Al vertice del 15 il focus dovrebbe essere sul 2023: i paesi europei dovrebbero sollecitare un maggiore coordinamento tra gli Stati membri per prepararsi al prossimo inverno.
La prossima settimana potrebbe essere chiave per la strategia europea del futuro per quanto riguarda il gas. Il 13 dicembre è in programma il vertice dei ministri dell’Energia Ue e due giorni dopo l’incontro tra i leader europei.
LA PROPOSTA ITALIANA FISSATA A 160 EURO AL MWH CON UNO SPREAD DI 30-40 EURO E 5 GIORNI
Il primo scoglio da affrontare, dopo i rinvii delle settimane scorse, è sul price cap al gas: oggi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, in audizione al Senato, ha ricordato che la richiesta italiana e della Grecia, è fissata in 160 euro al MWh. “Naturalmente si tratta di trovare un punto di convergenza e stabilire l’entità’ dello spread. Si ragiona su un termine di giorni molto più corto, 5 giorni e uno spread che si aggira su 30-40 euro”.
LE PROPOSTE DI COMMISSIONE E PRESIDENZA CECA
Un bel taglio, insomma, rispetto alle proposte originali della Commissione europea che toccava i 275 euro al MWh, poi ammorbidita dalla presidenza ceca in 220 euro.
PICHETTO DUBBIOSO SU UN ACCORDO PER MARTEDÌ
Ma proprio per questo un accordo è tutt’altro che scontato: “Non so se martedì riusciremo a raggiungere l’accordo sul price cap ma ci stiamo lavorando, è in continua evoluzione”, ha tenuto a precisare il ministro.
AL VERTICE DEL 15 FOCUS SUL PROSSIMO INVERNO
Al vertice del 15, invece, il focus dovrebbe essere sul 2023: secondo una bozza di dichiarazioni visionata da Bloomberg, i paesi europei dovrebbero sollecitare un maggiore coordinamento tra gli Stati membri per prepararsi al prossimo inverno. I capi di governo chiederanno quindi di portare avanti i lavori sugli acquisti congiunti di gas e sulla messa in comune della domanda, sul riempimento degli stoccaggi e sulla preparazione anticipata dei piani di emergenza per l’inverno 2023-2024. A ciò si dovrebbero aggiungere un aumento degli investimenti in innovazione, infrastrutture ed efficienza energetica per eliminare gradualmente la dipendenza dell’Ue dalle importazioni russe, accelerare il passaggio a un’economia pulita e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.