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Mazzoncini (ad di A2A): La sfida è elettrificare tutti i consumi

“Bisogna anche adeguare l’infrastruttura che trasporta e gestisce l’energia”. E qui Mazzoncini sa che ‘servono milioni’. Per questo A2A si impegnerà coni grandi colossi, come Terna

“A2A è il secondo player italiano dell’energia elettrica, ma ‘è inutile parlare di auto elettrica se poi l’energia non viene prodotta con fonti’ che riducono le emissioni di CO2. ‘Ecco perché ci stiamo concentrando sul processo di decarbonizzazione’. L’amministratore delegato Renato Mazzoncini sa che uno dei modi per ridurre le emissioni di CO2 è impiegare energia, ma senza doverla produrre appositamente. Che tradotto vuol dire recuperare altro calore di scarto e trasformalo in energia. Un passo ulteriore rispetto alla cogenerazione attuale: gli investimenti in corso, infatti, puntano ad a non disperdere i fumi a 120 gradi del termoutilizzatore di Brescia e a recuperarli per scaldare altra acqua. Ma la strategia della multiutility — ricordata ieri in Commissione ecologia ai consiglieri della Loggia — prevede anche vasche d’accumulo (a nord e a sud della città) e l’allacciamento all’Alfa Acciai, così da recuperare energia termica e includerla nella rete entro marzo 2021”. È quanto si legge sul Corriere della Sera edizione Brescia.

ADEGUARE LE INFRASTRUTTURE

“Ma oltre agli investimenti – e ne servono di massicci – ‘bisogna anche adeguare l’infrastruttura che trasporta e gestisce l’energia’. E qui Mazzoncini sa che ‘servono milioni’. A2A si impegnerà coni grandi colossi, come Terna. Ma dentro le case bresciane il 73% dei contatori sono monofase a 3 chilowatt. E con quelli non si può mettere nemmeno un piano a induzione, figuriamoci un’auto elettrica. Da parte sua però A2A adeguerà la rete alla crescente domanda di consumi elettrici”, prosegue il quotidiano.

RIVOLUZIONE PASSA ANCHE PER IL METANO E L’EFFICIENZA

“La rivoluzione passa anche da questo ‘shift’ tra combustibili fossili ed elettrico. Basti pensare a quanta CO2 emette il settore mobilità. Ecco perché ieri sia Michele Maggi (Lega) sia Paola Vilardi (Forza Italia) hanno chiesto a Mazzoncini se intendesse aprire un tavolo di discussione con Brescia Mobilità, intenzionata a spingere sugli autobus a metano. ‘Si tratta di biometano. Significa che è generato da un prodotto di scarto. E questo — ha precisato l’ad — è indice di economia circolare’. (…) Spesso però ci si dimentica di sottolineare che la migliore energia è quella che non si consuma. E in questo senso più si investe nell’isolamento degli edifici e meno energia termica (o elettrica) servirà per scaldarli”, ha concluso il quotidiano.

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