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Nucleare, svelate le prime mosse dell’alleanza europea sugli SMR

I 277 membri dell’alleanza, tutti con sede in Europa, sono stati divisi in vari gruppi di lavoro. Dopo l’incontro, otto gruppi di lavoro tecnici sono stati presieduti da aziende europee

La scorsa settimana l’Alleanza industriale europea sugli SMR ha utilizzato l’assemblea generale per definire un piano di lavoro per il resto del 2024, istituendo 8 gruppi di lavoro per raggiungere gli obiettivi. L’alleanza SMR – un insieme di attori pubblici e privati ​​con il sostegno della Commissione europea – vuole sviluppare un ecosistema europeo per i piccoli reattori nucleari modulari (SMR) e i reattori atomici modulari avanzati (AMR).

NUCLEARE: L’IMPORTANZA E IL RUOLO DEI REATTORI SMR

Questi reattori di nuova generazione hanno una potenza compresa tra 200 e 300 megawatt e possono essere utilizzati per varie applicazioni, dalla generazione di elettricità o calore per applicazioni industriali o comunitarie alla sostituzione di centrali elettriche a carbone.

L’alleanza spera che i primi progetti entrino in funzione nella prima metà degli anni 2030 – e forse anche prima –, consentendo alla tecnologia di contribuire a ridurre le emissioni di gas serra in Europa. Queste implementazioni contribuiranno anche all’obiettivo di 50 GW di capacità nucleare aggiuntiva entro il 2050, fissato dai Paesi Ue favorevoli al nucleare.

I GRUPPI DI LAVORO E LE PROSSIME MOSSE

Dall’assemblea generale, riunitasi il 29 e 30 maggio, è emerso che l’alleanza conta 277 membri, tutti con sede in Europa, divisi in vari gruppi di lavoro. Dopo l’incontro, otto gruppi di lavoro tecnici (technical working groups – TWG) sono stati presieduti da aziende europee. Questi si concentrano su una serie di settori, dalle catene di approvvigionamento alla ricerca e sviluppo (R&S), agli impegni pubblici, fino alle competenze e alla gestione dei rifiuti.

I gruppi di lavoro R&S, catena di fornitura, competenze e finanziamenti inizieranno a lavorare a giugno, mentre gli altri ad ottobre. “Il prossimo passo importante è definire una tabella di marcia tecnologica pronta per la fine dell’anno”, ha detto ad Euractiv Andrei Goicea, direttore politico di Nuclear Europe, associazione nucleare europea e membro del comitato direttivo dell’alleanza. Attualmente sono stati stilati 24 diversi progetti SMR, 14 dei quali sugli AMR.

OBIETTIVO: UN PIANO D’AZIONE GENERALE NEL 2025

L’obiettivo principale è produrre un piano d’azione generale per il primo trimestre 2025, strutturato in 10 compiti, inclusi gli obiettivi da raggiungere, le attività da svolgere e i prodotti da consegnare. “Per il momento il lavoro da svolgere non è ancora del tutto definito”, ha spiegato Yves Desbazeilles, presidente di NuclearEurope.

Allo stesso tempo, il presidente della Sustainable Nuclear Energy Technology Platform (SNETP), Bernard Salha – che è anche membro del comitato direttivo dell’alleanza – ha annunciato che ogni progetto selezionato per il sostegno potrà potenzialmente partecipare ad un importante progetto di comune interesse europeo. Questo meccanismo consente ai partecipanti di aggirare alcune norme Ue sugli aiuti di Stato. Nel frattempo, ad inizio luglio si svolgerà la prima riunione del Consiglio di amministrazione, composto dai Paesi Ue e dal Gruppo europeo dei regolatori sulla sicurezza nucleare.

PICHETTO AL G7 ENERGIA DI TORINO: “CONSISTENTE PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA”

Delle quasi 300 aziende europee legate all’Alleanza europea, 50 sono italiane, il che dimostra come il nostro Paese voglia giocare un ruolo di primo piano nel settore. A fine aprile, durante il G7 Ambiente, Clima ed Energia a Torino, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo ad un convegno sul nucleare, aveva spiegato che “l’Alleanza Industriale Europea sui piccoli reattori modulari sta vedendo una consistente partecipazione italiana, tra le prime a livello continentale sia in termini numerici che di competenze in ambito di ricerca e sviluppo, accademico e industriale”.

“Pertanto, in linea con il mandato politico avviato con le mozioni parlamentari di maggio 2023 e proseguito con l’istituzione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile presso il MASE, abbiamo deciso di aderire come Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica all’Alleanza Industriale Europea sugli SMR, per confermare il sostegno del sistema Paese e dare un segnale concreto di interesse allo sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia sui piccoli reattori modulari, che possono dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione”.

IL SEMINARIO SUL NUCLEARE DEL 28 MAGGIO

Più di recente, lo scorso 28 maggio, alla vigilia della prima riunione dell’Alleanza industriale SMR, l’Enea e l’Ordine dei giornalisti hanno tenuto un seminario per promuovere la ricerca e lo sviluppo del nucleare modulare.  Tra i presenti vi era la responsabile della segreteria tecnica del MASE,  Francesca Salvemini, che il giorno prima aveva spiegato come “ci stiamo giocando la possibilità del rientro” (nel nucleare, ndr). Questa tecnologia non deve far paura, si può considerare sicura e ha vantaggi ambientali, a partire dalla minore occupazione del suolo.

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