Matteo Villa, head of data lab dell’ISPI, ha spiegato che “è più di cinque volte le installazioni annue di capacità rinnovabile tra il 2014 e il 2021”
Nel 2023, tra solare ed eolico, in Italia installeremo più di 5 GW di capacità rinnovabile. È più di cinque volte le installazioni annue di capacità rinnovabile tra il 2014 e il 2021. La buona notizia viene riportata su X (l’ex Twitter) da Matteo Villa, head of data lab dell’ISPI.
“Questo – scrive Villa – non significa che sia tutto in discesa, o che non resti moltissimo da fare. Nel 2011, ad esempio, le installazioni sfiorarono gli 11 GW l’anno. Era però l’era dei pesanti incentivi, mentre oggi le rinnovabili sono concorrenziali con le altre fonti di generazione elettrica”.
LA CRESCITA DELLA CAPACITA’ RINNOVABILE IN EUROPA
A livello europeo, la quota di energia rinnovabile tra il 2004 e il 2021 è più che raddoppiata. Nel 2021 l’Ue ha raggiunto una quota del 21,8% del suo consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, circa 0,3 punti percentuali in meno rispetto al 2020. Probabilmente la revoca delle restrizioni legate alla pandemia Covid ha giocato un ruolo in questa diminuzione. A questo sviluppo hanno contribuito anche il cambiamento della base giuridica e della metodologia contabile (per maggiori dettagli cfr. “Fonti dei dati”). La Figura 1 mostra gli ultimi dati disponibili per la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico finale lordo.
Con oltre la metà dell’energia proveniente da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia, la Svezia (62,6%) aveva di gran lunga la quota più alta tra gli Stati membri dell’UE nel 2021, davanti a Finlandia (43,1%) e Lettonia (42,1%). All’estremità opposta della scala, le percentuali più basse di energie rinnovabili sono state registrate in Lussemburgo (11,7%), seguito da Malta (12,2%) e Olanda (12,3%).
TERNA: A GIUGNO IN ITALIA INSTALLATI 39,5 GW DI EOLICO E FOTOVOLTAICO
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la capacità installata da fonte eolica e fotovoltaica in Italia nel giugno scorso ha raggiunto i 39,5 GW. Considerando tutte le fonti rinnovabili, nel primo semestre 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a quasi 2,5 GW, un valore superiore di circa 1,4 GW (+120%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Negli ultimi 18 mesi le installazioni mensili di nuova capacità rinnovabile sono sostanzialmente quintuplicate, passando progressivamente dai 110 MW mensili di gennaio 2022 ai quasi 500 MW mensili di giugno 2023.
Proseguono il recupero della produzione da fonte idrica (+44%) e la crescita del fotovoltaico (+10%) dovuti rispettivamente alla maggiore piovosità e all’aumento del parco installato di circa 3,8 GW rispetto a giugno 2022. In forte flessione la produzione da fonte termica (-22%) ed eolica (-19,1%); in leggero aumento la produzione geotermoelettrica (+1,6%)
LE REGIONI ITALIANE PIU’ VIRTUOSE SULLE RINNOVABILI
Il 2022 ha fatto registrare 3,4 GW di nuovo installato, per un totale di 206.600 nuovi impianti. Le installazioni hanno riguardato i territori di tutte le Regioni italiane, 8 delle quali si sono distinte: la Lombardia è stata la regione con la maggiore potenza installata, 420 MW (di cui 405 MW di fotovoltaico), seguita dalla Puglia con 338 MW (di cui 237,7 di eolico) e dalla Sicilia con 321 MW (di cui 207,8 MW di fotovoltaico).
Per il fotovoltaico la maggiore installazione di MW è stata registrata sempre in Lombardia, seguita dal Veneto con 257 MW e dall’Emilia Romagna con 225,5 MW. Per quanto riguarda invece l’eolico, dopo la Puglia (237,7 MW di nuove installazioni), troviamo la Sicilia con 113 MW e la Campania con 71 MW. Per l’idroelettrico il primato va a Piemonte e Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 18,5 MW e 12,3 MW. Per le bioenergie, al primo posto troviamo ancora la Lombardia, con un nuovo installato di 5,6 MW, seguita dalla Campania con 3 MW e dal Piemonte con 2,6 MW.
“Guardando al futuro – conclude Villa nel suo post – questa è la scalata che ci aspetta. Rispetto agli obiettivi che ci stiamo dando nel 2023, partiamo già in ritardo. E, anche se nei prossimi anni riuscissimo ad accelerare, è probabile che resteremo sotto ai target. La strada, però, è quella giusta”.