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Bitcoin

Materie prime e Bitcoin, ecco cosa dobbiamo attenderci nel 2024

La fintech internazionale XTB, quotata alla Borsa di Varsavia, nel suo outlook 2024 ha analizzato i risultati e le prospettive di oro, petrolio e Bitcoin

Il 2023 è da poco finito e, tra crisi geopolitiche, cambiamento climatico e inflazione, lascia diverse questioni irrisolte che influenzeranno l’economia e i mercati azionari. La guerra in Ucraina – di cui ancora non si vede l’uscita – e lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas hanno condizionato i mercati delle materie prime, con futures sull’oro in salita e quelli sul greggio Brent che sono stati inevitabilmente stressati dagli eventi.

Quello appena trascorso, però, è stato anche l’anno di quello che, secondo alcuni analisti, in futuro potrebbe diventare il nuovo bene rifugio degli investitori: il Bitcoin. E, se il 2023 è stato molto movimentato per le materie prime e le criptovalute, il 2024 promette degli scenari simili. Questa è infatti la posizione di XTB, una fintech internazionale quotata alla Borsa di Varsavia che, nel suo outlook 2024, ha analizzato i risultati e le prospettive di oro, petrolio e Bitcoin.

LE PREVISIONI SULL’ORO

L’oro, dal 2020 ad oggi, si è mantenuto in una forbice di prezzi compresi tra 1.600 e 2.000 dollari l’oncia. Con la potenziale fine del ciclo di rialzi dei tassi negli Stati Uniti, è ipotizzabile che l’oro possa finalmente superare questo range di prezzo. Una situazione analoga si è verificata durante il precedente ciclo di stretta economica del 2015-2018, in cui l’oro rimase tra i 1.050 e i 1.350 dollari. Con l’arrivo dei tagli dei tassi, l’oro ha ora preso una traiettoria ascendente, e gli analisti prevedono che i primi tagli dei tassi potrebbero arrivare già verso la metà del 2024.

In base ai dati statistici, nei due anni successivi all’ultimo rialzo dei tassi, l’aumento medio del prezzo dell’oro di circa il 20%. Se lo schema dovesse ripetersi, l’oro non solo potrebbe superare i suoi massimi storici, ma raggiungere addirittura livelli vicini ai 2.400 dollari. Inoltre, il bene rifugio per eccellenza tendenzialmente registra dei guadagni poco prima e poco dopo il primo taglio previsto in un ciclo. Tuttavia, permane il rischio di un nuovo rialzo dei tassi, che porterebbe ad una ripresa della forza del dollaro e ad un rally dei rendimenti.

Nel 2023 la domanda di oro è stata relativamente contenuta. Tuttavia, il dollaro più debole, insieme allo yuan cinese e alla rupia indiana più forti, potrebbero modificare il quadro generale. Stati Uniti, Cina e India sono infatti i Paesi fondamentali per la domanda fisica di oro. Senza contare che, con la fine delle vendite di ETF sull’oro, gli eventuali afflussi di capitale in questi fondi potrebbero stimolare una nuova domanda fisica del prezioso metallo.

IL MERCATO PETROLIFERO

Per quanto riguarda invece il petrolio, il mercato lo scorso anno è rimasto sostanzialmente stabile, nonostante i due tagli alla produzione attuati dall’OPEC+. Nel 2024 bisognerà vedere se i Paesi dell’OPEC+ – in particolare la Russia e Arabia Saudita – decideranno di ripristinare una parte della loro normale produzione, che potrebbe riequilibrare il mercato. Tuttavia, per gli operatori di mercato le prospettive sulla domanda restano incerte: nonostante la Cina sia cresciuta fino a diventare il principale importatore di greggio al mondo, gli investitori non sono certi che l’aumento della domanda da parte di Cina e India basterà ad innescare un rimbalzo dei prezzi del petrolio rilevante.

I Paesi dell’OPEC+, in particolare l’Arabia Saudita, potrebbero poi decidere di mantenere i prezzi nella fascia degli 80-100 dollari al barile; questo, a fronte di una domanda debole, potrebbe portare i principali produttori ad attuare nuovi tagli di produzione.

A livello geopolitico, il persistere dei conflitti potrebbe ridurre l’offerta di greggio sul mercato. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dal canto suo, potrebbe decidere di diminuire – o stabilizzare – i prezzi del carburante e, per raggiungere l’obiettivo, incoraggiare gli alleati arabi ad aumentare la produzione.

IL MERCATO DEI BITCOIN NEL 2024

Il prossimo anno è molto atteso anche sul fronte delle criptovalute, soprattutto a causa dell’halving del Bitcoin, che avviene ogni 4 anni. L’halving significa che la ricompensa per il mining dei Bitcoin viene dimezzata, ed è stato inserito nell’algoritmo di mining per contrastare l’inflazione, mantenendo la scarsità della moneta. L’attenzione dei mercati si concentrerà anche sulla decisione della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti sulle richieste di ETF Bitcoin da parte delle principali istituzioni di Wall Street.

Gli analisti si stanno domandando se l’attuale livello di adozione delle criptovalute sia il segno di un cambiamento sostanziale nel lungo periodo. Lo scorso novembre le transazioni giornaliere di Bitcoin hanno raggiunto il livello record di 710.000, ma solo 235.000 di esse erano transazioni finanziarie, che hanno quindi fatto registrare una crescita annua pari a solo il 10%. Il numero di indirizzi Bitcoin attivi è stabile da oltre 3 anni.

Il Bitcoin è nato oltre 15 anni fa, ma la sua curva di adozione non è parallela alla rapida diffusione di Internet o di tecnologie come ChatGPT. Ciononostante, alcuni fattori – come le migrazioni dagli scambi di criptovalute, i fallimenti delle banche e i progressi tecnologici delle criptovalute – hanno stimolato una maggiore attività degli utenti sulle oltre 22.000 criptovalute ad oggi esistenti.

Sul finire del 2023, il Dipartimento di Giustizia USA ha sanzionato la società Binance – che gestisce la più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo – con una multa di 4,3 miliardi di dollari per riciclaggio di denaro. Questo, insieme ai procedimenti legali contro il fondatore della società, Changpeng Zhao, ha provocato timori nel mercato, ma non hanno portato al panico diffuso.

Per il momento, le criptovalute rappresentano ancora degli asset più speculativi rispetto ai prodotti di maggiore adozione, e le banche – che ne riconoscono la crescente domanda – e stanno cercando dei modi per sfruttarla economicamente. L’accettazione degli ETF Bitcoin può portare infatti sia gli investitori al dettaglio che quelli istituzionali ad aumentare gli investimenti. Tra le scadenze della SEC (il 10 gennaio e il 15 marzo 2024) e il giorno dell’halving, in programma il prossimo 23 aprile, la prima metà del nuovo anno sarà vitale per il mercato delle criptovalute.

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