La politica energetica del nuovo governo norvegese punta a ridurre le emissioni ma conferma lo sviluppo dell’industria petrolifera
Il nuovo governo norvegese guidato da Jonas Gahr Støre fa del cambiamento climatico una delle sue priorità ma allo stesso tempo decide di continuare le trivellazioni nelle acque artiche per ridurre i prezzi del carburante.
Gli obiettivi climatici dell’esecutivo prevedono una riduzione delle emissioni della Norvegia del 55% rispetto al livello del 1990 e il raggiungimento della neutralità del carbonio entro il 2050.
INDUSTRIA PETROLIFERA VERRA’ SVILUPPATA E NON TERMINATA
Il nuovo governo norvegese, con il socialdemocratico Marte Mjøs Persen nominato nuovo ministro del petrolio e dell’energia, si è impegnato anche a ridurre i prezzi della benzina, scrive The Barents Observer, continuando le trivellazioni per il petrolio perché l’industria petrolifera del paese “deve essere sviluppata e non terminata”.
“L’industria petrolifera è un’industria altamente produttiva che contribuisce con grandi entrate, generazione di ricchezza e posti di lavoro in Norvegia, e il governo preparerà il terreno per un continuo alto livello di attività”, si legge nel documento politico dell’esecutivo.
Ciò significa che l’attuale sistema di licenze petrolifere della Norvegia rimarrà in vigore e che si continuerà a offrire nuova superficie all’industria petrolifera, anche nelle vaste acque artiche del paese.