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Matteo Salvini

Ponte sullo Stretto, tutte le ultime promesse (e le grane) di Salvini

Dopo le polemiche per la nomina nel board del negazionista Alberto Prestininzi, Matteo Salvini promette costi entro i 12 miliardi e fondi dalla nuova Manovra. Parte il tour dell’Italia dei sì

Non passa praticamente giorno senza che sul Ponte sullo Stretto tra Messina e Reggio Calabria ci sia un annuncio da parte del ministro dei trasporti Matteo Salvini e, di rimbalzo, una polemica politica che coinvolge i partiti d’opposizione. Di recente, ad esempio, aveva fatto discutere la nomina a coordinatore del comitato scientificodel professor Alberto Prestininzi, geologo della Sapienza, fondatore del Centro di ricerca sui rischi geologici e firmatario della petizione anti-emergenza climatica. Un negazionista, per i più sensibili alla causa green. Mentre per il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante, “il suo profilo è risultato particolarmente adeguato in ragione della pregressa esperienza e della specificità del sito di progetto. L’esperienza e la professionalità del professore hanno determinato la sua designazione qualce coordinatore del comitato”.

Le ultime dichiarazioni del leader leghista, invece, hanno riguardato tanto la timeline del progetto quanto i costi.

COSTI CONTENUTI ENTRO I 12 MILIARDI E LAVORI NEL ’24

Parlando stamani alla quinta edizione della scuola The Young Hope dell’associazione Fino a prova contraria di Annalisa Chirico, il ministro Salvini ha promesso che l’apertura dei cantieri ci sarà nell’estate del 2024.

Di più: “La norma che dà vita al Ponte sullo Stretto compie 52 anni a dicembre. L’obiettivo è che il cinquantaduesimo compleanno coincida con la copertura economica dell’intero costo che non dovrà superare i 12 miliardi nei prossimi 10 anni”.

Sempre sul tema delle coperture economiche del progetto da sempre bandiera della destra, Salvini ha aggiunto: Quando fai la legge di bilancio cadono tanti uccelli del malaugurio perché o un finanziamento per il Ponte c’è o non c’è. Tertium non datur. E siccome ci sarà l’obiettivo è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma, nel 2032″.

ALLEANZA VERDI-SINISTRA: SALVINI FA PROPAGANDA

Rispondendo in una nota alle dichiarazioni del ministro, il leader di Avs Angelo Bonelli ha dichiarato che “inserire il finanziamento del Ponte sullo Stretto nella prossima manovra di bilancio, come dichiarato da Salvini, è una decisione sbagliata quanto dannosa per il nostro Paese”. Per Bonelli, “non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un tale spreco di risorse pubbliche su
un progetto per una campata unica da 3,3 chilometri che non è mai stato realizzato nel mondo, nemmeno in Giappone dove hanno tecnologie e studi avanzati nella prevenzione sismica”.

E, direttamente sul ministro:  “Salvini mani bucate continua a chiedere soldi: ne ha ottenuti fino ad oggi 400 milioni di euro per resuscitare la società ‘Ponte sullo Stretto’, pagare consulenze, membri
del Consiglio di amministrazione e progetti che non sono ancora arrivati. Il Ponte sullo Stretto, da 15 miliardi di euro, è un progetto insensato che indebiterà ulteriormente l’Italia, e tutto ciò per soddisfare gli interessi di una propaganda politica che sembra aver perso completamente il
contatto con le reali esigenze della popolazione. Mentre Salvini promette di costruire questo Ponte a spese degli italiani, il trasporto pubblico in molte città è in ginocchio, e le persone stanno soffrendo a causa di servizi di trasporto inaffidabili e inefficaci”.

IL TOUR DI MATTEO SALVINI

Intanto, stamani su Repubblica veniva ripreso il virgolettato di Tommaso Foti (capogruppo alla Camera di FdI) secondo cui “c’è un problema economico e ce n’è un altro politico. E le due cose portano comunque alla stessa conclusione: nella manovra di bilancio alla quale sta lavorando il governo non ci sono i soldi per realizzare, o anche solo avviare, il Ponte sullo Stretto”. E ancora, “di soldi veri, e sufficienti per avviare un cantiere monstre da 15 miliardi di euro e che non può essere ovviamente finanziato a stralci, non ce ne saranno”.

Eppure, Salvini vuole fare campagna a suon di promesse al netto di questi avvisi e dei moniti di Meloni sul ragionare solo in termini di ricerca del consenso elettorale. E’ pronto, infatti, il tour “L’Italia dei Sì 2023-2032”. Un giro per il Paese e anche oltre i confini nazionali, per “illustrare concretamente gli sforzi e le novità messe in campo dal governo, anche per valorizzare una netta discontinuità rispetto al passato. Il prossimo appuntamento è già in agenda per lunedì 9 ottobre a Bolzano”, specifica il programma. Polemiche nuove fino ad allora non sono escluse.

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