ExxonMobil potrebbe dover rinunciare ad un progetto da 53 miliardi di dollari in Iraq, per problemi contrattuali e di sicurezza
ExxonMobil costretta a rivedere i suoi piani in Iraq. Solo poche settimane fa, il gigante energetico statunitense ExxonMobil festeggiava un’importante commessa in Iraq ed era pronta a portare avanti un progetto da 53 miliardi di dollari per aumentare la produzione di petrolio del Paese.
Ora l’accordo potrebbe seriamente saltare a causa di problemi contrattuali e preoccupazioni per la sicurezza.
PROBLEMI CONTRATTUALI
Baghdad, come scrive Reuters in base alle indiscrezioni di quattro funzionari iracheni coinvolti nelle discussioni, sembra opporsi ai termini del contratto proposti da ExxonMobil.
Il principale punto di scontro sembra essere la modalità con cui Exxon ha proposto di recuperare i suoi costi di sviluppo: la società mira a condividere il petrolio prodotto da due campi, ma l’Iraq si oppone, sostenendo che la scelta invada la proprietà statale della produzione. Se queste condizioni dovessero essere confermate, Baghdad potrebbe non firmare nulla.
ExxonMobil ha rifiutato di commentare i termini del contratto o delle trattative. “Per una questione di pratica, non facciamo commenti sulle discussioni commerciali”, ha detto un portavoce.
IL VICINO IRAN
Ad ostacolare il tutto c’è anche l’intensificarsi dell’escalation delle tensioni tra il vicino più grande dell’Iraq, l’Iran, e gli Stati Uniti. Alcune questioni di sicurezza hanno obbligato Exxon a due evacuazioni del suo staff. La prima si è verificata a maggio, dopo che centinaia di membri dell’ambasciata statunitense sono stati mandati a casa per minacce alla sicurezza non specificate dall’Iran. La seconda si è verificata questa settimana, in seguito ad un attacco missilistico che si pensava avesse preso di mira la compagnia.