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bollette mercato tutelato gas

Gas, domani scatta il mercato libero. Il punto

Per il mercato elettrico tutto rinviato a luglio. Ma se il prezzo del gas scende da mesi, sulle bollette non si registreranno analoghi ribassi. Gli ultimi avvertimenti di Codacons e Assoutenti

Domani, 10 gennaio, scatta la fine del mercato tutelato per le bollette del gas. Il primo round delle decisioni del governo è alle porte, a luglio sarà la volta del mercato elettrico.

LA DECISIONE DEL GOVERNO SCATTA DOMANI PER IL MERCATO DEL GAS

Dalle tutele alla libera concorrenza. Domani per il mercato del gas sarà il giorno zero dopo quanto deciso a fine anno dal governo. Niente più aiuti sulle bollette: ripristino dell’Iva ordinaria (non più 5% ma 10-22%) e degli oneri di sistema, quindi costi probabilmente più cari per gli utenti. Quelli interessati, i cosiddetti non vulnerabili (qui una pratica guida di Altroconsumo), saranno circa 5 milioni, di cui coloro che ancora non hanno deciso l’operatore a cui affidarsi saranno legati a una tariffa Placet (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela).

“Tuttavia, la riduzione del prezzo del metano non farà ridurre le bollette. Secondo il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, le tariffe del gas di gennaio dovrebbero aumentare del 9% rispetto a dicembre”, scrive stamani Il Sole 24 Ore, proprio per il rialzo dell’imposta al 22%.

LE CONSEGUENZE

Secondo quanto si legge nella nota di oggi del Codacons, “prendendo in esame le migliori offerte degli operatori presenti sull’apposito comparatore pubblicato sul sito di Arera, e considerato il consumo medio di una famiglia “tipo” pari a 1.400 metri cubi annui per cottura cibi, riscaldamento e produzione di acqua calda, si scopre che i contratti a prezzo fisso sono sensibilmente più costosi rispetto alle tariffe praticate agli utenti “vulnerabili”, quelli cioè che rimarranno nel regime di maggior tutela – spiega il Codacons – La bolletta media del gas, approfittando delle migliori offerte attualmente presenti nelle principali città italiane, si attesta infatti a 1.905,43 euro annui a nucleo, più pesante del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata da Arera per il 2024 per gli utenti che rimarranno nel mercato tutelato (considerato anche il ritorno dell’Iva al 10% e al 22% a partire da gennaio). Una differenza che equivale ad una maggiore spesa in media pari a +242,28 euro a famiglia su base annua.

Quanto ai contratti a prezzo variabile, legato ai mercati: “in questo caso la bolletta media del gas, considerando solo la migliore offerta nelle varie città, si attesta a 1.620,55 euro annui, con un risparmio di appena il -2,57% rispetto alle tariffe del tutelato del 2024, pari ad una minore spesa di -42,97 euro all’anno a famiglia. Per le offerte variabili, rispetto ai contratti a prezzo fisso del mercato libero, la differenza è attualmente pari a -284,88 euro a famiglia su base annua (sempre considerando solo le migliori offerte nelle singole città) – analizza il Codacons – Un risparmio tuttavia fittizio, considerando che al salire dei prezzi dell’energia sui mercati, le tariffe praticate agli utenti subiranno un conseguente aumento”.

Infine, il commento del presidente Carlo Rienzi: “Il passaggio al mercato libero si conferma una sciagura per i consumatori, e in base alle nostre previsioni il bilancio al termine dell’operazione sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche praticate agli utenti”.

FINE DEL MERCATO TUTELATO: L’INDAGINE SULLE CITTA’ DI ASSOUTENTI

Secondo una indagine condotta da Assoutenti su venti città, “per quanto riguarda i contratti a prezzo fisso, a Roma si registra la spesa maggiore per chi oggi sceglie un operatore del mercato libero: la migliore offerta prevede infatti una bolletta media annua del gas da 2.045 euro – spiega Assoutenti –. Al secondo posto tra le principali città si piazza Catanzaro, con una bolletta media da 2.032 euro annui a famiglia, seguita da Palermo con 2.024 euro. Sul fronte opposto, la città con la migliore offerta a prezzo bloccato è Milano: una famiglia che oggi passa al mercato libero si ritrova una bolletta da 1.816 euro annui (offerta migliore sul portale Arera) con un risparmio pari a 229 euro rispetto a Roma. Seguono Trieste, Bolzano e Trento con una bolletta media del gas di circa 1.837 euro annui”.

Analogamente, per i contratti a prezzo variabile, “Roma detiene il primato della bolletta stimata più cara, con una media di 1.754 euro annui a famiglia scegliendo oggi l’offerta più conveniente sul sito di Arera. Seguono Catanzaro (1.739 euro annui) e Palermo (1.723 euro annui). La città con il contratto a prezzo variabile più conveniente è Trento, con una bolletta media stimata in 1.553 euro annui a famiglia, seguita da Trieste, Bolzano e Milano con circa 1.554 euro”.

“In linea di massima i cittadini che risiedono al sud Italia appaiono i più penalizzati dallo stop al mercato tutelato del gas, in quanto le offerte degli operatori presentano condizioni economiche più svantaggiose – afferma il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi –. In tutte le città monitorate le offerte a prezzo fisso sono sensibilmente più costose rispetto alle tariffe del mercato tutelato, ed emerge una carenza di reale concorrenza tra operatori, al punto che per ogni provincia si registrano in media solo 3 offerte a prezzo variabile più vantaggiose rispetto al regime di maggior tutela dove rimarranno gli utenti vulnerabili. Questo dimostra come le società energetiche, in questa delicata fase, stiano applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero” – conclude Truzzi.

UNC: A ROMA E MILANO SOLO 3 OFFERTE MENO CARE PER IL MERCATO LIBERO

A Roma, per il gas, ci sono appena 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 458 offerte, lo 0,66%. Anche a Milano sono solo 3 su 479 offerte, appena lo 0,63%.

“I risultati sono a dir poco scoraggianti.  Non solo sono quasi inesistenti le offerte del mercato libero più convenienti, ma il rischio non è solo quello di pagare qualche decina di euro in più all’anno rispetto alla bolletta che si sta pagando ora, ma quello di cadere in una vera e propria trappola e finire per avere bollette da infarto da 8 mila, 6 mila, 4 mila euro” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo suggeriamo ai consumatori di non farsi prendere dal panico e di non affrettare le loro scelte, anche perché una di queste può essere anche quella di non fare nulla, visto che potrebbe essere più conveniente non passare ora a un nuovo fornitore del mercato libero ma restare dove si è, sia che si sia clienti vulnerabili che non vulnerabili. Ci sono, ad esempio, offerte della PLACET per il gas molto competitive e oggi sul Portale Offerte potete scoprirlo inserendo gli appositi codici” prosegue Vignola.

“Nessuno resterà senza gas dopo il 10 gennaio come alcuni operatori di call center scorretti vogliono far credere. La continuità del servizio è sempre garantita. Non bisogna cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta, anche se è dipinta come la migliore del mondo. Il venditore bisogna sempre andare a cercarselo andando sul Portale offerte di Arera e inserendo i propri consumi” conclude Vignola.

Ecco i risultati della ricerca effettuata ipotizzando che i consumi siano quelli di una famiglia tipo (ossia 1.400 metri cubi annui), che il gas sia utilizzato per tutti gli usi (cucina, produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento), considerando prezzi variabili e non fissi:

1) ROMA. Inserendo per il gas l’offerta PLACET a prezzi variabili del principale operatore della città, quella dedicata ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non effettuano alcuna scelta di un’offerta nel mercato libero, con la tutela della vulnerabilità si pagheranno 1.797,20, 1.798,25 euro per la PLACET, appena 1,05 euro in più.

Ci sono appena 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 458 offerte, lo 0,66% (4 sono migliori della sola PLACET). Tutte le altre costano di più e si può arrivare a pagare fino a 8.601,84 euro all’anno, ben +6.803,59 in più della PLACET e +6.804,64 in più rispetto alla tutela della vulnerabilità. La più conveniente è pari a 1.754,51 euro, -43,74 euro rispetto alla PLACET e -42,69 rispetto alla tutela della vulnerabilità.

2) MILANO. Inserendo per il gas l’offerta PLACET a prezzi variabili del principale operatore della città, quella dedicata ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non effettuano alcuna scelta di un’offerta nel mercato libero, con la tutela della vulnerabilità si pagheranno 1597,51 euro, con la PLACET 1679,50, ossia 81,99 euro in più rispetto alla tutela della vulnerabilità.

Ci sono solo 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 479 offerte, appena lo 0,63% – scrive ancora l’Unc. Ce ne sono 18 più convenienti rispetto della PLACET sul totale di 479, ossia il 3,76%. La più conveniente è pari a 1.554,46, 43,05 euro in meno rispetto alla vulnerabilità, 125,04 euro in meno della PLACET. Ma il vero problema, è che la più cara può farvi arrivare a pagare una bolletta di 8.401,79 euro all’anno, ben +6.722,29 euro in più rispetto alla PLACET e 6.804,28 euro rispetto alla tutela della vulnerabilità.

I CALCOLI (AMARI) DI FEDERCONSUMATORI

Secondo Federconsumatori, “il 2024 si apre all’insegna di forti rincari per i consumatori. Come denunciato da tempo da Federconsumatori, infatti, in assenza del mantenimento dello sconto sull’IVA al 5% sul gas l’esito era scontato ed è davvero pesante per le tasche dei cittadini. Il Governo è rimasto sordo alle nostre richieste, per cui dal 1 gennaio l’IVA passa dal 5% al 10% per i primi 480 mc consumati e al 22% per i consumi eccedenti: va considerato che il consumo medio annuo è pari a 1400 mc. L’abbassamento del prezzo della materia prima del 6,7% registrato sull’indice PSV, che è l’indice di riferimento per i contratti del Servizio di tutela delle vulnerabilità (ex Servizio di maggiore tutela) e per la quasi totalità dei contratti variabili a libero mercato reso noto ieri da Arera è ben lontano dal compensare l’incremento dell’IVA”.

“Il nostro Osservatorio – ha detto la scorsa settimana la federazione – ha calcolato che per l’abolizione delle agevolazioni finora previste per IVA e oneri di sistema, ogni famiglia, subirà un aggravio di circa +102,15 euro annui sulla bolletta del gas. Per non parlare degli incrementi dovuti al passaggio sul mercato libero che determineranno, secondo i nostri studi, aggravi delle bollette del +11% per le offerte sul mercato del gas a prezzo variabile e +49% per quelle a prezzo fisso. Situazione ancora peggiore per gli utenti con contratto a prezzo fisso che non beneficiano di nessuna riduzione del costo del gas mentre sono caricati dell’aumento della tassazione.

Quanto agli utenti con Isee tra 9531 e 15mila euro, “dal primo gennaio perdono il bonus energia perché il governo non ha rifinanziato neppure questa misura. Le promesse di non abbandonare i cittadini sono un lontano ricordo, la realtà è che sono lasciati alla deriva.
In assenza di nuovi interventi, che dovrebbero presentare anche elementi di innovazione rispetto al passato e senz’altro essere più mirati, le difficoltà generali delle famiglie medie sono destinate ad appesantirsi e faranno scivolare le fasce sociali più deboli verso la linea della povertà energetica e della povertà in senso generale, entrambe da tempo in incremento. Pensare che lo sconto fiscale sull’IRPEF, peraltro di entità modesta e a tempo determinato, sia la sola e unica risposta che viene offerta significa non dare risposte. L’incremento del costo del gas di questo mese gennaio la riduzione dell’IRPEF se lo è già “mangiato” e se si sommano tutti gli altri aumenti dei prezzi e delle tariffe e i tagli alla spesa sociale, le prospettive del 2024 sono davvero nere”.

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