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Gas

Prima opera del Governo Conte: la proroga di autorizzazione a Tap

Il governo Conte bis ha concesso a Tap la proroga della Valutazione di impatto ambientale. L’autorizzazione scadeva il 23 settembre, invece, con un nuovo decreto è stata confermata per altri due anni sino al 31 dicembre 2021

Parte con un nuovo via libera alla Tap il governo 5 stelle-pd.

E’ proprio sul gasdotto infatti il primo provvedimento del nuovo governo. Firmato il 10 settembre, proprio mentre il Presidente del Conisglio Conte chiedeva la fiducia al Senato.

A firma congiunta di un Ministro 5 stelle e di uno del Pd: quello dell’Ambiente Costa, e del Turismo Franceschini.

Il governo Conte bis con questo decreto ha concesso a Tap la proroga della Valutazione di impatto ambientale. L’autorizzazione scadeva il 23 settembre, invece, con il nuovo decreto è stata confermata per altri due anni sino al 31 dicembre 2021.

A farne richiesta era stato il consorzio Tap con istanza del 3 aprile scorso. Il 31 maggio, la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via Vas ha espresso il suo benestare in un parere di 26 pagine, a cui il 7 agosto si è aggiunto quello del Mibact.

Il nuovo governo ha quindi prorogato i due provvedimenti autorizzativi del 11 settembre 2014 e del 16 aprile 2015.

La proroga è stata chiesta a seguito del ritardo nella conclusione dei lavori che a causa dei vari sequestri, ordinanze sindacali e ricorsi, hanno accumulato 28 mesi di ritardo, e che al momento vedrebbero confermata l’entrata in esercizio della pipeline entro la fine del 2020.

Al momento sono completati poco più di 4 degli 8 chilometri di tubo interrato, si lavora senza interruzioni al Prt (l’area di 12 ettari del terminale di ricezione), è stato completato il microtunnel che sfocia a mare, a fine settembre dovrebbe essere portata via la talpa, e in seguito toccherà alla nave posatubi stendere i primi metri di condotta in acciaio mentre un argano nei pressi del pozzo di spinta tirerà su il tubo (saldato a bordo) per i 1.540 metri del microtunnel.

Nel frattempo lo scorso 5 settembre è stato firmato il contratto con cui il gruppo francese Engie ha trasferito alla compagnia Shell Energy Europe Ltd, buona parte delle forniture di gas naturale che tramite Tap arriveranno dal giacimento di Shah Deniz, in Azerbaigian, all’Italia. L’operazione è frutto di un accordo tra le compagnie energetiche Engie, Shell, Azerbaigian Gas Supply Company (Agsc) e Socar, e tesa a garantire le forniture di gas naturale all’Italia una volta che sarà completata la costruzione del gasdotto transadriatico, con Shell che avrà a disposizione una quantità di gas significativamente più alta rispetto a prima.

Eppure non si fermano le iniziative della magistratura. E’ proprio degli inizi di settembre la notizia della conclusione delle indagini inviata dalla Procura di Lecce a carico di 19 persone coinvolte nell’inchiesta sulla realizzazione del gasdotto Tap nel territorio di Melendugno.
Secondo l’accusa, i lavori si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie. I pm Valeria Farina Valaori e il procuratore Leonardo Leone De Castris contestano che le opere siano state realizzate senza seguire le indicazioni della Valutazione di impatto ambientale (Via) e in violazione dei vincoli paesaggistici contaminando la falda. Al country manager, project manager e al direttore dei lavori, si contesta di aver “realizzato le opere del tratto italiano del gasdotto marino e terrestre” anche “su aree sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico, dichiarate zone agricole di notevole interesse pubblico”.

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