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Petrolio: Il Covid-19 anticipa il picco e frena la produzione. L’analisi Rystad Energy

Il totale globale delle risorse di petrolio recuperabili residue attese a livello mondiale dovrebbe scendere così a 1.903 miliardi di barili, di cui il 42% in territorio Opec, mentre il restante 58% al di fuori del cartello.

L’outlook 2020 sulle prospettive energetiche globali annuali di Rystad Energy rivela che la crisi di Covid-19 potrebbe accelerare il picco della domanda di petrolio, mettendo un freno agli sforzi di esplorazione nelle aree remote offshore e di conseguenza riducendo il petrolio recuperabile del mondo di circa 282 miliardi di barili.

RIDUZIONE RISORSE RECUPERABILI PER IL 42% IN ZONA OPEC

Il totale globale delle risorse petrolifere recuperabili residue attese a livello mondiale dovrebbe scendere così a 1.903 miliardi di barili, di cui il 42% in territorio Opec, mentre il restante 58% al di fuori del cartello.

“I paesi non Opec faranno la parte del leone per quanto riguarda le risorse recuperabili ‘perdute’, con più di 260 miliardi di barili di petrolio non scoperto che ora è più probabile che verranno lasciati intatti, soprattutto nelle aree di esplorazione più remote”, ha detto il responsabile dell’analisi di Rystad Energy, Per Magnus Nysveen.

PAESI OPEC PIU’ RESISTENTI

I paesi Opec sono molto più resistenti alla crisi attuale e perderanno solo una frazione rispetto alle loro controparti non Opec come gli Stati Uniti (-49 miliardi di barili) e la Russia (-31 miliardi di barili).

“Si prevede che i paesi Opec perderanno 21 miliardi di barili di riserva potenziale, poiché gli sviluppi negativi in Venezuela e Iran superano l’aumento della forza e del potenziale di riserva dei paesi chiave dell’Opec nella regione del Golfo Arabo”, ha aggiunto Nysveen.

COSA ACCADRA’ NELLE AMERICHE

Più nel dettaglio, negli Stati Uniti Rystad Energy si aspetta una minore attività upstream nel settore shale, una minore attività di esplorazione nel Golfo del Messico e un numero ridotto di cicli di licenze sulla costa occidentale atlantica. In totale, ciò dovrebbe ridurre le risorse recuperabili di 49 miliardi di barili.

Il Canada vedrà probabilmente più riserve di sabbie bituminose ad alto costo lasciate nel terreno (14 miliardi di barili) a causa dell’aumento delle preoccupazioni ambientali, sociali e di governance (ESG).

Il Messico si stima conoscerà una riduzione dell’esplorazione per le riserve di petrolio in acque profonde e nello shale. In Brasile, è probabile che vengano lasciate nel terreno altre riserve di pre-salt. Senza una normalizzazione in vista, il potenziale di riserva effettivo del Venezuela si ridurrà ulteriormente di 21 miliardi di barili.

LA SITUAZIONE IN EUROPA

La Russia potrebbe registrare un aumento delle stime di riserve di petrolio offshore dell’Artico lasciate nel sottosuolo, abbassando il conteggio delle riserve petrolifere recuperabili di circa 31 miliardi di barili.

Allo stesso modo, la Norvegia dovrà anche lasciare più riserve nel sottosuolo del Mare di Barents, a causa dello scarso successo della prospezione e dell’ipotesi dell’anticipo di picco ad opera di Covid-19.

LA SITUAZIONE IN AFRICA

In Nigeria, dopo un dibattito decennale sulle riforme della politica petrolifera, si prevede che le riserve potenziali diminuiranno ulteriormente di 6 miliardi di barili.

Senza una pace imminente in vista in Libia, il potenziale produttivo futuro si dovrebbe ridurre ulteriormente di 4 miliardi di barili.

Nonostante le notizie positive sulle riforme della politica petrolifera anche in Algeria, si prevede che il potenziale di esplorazione shale diminuirà di 7 miliardi di barili di petrolio.

Mentre in Angola, Rystad Energy prevede una minore esplorazione in acque profonde.

MEDIO ORIENTE, ARABIA SAUDITA A GONFIE VELE

Come chiaro vincitore dell’accordo Opec+, Rystad Energy prevede che l’Arabia Saudita aggiungerà 25 miliardi di barili al potenziale produttivo futuro, nonostante il picco di petrolio anticipato.

AUSTRALASIA: CINA CON RISERVE AL RIBASSO

Le riserve comprovate della Cina sono state riviste al ribasso a causa dell’aumento delle trivellazioni, mentre si prevede che l’esplorazione shale del Paese sarà ridotta, secondo Rystad Energy. In Iran, il rischio di sanzioni prolungate dovrebbe ridurre il potenziale di riserve recuperabili di 18 miliardi di barili. Per l’Australia, infine, Rystad Energy si aspetta una riduzione dell’esplorazione in nuovi bacini.

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