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Gas

Più economico trasformare il gas in combustibile grazie ai cinesi

Se la ricerca avrà successo, alla fine potrebbe motivare i produttori di petrolio a cercare modi per ridurre il flaring che negli Stati Uniti l’anno scorso è cresciuto del 48%, spinto dal boom dello shale gas.

I vantaggi del gas naturale rispetto ad altri combustibili fossili come carbone e petrolio, sembrano essere indiscutibili quando si tratta di emissioni di carbonio. Il gas naturale è il combustibile a minore intensità di Co2 tra gli idrocarburi, e proprio per questa sua caratteristica ha attirato l’attenzione come alternativa ai liquidi derivati dal petrolio. Tuttavia, per renderlo facilmente accessibile al grande pubblico, sono presenti innumerevoli sfide che ora un team di scienziati cinesi sostiene di aver almeno in parte risolto.

COME FUNZIONA IL PROCESSO CHIMICO

Il gas naturale è costituito principalmente da metano e in parte da propano. Il metano è un punto critico tra industria e ambientalisti perché è un gas serra molto più potente del carbonio, si legge in un articolo di OilPrice.com. Ma se il metano potesse essere trasformato in carburante ciò rappresenterebbe una situazione vantaggiosa per tutti, poiché i sottoprodotti della combustione del gas naturale sono il vapore acqueo e l’anidride carbonica. Tuttavia, trasformare il gas naturale in combustibile liquido è difficile, riferisce Phys.org in un articolo sulla scoperta degli scienziati cinesi. Questo processo comporta l’introduzione di composti ossigeno-idrogeno nel gas, che riorganizza i suoi atomi. Tuttavia, non tutti gli atomi reagiscono all’ossigeno e all’idrogeno alla stessa velocità e questo potrebbe rovinare l’alcool di sintesi che scaturisce dalla combinazione dei prodotti, che poi rappresenta la parte da utilizzare come combustibile.

COME FUNZIONA LA SCOPERTA CINESE

E qui arriva la scoperta cinese: quello che i ricercatori hanno fatto è stato, essenzialmente, aumentare il loro controllo sul processo di conversione, che ha permesso di manipolare la velocità con cui il carbonio e l’idrogeno nel metano e nel propano si riarrangiano per creare molecole di alcool. Questo, secondo il team, renderebbe il combustibile derivato dal gas più economico da produrre.

NON SOTTOVALUTARE IL POTENZIALE DEL GAS NEI TRASPORTI

Il potenziale del gas naturale come sostituto della benzina e del diesel non deve essere sottovalutato soprattutto per l’abbondanza di gas naturale attualmente esistente nel mondo, in particolare negli Stati Uniti, grazie alla rivoluzione dello shale gas. “La nostra conclusione è che il gas naturale come combustibile per i trasporti ha sia un’abbondanza adeguata sia vantaggi in termini di costi che rappresentano un valido esempio per focalizzare l’interesse su questa tecnologia come un vero punto di svolta per la sicurezza energetica degli Stati Uniti”, riporta Oilprice.com riferendo le parole di un ingegnere dell’Argonne National Laboratory a Talking Points Memo, sette anni fa, pochi mesi dopo il lancio da parte del governo Obama di un programma di sovvenzioni da 30 milioni di dollari per la ricerca su come rendere il gas naturale un carburante più popolare per i veicoli.

IL GAS NATURALE COMPRESSO ESISTE GIÀ MA IL PROCESSO DI CONVERSIONE È COMPLICATO

Da allora, tuttavia, sono stati fatti pochi progressi e parte del motivo è il difficile processo di conversione. Una forma più semplice di gas naturale – il gas naturale compresso o CNG – è già in uso per i mezzi di trasporto pubblico di alcuni paesi e anche per i veicoli passeggeri, ma non è ancora diventata un carburante tale da poter sfidare benzina e diesel. Pur essendo più economico e più efficiente, il GNC viene bruciato più rapidamente, e richiede pertanto serbatoi più grandi, oltre ad avere una coppia inferiore da un punto di vista di potenza del motore, rispetto a benzina e diesel. gas

VANTAGGI ANCHE PER LA RIDUZIONE DEL FLARING

È qui che è possibile scorgere il potenziale dei combustibili liquidi basati sul gas naturale: “In forma liquida, il gas naturale sarebbe probabilmente più competitivo con i combustibili derivati dal petrolio, ma solo nel caso in cui venissero superate le sfide per la sua conversione in liquido. È positivo che gli scienziati stiano lavorando su questo aspetto. Se la ricerca avrà successo, alla fine potrebbe motivare i produttori di petrolio a cercare modi per ridurre il flaring che negli Stati Uniti l’anno scorso è cresciuto del 48%, spinto dal boom dello shale gas. Si tratta della dispersione di quantità elevate di metano che vengono bruciate senza alcun introito quando, con la tecnologia cinese, potrebbe essere catturato e trasformato in carburante nel futuro”, sottolinea Oilprice.com.

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