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Europa

Perché camion e ferrovie se le danno di santa ragione in Europa

Al centro della querelle uno studio secondo cui la nuova direttiva Ue “Pesi e misure” potrebbe penalizzare il trasporto merci su rotaia in Europa, aumentando emissioni e costi sociali

Uno studio commissionato dal settore ferroviario rischia di incrinare i rapporti con l’industria del trasporto merci su strada. Sono nate infatti una serie di contestazioni dopo la pubblicazione del report condotto dai consulenti di d-fine, secondo il quale dare il via libera a camion più pesanti e lunghi sulle strade europee potrebbe diminuire la percentuale di merci trasportate tramite treno, aumentando emissioni e costi sociali.

LA DIRETTIVA “PESI E MISURE” ALL’ESAME DELL’EUROPA

Il report è stato diffuso durante l’esame della direttiva Pesi e dimensioni in corso a Bruxelles che appunto avrà il compito di stabilire lunghezza e tonnellaggio dei veicoli pesanti sulla rete viaria europea.

TUTTO NASCE DAL TAGLIO DEL 90% DELLE EMISSIONI DECISO ENTRO IL 2040 DALL’EUROPA PER IL TRASPORTO STRADALE

Al momento, più della metà di tutte le merci dell’Ue vengono trasportate su strada. Ma sempre secondo norme europee, gli autocarri dovranno ridurre le loro emissioni del 90% entro il 2040, il che significa che la maggior parte dei veicoli venduti dopo tale data dovrà funzionare con elettricità o carburanti a basse emissioni di carbonio come l’idrogeno.

TUTTO UN PROBLEMA DI “PESO”

La proposta di legge, scrive Euractiv, propone di aumentare la lunghezza e il peso consentiti per i camion merci per gettare le basi per il passaggio ai veicoli a emissioni zero, che sono generalmente più pesanti dei loro omologhi con motore a combustione a causa del peso della batteria. Questo perché le attuali leggi sui pesi massimi fanno sì che i camion elettrici possano spostare relativamente meno merci, rendendoli un’opzione meno competitiva per le aziende di trasporto merci che operano con margini ristretti. Ma in base alle nuove regole proposte dalla Commissione Europea nel luglio 2023, tali veicoli potrebbero arrivare a pesare altre 4 tonnellate, aumentandone la competitività.

COSA DICE LO STUDIO COMMISSIONATO DAL SETTORE FERROVIARIO

Secondo lo studio condotto dai consulenti d-fine per l’industria ferroviaria, la proposta Pesi e dimensioni incoraggerebbe, al contrario, l’uso del trasporto merci su strada, portando via in media fino al 21% della quota di mercato su rotaia. E ciò potrebbe, secondo lo studio, comportare “fino a 10,5 milioni di viaggi di camion in più all’anno, emettendo fino a 6,6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 aggiuntive e generando costi esterni aggiuntivi per un ammontare fino a 2,2 miliardi di euro”.

IL BOTTA E RISPOSTA

Secondo, Alberto Mazzola, direttore esecutivo della Comunità delle ferrovie europee (CER), si legge sempre su Euractiv, lo studio mostra che le politiche Ue che promuovono un trasferimento modale verso il trasporto merci su rotaia “saranno messe a repentaglio” dalla direttiva. Mentre la risposta dell’International Road Transport Union (IRU), il gruppo che rappresenta gli operatori del trasporto merci su strada, ha preso di mira lo studio, sostenendo che esso ignora la rapida transizione verso camion a emissioni zero richiesta dalla legislazione Ue, così come il risparmio di emissioni derivante dai camion più grandi.

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