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Petrolio

Petrolio: Cosa dice IHS Markit e cosa succederà alle major

Se le attuali condizioni di mercato persisteranno i ricavi da petrolio e gas” per alcuni paesi produttori “potranno scendere tra il 50% e l’85% nel 2020, raggiungendo il loro livello più basso in oltre 20 anni”

Si preannunciano sfide difficili e incerti per il settore petrolifero mondiale. Dopo un vertiginoso calo della domanda e l’avvento dell’Opec+ per attuare una sorta di fronte comune nella politica di produzione da parte dell’Arabia Saudita, i mercati petroliferi globali si trovano ora di fronte allo spettro del più grande surplus di greggio mai registrato nella storia. Secondo la società di analisi e consulenza IHS Markit citata da Bloomberg, in un tale contesto, con una persistente guerra dei prezzi tra sauditi e Russia e la recessione imminente innescata dal coronavirus, il surplus di petrolio potrebbe raggiungere una cufra tra 800 e 1,3 miliardi di barili nei primi sei mesi di quest’anno.

SURPLUS PETROLIFERO GLOBALE

“Non si è mai verificato un surplus globale di questa portata”, ha affermato Jim Burkhard, vicepresidente e capo dei mercati petroliferi di IHS Markit. “Prima di questo momento il più grande surplus globale di sei mesi di questo secolo è stato di 360 milioni di barili. Ciò che sta per accadere sarà il doppio”.

LA GUERRA DEI PREZZI RUSSO-SAUDITA

Il forte e improvviso calo della domanda mondiale di petrolio è la ragione principale del surplus, mentre la debolezza dei prezzi è stata esacerbata dalla decisione saudita di aumentare la sua offerta di greggio di 2,6 milioni di barili al giorno, secondo IHS Markit. E le cose naturalmente potrebbero peggiorare se la Russia dovesse dare seguito all’annuncio di aumento della produzione giornaliera tra 300.000 e 500.000 barili al giorno.

TRA I 4 E 10 MILIONI DI BARILI AL GIORNO TRA FEBBRAIO E MAGGIO

Il maggior surplus di sei mesi precedente registrato negli archivi storici risale al periodo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, ha affermato IHS. Su base mensile, l’eccesso può variare da 4 a 10 milioni di barili al giorno da febbraio a maggio, con una domanda a marzo e aprile inferiore di 10 milioni di barili al giorno.

PRODUZIONE USA LA PIU’ COLPITA

L’industria petrolifera statunitense probabilmente sosterrà il peso maggiore del surplus record nel corso di quest’anno e in seguito, ha affermato la società di consulenza. La produzione americana potrebbe diminuire da 2 a 4 milioni di barili al giorno nei prossimi 18 mesi.

QUOTAZIONI SOTTO I 30 DOLLARI, RICAVI SOTTO DEL 50-85% NEL 2020 PER LE MAJOR

Intanto le quotazioni del Brent sono scese sotto i 30 dollari al barile per la prima volta dal 2016 mentre a New York si sono ridotte le perdite comunque con quotazioni al di sotto dei 30 dollari. “Se le attuali condizioni di mercato persisteranno i ricavi da petrolio e gas” per alcuni paesi produttori “potranno scendere tra il 50% e l’85% nel 2020, raggiungendo il loro livello più basso in oltre 20 anni”, hanno dichiarato il segretario generale dell’Opec, Mohammed Barkindo e il direttore esecutivo dell’Aie, Fatih Birol, in un comunicato stampa congiunto. Opec e Aie hanno espresso i loro timori per gli “importanti” impatti economici e sociali sui paesi produttori di petrolio dal calo degli introiti soprattutto per i paesi più vulnerabili.

ARAMCO ATTINGERA’ A STOCCAGGI PER AUMENTO PRODUZIONE

Saudi Aramco, invece, attingerà anche agli stoccaggi per aumentare la propria produzione a partire da aprile secondo quanto affermato dal ceo del gruppo Amin Nasser. “La nostra capacità di produzione massima sostenuta è di 12 milioni di barili al giorno”, ha dichiarato Nasser. Ad aprile la produzione salirà a 12,3 milioni di barili al giorno, e “300.000 barili al giorno verranno dalle nostre scorte”.

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