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Prezzo e stoccaggi, com’è la situazione del gas in Europa

Oggi il costo sul TTF di Amsterdam ha toccato i 53 euro/Mwh, un calo del 30% che non si vedeva da settembre 2021

Prosegue il calo del prezzo del gas: dall’inizio del nuovo anno, il costo sul TTF di Amsterdam ha toccato i 53 euro/Mwh, con un calo di circa il 30% e un considerevole ribasso rispetto ai 345 euro raggiunti nell’agosto dello scorso anno. Il valore di 53 euro al megawattora non si vedeva da settembre 2021.

Nella seduta di oggi, martedì 17 gennaio, il prezzo è sceso di un ulteriore 3%, con gli investitori che si sono concentrati sull’aumento dei flussi di GNL verso l’Europa e sulle temperature. Queste ultime finora sono rimaste sopra la media, il che ha consentito di non intaccare le riserve di gas.

Attualmente il costo del gas al megawattora è molto al di sotto del livello precedente all’invasione russa dell’Ucraina, quando segnava 88 euro. Il calo è iniziato subito dopo l’accordo europeo sull’introduzione del price cap, ma a favorire l’abbassamento dei costi sono state anche le temperature, ben al di sopra della media del periodo.

IN ITALIA STOCCAGGI DI GAS AL 79%

Negli ultimi 7 giorni gli stoccaggi in Italia sono scesi dell’1,7%, a 150,02 TWh, e attualmente sono al

79,02% della loro capacità. A rivelarlo sono i dati diffusi da Gas Infrastructure Europe (Gie), secondo cui lo scorso 10 gennaio le scorte italiane di gas erano all’81,48%, a 152,62 TWh. In calo anche le riserve dell’Unione europea, scese all’81,49% della capacità (a 912,4 TWh), contro l’89,41% dello scorso

10 gennaio (1.028 TWh). Nello stesso periodo, la Germania è passata da 233,92 a 222,84 TWh, con l’indice di riempimento degli stoccaggi che è sceso dal 95,04% al 90,38%.

VON DER LEYEN: BENE VELOCITÀ CALO DEI PREZZI DEL GAS IN EUROPA

Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, i prezzi del gas in Europa stanno diminuiti più rapidamente del previsto grazie alla “volontà collettiva” del continente. Intervenendo al World Economic Forum di Davos, von der Leyen ha affermato che l’Ue ha anche superato la sua “pericolosa dipendenza” dal gas russo. “Attraverso uno sforzo collettivo – ha ammesso – abbiamo abbassato i prezzi del gas più rapidamente di quanto ci si aspettasse. Dal picco di agosto, i prezzi del gas in Europa ora sono scesi dell’80%, al di sotto dei livelli di prima della guerra in Ucraina. L’Europa ha dimostrato ancora una volta la forza della sua volontà collettiva e che “quando è unita conta di più”.

“Un anno fa l’Europa aveva un’enorme dipendenza dai combustibili fossili russi accumulata nel corso di decenni. Questo ci ha reso vulnerabili alle contrazioni dell’offerta, agli aumenti dei prezzi e alla manipolazione del mercato di Putin”, ha spiegato Von der Leyen -. In meno di un anno abbiamo superato questa pericolosa dipendenza, sostituendo circa l’80% del gas dei gasdotti russi e riempiendo i nostri depositi. Nel periodo agosto-novembre abbiamo ridotto la domanda di oltre il 20%”.

IN EUROPA ESPORTAZIONI DI GAZPROM IN CALO

Le esportazioni giornaliere di gas di Gazprom verso l’Europa sono diminuite del 22% nella prima metà di gennaio rispetto a dicembre, a causa di un clima più mite del solito. È quanto mostrano i calcoli di Reuters effettuati oggi. I calcoli tengono conto dei dati sulle esportazioni giornaliere di gas attraverso l’Ucraina e una linea del gasdotto sottomarino TurkStream, le uniche rotte rimanenti per le esportazioni di gas russo verso l’Europa.

Secondo i dati giornalieri di Gazprom sul transito attraverso l’Ucraina e la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas, le sue forniture medie all’Europa dal 1° al 15 gennaio sono state di 63,7 milioni di metri cubi al giorno, in calo rispetto agli 81,9 milioni di metri cubi al giorno di media a dicembre. Una fonte che conosce le statistiche sulle esportazioni di Gazprom ha confermato i calcoli. Gazprom – che non ha ancora reso noti i dati relativi alla produzione e all’export della prima metà di gennaio – non ha risposto ad una richiesta di commento.

 Secondo i calcoli Reuters, nel periodo le sue forniture totali all’Unione Europea attraverso una delle due linee del TurkStream e il transito ucraino hanno raggiunto 955,3 milioni di metri cubi. A dicembre, il numero era di 2,5 miliardi di metri cubi.

Nel 2022 le esportazioni di gas della Russia verso l’Europa attraverso i gasdotti sono crollate al minimo post-sovietico, quando le consegne al suo principale cliente sono diminuite a causa del conflitto in Ucraina e dopo che le esplosioni hanno danneggiato il gasdotto Nord Stream.

Oggi Gazprom spedirà 32,6 milioni di metri cubi di gas in Europa attraverso l’Ucraina, in calo di quasi l’8% rispetto ai giorni precedenti. Negli ultimi 10 giorni la società ha spedito gas attraverso l’Ucraina tra 35,4 e 35,5 milioni di metri cubi, avendo esportato oltre 40 milioni di metri cubi al giorno alla fine dello scorso anno e nei primi tre giorni del 2023. Una fonte a conoscenza dei dati ha affermato che i volumi inferiori probabilmente riflettono le temperature invernali record registrate in gran parte dell’Europa nelle prime due settimane del nuovo anno.

COMPAGNIE RUSSE REGISTRANO BUONI PROFITTI

I prezzi globali del gas sono aumentati a causa delle sanzioni occidentali, motivo per cui le compagnie del gas russe sono riuscite ad ottenere un profitto elevato. Lo ha dichiarato oggi il presidente russo, Vladimir Putin, in una riunione sulle questioni economiche.

“La produzione di gas naturale è diminuita dell’11,8%. Nel frattempo, devo notare che i prezzi globali del gas sono aumentati notevolmente, a causa delle azioni dei Paesi occidentali e, di conseguenza, i produttori e gli esportatori di gas russi hanno ottenuto un buon profitto negli ultimi due anni”, ha detto Putin, aggiungendo che “le entrate di bilancio sono aumentate considerevolmente”.

“Nonostante la pressione delle sanzioni – ha aggiunto Putin – nel 2022 la produzione di greggio della Russia è aumentata di circa il 2%, con una produzione pari a 535 milioni di tonnellate”.

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