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Nord Stream 2

Per il Cremlino il Nord Stream 2 va protetto da attacchi politici

Dopo il vertice Putin-Merkel, russi convinti di andare avanti con il progetto. Ma secondo il Wsj gli Usa stanno preparando un pacchetto di sanzioni che colpirà tutte le aziende collegate con il gasdotto, anche quelle europee

Il Nord Stream 2 dovrebbe rimanere fuori dalla politica e andrebbe protetto da potenziali attacchi. È la posizione espressa dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all’indomani dell’incontro tra i leader di Germania e Russia, Angela Merkel e Vladimir Putin.

PESKOV: PROGETTO COMMERCIALMENTE FATTIBILE E COMPETITIVO, SBAGLIATO POLITICIZZARLO

“Nel complesso, c’è la consapevolezza che questo progetto sia commercialmente fattibile e competitivo. Per questo vanno adottate misure per proteggerlo da potenziali attacchi da parte di terzi, in modo da riuscire a portare a termine la sua realizzazione”, ha sottolineato Peskov secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Prime, dalla città tedesca di Meseberg, dove il presidente russo ha incontrato il cancelliere tedesco sabato. Nel corso dell’incontro i leader hanno sottolineato, inoltre, che è “sbagliato politicizzare questo progetto in qualsiasi modo”, ha aggiunto Peskov.

WSJ: USA PREPARANO PACCHETTO DI SANZIONI PER BLOCCARE IL NORD STREAM 2

In seguito alla riunione tra Putin e Merkel, il Wall Street Journal, citando funzionari statunitensi attuali ed ex, ha anticipato che gli Stati Uniti stanno preparato un pacchetto di sanzioni che potrebbero essere utilizzate per fermare il completamento di Nord Stream 2 prendendo di mira le aziende e le società finanziarie coinvolte nella sua costruzione. Dallo scorso anno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha il potere discrezionale di imporre sanzioni alle società che investono in gasdotti russi per l’esportazione di energia come Nord Stream 2: un potere che mette potenzialmente a rischio cinque società europee – la francese Engie, l’austriaca OMV, la anglo-olandese Shell e la tedesca Uniper e Wintershall – che si sono impegnate ad investire fino a 950 milioni di euro (1,2 miliardi di dollari) ciascuna nel progetto che complessivamente vale 9,5 miliardi di euro.

PER I RUSSI IL PROGETTO VA AVANTI ANCHE CON LE SANZIONI USA

Già alla fine del mese scorso, Francis Fannon, segretario aggiunto presso l’Ufficio Risorse Energetiche del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, aveva anticipato possibili mosse americane sulle aziende coinvolte nei gasdotti russi. Mentre il presidente della Camera alta del Parlamento russo aveva reagito alla proposta annunciando che le potenziali sanzioni non avrebbe fermato il progetto: “La Russia è pronta alle sanzioni – aveva detto Vladimir Dzhabarov, vice presidente della commissione per gli affari esteri del Consiglio federale russo a RIA Novosti -. Ciononostante, il progetto sarà realizzato e gli Stati Uniti non attireranno nessuno con il loro gas liquefatto”.

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