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Energia

Povertà energetica, l’Italia se la passa male

Il nostro paese è 19esimo su 28 paesi dell’Unione europea. Pesano gli alti costi dell’energia e la scarsa efficienza delle abitazioni

L’Italia è messa male quanto a povertà energetica e si piazza diciannovesima sui 28 paesi Ue. È quanto emerge dalla ricerca di Open Exp che evidenzia un eccessivo divario tra paesi del Nord e del Sud Europa.

AI PRIMI POSTI SVEZIA, FINLANDIA E DANIMARCA

I paesi con gli standard più elevati sono Svezia, Finlandia e Danimarca. Tra i paesi maggiori, la Gran Bretagna si piazza al sesto posto, la Germania all’ottavo, la Francia la decimo, la Spagna al dodicesimo. L’Italia, come detto, è diciannovesima, seguita dalla Grecia (22esima) e Portogallo (25esimo). Le ultime tre posizioni, quelle con un livello di povertà energetica estremamente alto, sono Slovacchia (26esima), Ungheria (27) e Bulgaria (28).

I QUATTRO INDICATORI CHIAVE

Il calcolo effettuato nel rapporto tiene conto di quattro indicatori: case umide e con significative perdite, alto costo dell’energia per gli utenti domestici, impossibilità di mantenere le case sufficientemente calde in inverno e sufficientemente fresche d’estate. Infatti la povertà energetica non riguarda solo il periodo invernale ma è un problema che si presenta durante tutto l’anno, aggravati dai cambiamenti climatici.

I FATTORI SOCIOECONOMICI SVOLGONO UN RUOLO PIÙ IMPORTANTE RISPETTO ALLE CONDIZIONI METEOROLOGICHE

Secondo il rapporto la quota della spesa energetica delle famiglie è in aumento in Europa, con incrementi più marcati nelle famiglie a basso reddito, dove la spesa è aumentata del 33% tra il 2000 e il 2014. Addirittura i fattori socioeconomici svolgono un ruolo più importante rispetto alle condizioni meteorologiche nei livelli elevati di povertà energetica. In sostanza i paesi con una regolamentazione edilizia di livello e una ricchezza pro capite più alta stanno messi meglio. La soluzione per gli altri? Secondo Yamina Saheb, analista politica senior ad Open Exp, che ha condotto la ricerca occorre rendere gli edifici più efficienti attraverso politiche incentivanti.

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