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Nord Stream 2, le sanzioni Usa non dovrebbero toccare Saipem

Saipem ha concluso i lavori e le sanzioni, secondo una fonte vicina all’affare, non saranno retroattive

Solo qualche giorno fa l’ambasciatore degli Usa in Germania, Richard Grenell, in una intervista a  al quotidiano tedesco Handelsblatt,  ha affermato che le sanzioni nei confronti delle imprese che partecipano alla realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 sono “del tutto possibili”. Tra le aziende coinvolte, aveva ipotizzato il quotidiano tedesco, potrebbe esserci anche Saipem. L’italiana, però, dovrebbe esser fuori pericolo.

LE SANZIONI NON SONO RETROATTIVE

A salvare Saipem da eventuali sanzioni Usa sarebbe la fine dei lavori: “I lavori sono terminati e le sanzioni non possano essere retroattive”, avrebbe detto una fonte  industriale vicina al progetto Nord Stream2 a Reuters. La commessa assegnata all’azienda italiana, per la realizzazione dell’ultimo tratto del gasdotto che dalla Russia attraversa il Mar Baltico e approda a terra a Greiswald in Germania, è di circa 370 milioni di dollari.

BANCA AKROS: SANZIONI IMPROBABILI

Ad esprimersi sulla questione è stata anche Banca Akros: “gli Usa si sono opposti alla costruzione del gasdotto molte volte negli ultimi anni per via di motivi geopolitici e per le preoccupazioni sul ruolo della Russia nel mercato europeo dell’energia”, ha detto Banca Akros.

L’istituto finanziario ha ricordato, contestualmente, che l’italiana Saipem ha già finito i lavori e che “Per questo motivo le sanzioni sembrano improbabili”, spiega Akros, spiegando che “la cancellazione di Nord Stream 2 potrebbe aumentare le probabilità di gasdotti concorrenti come l’East Med e questa potrebbe essere una notizia positiva per Saipem “.

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