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AZERBAIGIAN

Perché le elezioni in Azerbaigian riguardano anche l’Italia

In Azerbaigian ha origine il gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), che trasporta il gas naturale dal giacimento offshore azero Shah Deniz, nel Mar Caspio, all’Europa e all’Italia

Nell’attuale panorama energetico – che, inevitabilmente, è strettamente legato agli scenari geopolitici – un ruolo di primo piano per le forniture di gas dell’Italia appartiene all’Azerbaigian.

IL GASDOTTO TAP (TRANS ADRIATIC PIPELINE)

In Azerbaigian ha origine infatti il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) che, insieme al Tanap (Trans Anatolian Pipeline, che attraversa la Turchia) e al South Caucasus Pipeline, è una delle infrastrutture di trasporto che costituiscono il cosiddetto “Corridoio Meridionale del Gas”, che permette l’arrivo in Europa del gas proveniente dal giacimento offshore azero Shah Deniz, nel Mar Caspio.

Il Tap nel 2023 ha trasportato circa 10 miliardi di metri cubi di gas naturale in Italia, e secondo Azernews, l’infrastruttura a partire dal 2026 potrà fornire 1,2 miliardi di metri cubi di gas in più all’anno.

Il gasdotto Tap è collegato anche all’Interconnector Grecia Bulgaria (Igb), che ha iniziato le sue operazioni commerciali nell’ottobre 2022.

LE ELEZIONI IN AZERBAIGIAN

L’Azerbaigian al voto. Oggi, infatti, i cittadini del Paese caucasico – oltre 6 milioni di elettori – sono chiamati alle urne per le elezioni presidenziali. Sembra quasi scontata la conferma del presidente uscente, Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaigian, confermato per diversi mandati, fin dal 2003. Secondo gli analisti i 6 oppositori di Aliyev non possono essere considerati dei reali rivali politici. Inoltre, i due maggiori partiti dell’opposizione hanno deciso di boicottare le elezioni e non hanno presentato alcun candidato.

Il Fronte popolare dell’Azerbaigian ha invitato a non andare a votare, definendo le elezioni “una farsa”, mentre il partito Musavat ha parlato di mancanza di libere elezioni libere, ricordando l’arresto di giornalisti ed attivisti politici.

I seggi, aperti dalle 8:00 di stamani (le 5:00 ora italiana), chiuderanno alle 19:00 ora locale (le 16:00 in Italia). Per seguire le elezioni sono giunti nel Paese oltre 500 osservatori internazionali, da 70 Paesi, e 49 organizzazioni internazionali.

LE FORNITURE DI GAS DALL’AZERBAIGIAN ALL’EUROPA

Nel 2023 l’Azerbaigian ha esportato 23,8 miliardi di metri cubi di gas, di cui 11,8 mld di mc verso l’Europa. Come ha riferito a gennaio il ministero dell’Energia azero, “nel 2023 le esportazioni di gas sono state pari a 23,8 miliardi di metri cubi, il 5,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di questo volume, 11,8 miliardi di metri cubi (il 50% delle esportazioni totali) sono stati forniti all’Europa, 9,5 miliardi metri cubi (40%) alla Turchia, 2,5 miliardi di metri cubi (10%) alla Georgia”. Nel 2022 Baku ha esportato 22,3 miliardi di metri cubi di gas e il mercato europeo, con 11,4 mld di mc, ha rappresentato oltre la metà del volume.

LA COP29 A BAKU: A NOVEMBRE IL VERTICE ONU SUL CLIMA IN AZERBAIGIAN

L’Azerbaigian quest’anno avrà un ruolo ancor più importante perché, il prossimo novembre, la capitale Baku ospiterà il vertice delle Nazioni Unite sul clima, la COP29.

Di recente, il sito Azernews ha affermato che il dibattito sui risultati della Cop28 e sull’impatto del cambiamento climatico globale sull’Azerbaigian è incluso nel piano di lavoro legislativo della sessione primaverile del Comitato parlamentare per le risorse naturali, l’energia e l’ecologia. Secondo il piano, nell’ambito della Cop29, sono previsti incontri e confronti con organizzazioni non governative specializzate in questioni ambientali, incluse audizioni sulla gestione dell’inquinamento atmosferico della capitale Baku.

La decisione di ospitare la Cop29 in Azerbaigian è stata annunciata ufficialmente lo scorso 11 dicembre a Dubai, al termine della Cop28, e il 4 gennaio 2024 il ministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali dell’Azerbaigian, Mukhtar Babayev, è stato nominato presidente del vertice sul clima.

LA RIUNIONE SUL CORRIDOIO MERIDIONALE DEL GAS

Intanto, sempre a Baku, il prossimo 1° marzo si terrà la decima riunione del Consiglio consultivo sul Corridoio Meridionale del gas, a cui nei giorni scorsi hanno confermato la loro presenza anche gli Stati Uniti. “Negli anni precedenti abbiamo fornito un forte sostegno e lavorato al Corridoio Sud del Gas, e attualmente stiamo finalizzando i piani relativi alla partecipazione a questo evento”, ha spiegato la missione diplomatica USA.

Il Corridoio Meridionale del Gas è operativo dal dicembre 2020 e fornisce oltre 9 miliardi di metri cubi l’anno di gas all’Italia e un miliardo di mc/anno alla Grecia e alla Bulgaria. Lo scorso anno i Paesi Ue hanno ricevuto 11,8 miliardi di metri cubi di gas.

La riunione del 1° marzo molto probabilmente sarà anche l’occasione per stipulare una serie di accordi sull’espansione dell’infrastruttura, sull’inclusione di nuovi Paesi partecipanti e su progetti energetici green.

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