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Petrolio

Petrolio, secondo la Russia mercato globale stabile a giugno o luglio

Mosca starebbe pensando anche a ulteriori tagli dell’offerta di petrolio, in accordo con le compagnie petrolifere locali

A giugno o al massimo a luglio il mercato petrolifero globale dovrebbe stabilizzarsi, in concomitanza con un aumento dei consumi legato alla ripresa delle attività dopo il lockdown dovuto all’epidemia di coronavirus e al calo della produzione voluto da Opec+. A prevederlo è il ministero dell’Energia russo secondo il quale già con l’accordo tra paesi Opec e non Opec il mercato è stato privato di 14-15 milioni di b / g di petrolio con un’eccedenza attualmente stimata in circa 7-12 milioni di b / g che appunto si bilancerà a giugno o luglio.

A MAGGIO UN AUMENTO DEL 20% RISPETTO AD APRILE

Il ministero stima che sebbene la domanda di petrolio a maggio continui a rimanere bassa, è aumentata di circa il 20% rispetto ai livelli di aprile. Durante l’incontro tra il ministro dell’energia Alexander Novak con gli altri colleghi di governo, ha riportato S&P Global Platts, i partecipanti hanno anche discusso delle misure a sostegno del settore in risposta alla pandemia di coronavirus.

GLI STOP ALL’EXPORT RUSSO

La Russia ha già emanato un divieto temporaneo sulle importazioni di prodotti petroliferi, tra cui benzina, diesel e carburanti per jet, fino al 1 ottobre. Mosca ha inoltre ridotto della metà i volumi richiesti delle vendite di prodotti petroliferi tramite scambi tra il 1 aprile e il 30 giugno. Le aziende sono ora tenute a vendere il 5% di benzina, il 3% di gasolio, il 5% di carburante per jet, l’1% di olio combustibile e il 2,5% di Gpl prodotto negli scambi.

Altre proposte includono esenzioni dal raggiungimento degli obiettivi di produzione di petrolio, creazione di un fondo per sostenere l’industria dei servizi petroliferi e trasferimento delle accise sui carburanti dalle raffinerie alle stazioni di rifornimento. Il governo ha fissato una scadenza per il 15 giugno per finalizzare queste misure di sostegno.

SI DISCUTE SU EVENTUALI ESTENSIONI DEI TAGLI

Novak sta anche discutendo con le compagnie petrolifere l’eventuale estensione degli attuali tagli alla produzione di petrolio oltre giugno, secondo fonti raccolte da Reuters. Nell’ambito dell’accordo Opec+, la Russia si è impegnata a ridurre la sua produzione a 8,5 milioni di barili al giorno a maggio e giugno rispetto a febbraio 2020.

La discussione sulla possibilità di estendere l’attuale livello di tagli dopo giugno potrebbe essere un segno che la Russia è aperta a sostenere ulteriormente il riequilibrio del mercato petrolifero dopo il crollo dei prezzi e il colpo del coronavirus.

PREVISTE RIUNIONI PERIODICHE CON LE COMPAGNIE PETROLIFERE RUSSE

La Russia ha affermato che terrà riunioni periodiche con le sue compagnie petrolifere per fare il punto sull’attuazione dell’accordo. Secondo i report della scorsa settimana, la Russia sta quasi rispettando la sua quota di tagli, con una produzione di petrolio in media di 8,72 milioni di barili al giorno nelle prime tre settimane di maggio, stando alle stime di Reuters. Molto vicino, dunque, alla quota di 8,5 milioni di barili giornalieri concordati.

PESKOV: CON ACCORDO EVITATI SCENARI PIU’ NEGATIVI

L’effetto dell’accordo Opec+ è stato senza dubbio positivo, ha detto ai media il portavoce del presidente russo Vladimir Putin Dmitry Peskov,rilevando che in gran parte grazie all’accordo, il mercato petrolifero ha evitato uno scenario molto più negativo.

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