La richiesta riguarda il transito e il posizionamento dei tubi lungo la cosiddetta “terza rotta”, che passa non più in acque territoriali danesi ma nella zona economica esclusiva, a sud dell’isola di Bornholm
Il consorzio Nord Stream 2 Ag, operatore del progetto per la costruzione dell’omonimo gasdotto, ha richiesto alle autorità danesi un nuovo permesso per il transito e il posizionamento dei tubi lungo la cosiddetta “terza rotta”, che passa non più in acque territoriali danesi ma nella zona economica esclusiva, a sud dell’isola di Bornholm. A riferirlo è un comunicato del consorzio.
SONO PASSATI DUE ANNI DALLE RICHIESTE A COPENAGHEN
“Ad oggi sono passati più di due anni dalla richiesta del primo permesso alle autorità di Copenaghen. Abbiamo avanzato una richiesta per una terza rotta a sud dell’isola di Bornholm”, si legge nel documento. Alla fine di marzo, la stessa Danimarca aveva offerto a Nord Stream 2 AG di prendere in considerazione questa opzione del tracciato, in aggiunta alle altre due, per la cui costruzione la società aveva già presentato domanda.
L’AZIENDA PUNTA IL DITO CONTRO LA DANIMARCA
La società ha sottolineato che le azioni portate avanti dalla Danimarca “non solo minano i principi fondamentali della costituzione danese e del diritto europeo sulle legittime aspettative e certezza del diritto, ma ostacolano anche la libertà di posa dei tubi sottomarini nelle zone economiche esclusive” ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, ha sottolineato l’azienda.