L’Iran potrebbe inviare il proprio petrolio alle raffinerie russe nel mar Caspio, dove Mosca trasformerebbe il petrolio in carburante per venderlo sul mercato internazionale come prodotto russo
Novembre è vicinissimo e con esso anche l’arrivo delle nuove sanzioni Usa all’Iran: verrebbero a mancare al mercato circa 2,5 milioni di barili al giorno. Mentre l’Opec si è impegnata ad un aumento della produzione e gli stessi Usa sono pronti a mettere mano alle scorte di shale oil, c’è chi pensa a come fare per aggirare il volere della Casa Bianca. E Russia ed Europa sono pronte a trovare un meccanismo per aggirare le sanzioni.
L’IDEA DI MOSCA
Le indiscrezioni arrivano dal giornalista di Mako.co.il, Dana Weiss, che sul suo profilo Twitter, avrebbe scritto che la Russia potrebbe aiutare l’Iran alla creazione di un meccanismo per aggirare le sanzioni USA. Il piano sarebbe custodito in un documento segreto del Ministero degli Esteri d’Israele, approvato dai capi di Russia, Iran e Turchia al summit trilaterale tenutosi a Teheran il 7 settembre: l’Iran potrebbe inviare il proprio petrolio alle raffinerie russe nel mar Caspio, dove Mosca trasformerebbe il petrolio in carburante per venderlo, poi, sul mercato internazionale come prodotto russo.
LE INTENZIONI DELL’EUROPA
Le sanzioni all’Iran non piacciono nemmeno all’Europa. A margine dell’assemblea Onu tenutasi a settembre 2018, infatti, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ha annunciato la nascita di un’entità legale per continuare ad avere rapporti economici e commerciali con Teheran, anche nel settore energetico.
“Consapevoli dell’urgenza e della necessità di risultati tangibili, i partecipanti hanno accolto con favore le proposte pratiche per mantenere e sviluppare canali di pagamento e in particolare l’iniziativa di creare un veicolo per uso speciale per facilitare i pagamenti collegati all’export iraniano, compreso quello di petrolio”, aveva detto la Mogherini.