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politiche climatiche

Nel 2022 raggiunti i 100 mld di dollari di finanziamenti per il clima. Il report Ocse

Due anni fa, in vista della COP26 di Glasgow, l’OCSE pubblicò gli scenari lungimiranti dei finanziamenti per il clima per il periodo 2021-2025
I finanziamenti per il clima forniti e mobilitati dai Paesi sviluppati per l’azione per il clima nei Paesi in via di sviluppo nel 2021 hanno raggiunto 89,6 miliardi di dollari. È quanto è emerso dalla secondo la sesta valutazione dell’OCSE sui progressi compiuti verso l’obiettivo dei Paesi sviluppati di fornire e mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno per l’azione per il clima nei Paesi in via di sviluppo, nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Questo dato mostra una tendenza positiva, che rappresenta un aumento vicino all’8% rispetto al 2020, significativamente superiore alla crescita media annua del 2,1% osservata dal 2018 al 2020. Tuttavia, un anno dopo l’obiettivo del 2020, i Paesi sviluppati restano poco al di sopra dei 10 miliardi di dollari, ben lontani dall’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno.

GLI SCENARI OCSE DEL 2021 E GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI

Due anni fa, in vista della COP26 di Glasgow, l’OCSE pubblicò gli scenari lungimiranti dei finanziamenti per il clima per il periodo 2021-2025, in cui indicava che l’obiettivo probabilmente sarebbe stato raggiunto a partire dal 2023. L’importo totale di 89,6 miliardi di dollari per il 2021 è leggermente superiore rispetto allo scenario di fascia alta stimato per quest’anno. Sulla base dei dati preliminari e non ancora verificati a disposizione dell’OCSE, l’obiettivo dovrebbe essere già stato raggiunto alla fine del 2022.

“La tendenza complessiva al rialzo è positiva e mostra che i Paesi continuano ad intensificare gli interventi per aumentare e mobilitare i finanziamenti per il clima. L’aumento necessario per raggiungere l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari fissato per il 2020 non è stato ancora raggiunto, ma i dati preliminari a disposizione dell’OCSE indicano che probabilmente verrà raggiunto prima del 2023”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE, Mathias Cormann . “Naturalmente – ha aggiunto – i Paesi in via di sviluppo richiedono urgentemente questi investimenti significativi, quindi i fornitori di finanziamenti per il clima devono continuare ad intensificare i loro sforzi, in linea con gli impegni dichiarati”.

I DATI SUI FINANZIAMENTI PER IL CLIMA AI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

Nel periodo 2016-2021 la quota di finanziamenti per il clima destinati ai Paesi a reddito medio-basso (LMIC) e ai Paesi a reddito medio-alto (UMIC) è rimasta stabile, mentre la quota destinata ai Paesi a basso reddito (LIC) è aumentata dal 4% del 2016 al 10% del 2021. La quota destinata ai piccoli Paesi insulari in via di sviluppo (SIDS) è aumentata progressivamente dal 2% del 2016 al 4% del 2021, e la quota destinata ai Paesi meno sviluppati (PMS) è aumentata progressivamente, dal 12% del 2016 al 25% del 2020, scendendo al 20% nel 2021. Queste tendenze potrebbero indicare un crescente riconoscimento da parte dei fornitori internazionali di finanziamenti per il clima delle crescenti esigenze e opportunità di azione per il clima nelle regioni più povere e vulnerabili.

I FINANZIAMENTI PUBBLICI MULTILATERALI PER IL CLIMA

I finanziamenti pubblici multilaterali per il clima (bilaterali e multilaterali) nel periodo 2013-2021 sono quasi raddoppiati, passando da 38 a 73,1 miliardi di dollari, e nel 2021 sono stati la stragrande maggioranza del totale di 89,6 miliardi di dollari. All’interno di questa cifra, i finanziamenti pubblici multilaterali per il clima sono quelli che hanno registrato la crescita maggiore, più che raddoppiando dal 2013 e superando i finanziamenti pubblici bilaterali per il clima dal 2019.

I volumi dei crediti all’esportazione legati al clima sostenuti ufficialmente sono aumentati del 28% nel periodo 2013-2021, ma rimangono piccoli e relativamente volatili su base annua. I finanziamenti privati mobilitati per il clima – per i quali sono disponibili dati comparabili solo a partire dal 2016 – nel 2021 ammontavano a 14,4 miliardi di dollari, tornando così al livello del 2019, dopo un calo nel 2020. Questa componente, tuttavia, mostra una tendenza complessivamente stagnante dal 2017.

LE DUE COMPONENTI DEI FINANZIAMENTI DA MIGLIORARE

Due componenti dei finanziamenti per il clima rimangono molto bassi: in primo luogo, i finanziamenti privati mobilitati per il clima, per i quali sono disponibili dati comparabili solo a partire dal 2016, nel 2021 ammontavano a 14,4 miliardi di dollari, pari al 16% del totale; in secondo luogo, a seguito della crescita significativa registrata nel 2020, i finanziamenti per l’adattamento climatico nel 2021 sono diminuiti di 4 miliardi di dollari (-14%), con una conseguente diminuzione della quota dei finanziamenti totali per il clima dal 34% al 27%.

Allo stesso tempo, i finanziamenti trasversali – che affrontano sia attività di adattamento che di mitigazione del clima – sono aumentati dai 6 miliardi di dollari del 2020 agli 11,2 miliardi di dollari del 2021. Di conseguenza, nel 2021 la mitigazione ha continuato a rappresentare la maggioranza dei finanziamenti totali per il clima forniti e mobilitati (60%), l’adattamento il 27% e quelli trasversali il 13%.

“C’è un urgente bisogno che i fornitori internazionali intensifichino significativamente i loro sforzi in due aree chiave: i finanziamenti per l’adattamento e la mobilitazione dei finanziamenti privati. I primi sono essenziali per rafforzare la resilienza, mentre i finanziamenti privati – da parte di una serie di attori commerciali nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo – sono fondamentali per colmare il gap finanziario per gli investimenti nell’azione per il clima, in particolare nei sistemi energetici puliti, nell’agricoltura, nella silvicoltura, nell’uso del territorio, nell’adattamento, e resilienza”, ha spiegato Cormann, che ha aggiunto: “i nostri due rapporti tecnici supplementari forniscono azioni e raccomandazioni ai fornitori internazionali per contribuire a raggiungere il necessario aumento dei finanziamenti per l’adattamento e per realizzare l’ampio margine per migliorare l’efficacia dei finanziamenti pubblici per il clima nel mobilitare investimenti privati”.

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