Advertisement Skip to content
Piano Mattei

Milleproroghe: ecco gli emendamenti su trivelle, autoconsumo e non solo

Oggi previsto il vaglio di ammissibilità a cui seguirà la segnalazione dei gruppi parlamentari per le proposte di modifica al Milleproroghe

È previsto per oggi il vaglio di ammissibilità in commissione Affari Costituzionali della Camera, degli oltre duemila emendamenti presentati al decreto Milleproroghe. Di questi se ne salveranno “solo” 800 come hanno già chiarito dalla maggioranza, vale a dire i “segnalati” dai gruppi parlamentari che poi verranno esaminati nel concreto dalle commissioni.
Tra le proposte di modifica spiccano, tra gli altri, anche le novità presentate dalla politica su trivelle, autoconsumo e phase out del carbone ma non solo: tra i temi toccati anche le concessioni idroelettriche, le bollette, auto e Sogin.

LE AUTO ECOLOGICHE

Si parte con l’articolo 12 sui correttivi al bonus-malus delle auto ecologiche: Fragomeli del Pd ad esempio propone un incentivo di 6000 euro per vettura che inquinano da 0 a 20 g/km di Co2 e di 2.500 euro tra 21 e 60 g/km di Co2 in caso di rottamazione. Identico emendamenti anche da parte di Di Maio e Vitiello che senza rottamazione propongono sussidi, rispettivamente, per 4000 e 1.500 euro. Simile anche quello presentato dalla Lega (prima firma Galli) che aggiunge anche la possibilità di cessione del credito per le spese sostenute in infrastrutture di ricarica.

SOLARE

Altro emendamento al Milleproroghe proposto da Italia Viva – sempre all’articolo 12 – prevede che i lavori per l’installazione di impianti fotovoltaici possano concludersi entro il 2020 se il beneficiario è un ente pubblico “al fine di tutelare l’integrità del patrimonio pubblico” in caso di potenza superiore ai 3kW.
Dal Carroccio una proposta nelle more dell’approvazione del Pniec che chiede che la legge 27 del 2012 non si applichi agli impianti fotovoltaici “da realizzare su discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati, cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo” nonché su “aree anche comprese nei siti di interesse nazionale per quali sia stata rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica”.

IDRO

Sempre dalla Lega arriva, ad esempio, un emendamento al Milleproroghe che chiede che i sovracanoni idroelettrici non si applichino “agli enti di diritto pubblico e ai consorzi irrigui” per i quali “la produzione di energia elettrica sia di carattere accessorio”.

MERCATO DEL GAS

Da Forza Italia si chiede l’avvio del mercato libero per i clienti diversi da quelli domestici da 1 gennaio 2021 . Forza Italia propone anche, per passare ordinatamente al mercato libero del settore gas, di riconoscere ai Comuni proprietari delle reti gas gli ammortamenti “sul valore dei beni affidati” in occasione delle gare “oltre alla quota di remunerazione”, nel caso però siano di proprietà del comune o di Partecipate.
Da FdI arriva un emendamento per concludere la metanizzazione del territorio nazionale e prevede un decreto di Mise e Mattm e una proroga fino a fine 2027 per completare il phase out del carbone.

BOLLETTE PAZZE

Sulle bollette “pazze” figurano una paio di emendamenti del PD e Forza Italia al Milleproroghe, il primo che limita la penale al 10 per cento dell’ammontare contestato non dovuto e comunque per un importo non superiore a 100 euro” e l’altro che prevede la decorrenza delle misure a valle di un intervento di Arera che definisca puntualmente le modalità di accertamento della condotta illegittima dell’operatore per contenere i rischi di contenzioso.

SU TRIVELLE E PITESAI

Gli M5s propongono di estendere la moratoria fino a 24 mesi per lo stop alle trivelle e di aggiugnere che ‘nelle aree non compatibili in base ai criteri del piano, entro 60 gg i Mise avvia i procedimenti per il rigetto delle istanze relative ai procedimenti sospesi” e di avviare quelli di “revoca anche limitatamente ad aree parziali” precisando però che nelle aree “non compatibili è comunque ammesso l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”. In un altro emendamento sempre pentastellato, si aggiunge che nelle “more dell’adozione del Pitesai” le proroghe di stop alle trivelle “sono concesse per una durata massima di cinque anni”. Sullo stesso tema la Lega in una proposta di modifica precisa che il Pitesai “non può essere approvato in data antecedente al 31 dicembre 2023” ma resta fermo il “processo di valutazione ambientale strategica” da avviare contestualmente al piano. E per tre anni “è attivato un monitoraggio ambientale” su fauna ittica. Inoltre “allo scopo di garantire l’attrazione degli investimenti in Italia procedono all’istruttoria i procedimenti sospesi e riprendono efficacia i permessi di prospezione e ricerca” e “possono esser rilasciate nuove autorizzazioni o proroghe”

BIOGAS

Tra le proposte del Pd, all’articolo 40, emerge invece un chiarimento sulla proroga di accesso agli incentivi per il 2019 per gli impianti a biogas non superiori a 300kW e soprattutto in merito alla provenienza della biomassa di alimentazione escludendo forme di aggregazione tra imprenditori. L’emendamento conferma invece la necessità di promuovere forme di cooperazione e di incentivare la creazione di filiere impiantistiche prorogando gli incentivi fino al 2022.

SOGIN

Su Sogin ci sono due proposte del Pd che chie di non applicare alla società “i vincoli e gli obblighi in materia di contenimento della spesa” prevista dall’elenco Istat delle P.a. Inserite nel conto economico consolidato. Un altro emendamento prevede che gli effetti decorrano dal 1 gennaio 2021 “ai soli fini statistici”.

AUTOCONSUMO

Sull’autoconsumo la proposta M5S prevede – all’articolo 42 – l’avvio dell’autoconsumo da fonti rinnovabili “ovvero la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili” come fase di sperimentazione in attesa delle direttive sul tema che l’Italia dovrà recepire entro quest’anno ed entro il prossimo. A partecipare, in questo caso, sono gli impianti alimentati da rinnovabili “di potenza complessiva non superiore a 200kW” entrati in esercizio dopo la conversione in legge.
Il Pd propone invece – ma all’articolo 12 – uno “scambio tra aziende limitrofe di energia elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili e in cogenerazione o microgenerazione ad alto rendimento attraverso reti private”. In questo caso l’autoconsumo “dovrà godere del mancato pagamento della quota variabile degli oneri di sistema e di distribuzione”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su