti dei danni gravi, diffusi e sostanziali o la distruzione dell’ambiente.
LE SANZIONI PER CHI COMMETTE REATI AMBIENTALI
La direttiva definisce inoltre tipologie e livelli concreti di sanzioni per le persone fisiche e giuridiche, un enorme passo avanti per garantire un effetto deterrente in tutta l’Unione europea. Le nuove norme includono inoltre delle disposizioni sul rafforzamento della catena di applicazione della legge per combattere la criminalità ambientale.
Gli operatori che combattono i reati ambientali devono avere accesso a risorse sufficienti e ad una formazione adeguata. La nuova direttiva sulla criminalità ambientale garantirà inoltre supporto e assistenza ai difensori ambientali nei procedimenti penali.
I COMMENTI DI SINKEVICIUS E JOUROVA
“Questa legge storica – ha affermato il commissario europeo all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius – è la prima nel suo genere e garantirà che le violazioni più gravi delle norme ambientali siano considerate reati e che sia riconosciuto il ruolo chiave dei difensori dell’ambiente. La direttiva fornirà inoltre alle autorità di contrasto e alla magistratura gli strumenti per agire efficacemente contro i crimini ambientali in tutta l’Unione europea”.
Per la vicepresidente per i Valori e la Trasparenza, Vera Jourova, “gli obblighi ambientali sono concepiti per proteggere gli ecosistemi delicati e fragili, su cui facciamo affidamento per sopravvivere. Coloro che violano tali obblighi mettono a rischio la nostra salute e il nostro ambiente. È un comportamento altrettanto criminale quanto altri tipi di crimini gravi, quindi altrettanto meritevole di condanna penale. Queste nuove regole rappresentano un grande passo avanti per garantire un’adeguata responsabilità per i crimini ambientali”.