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Distribuzione Energia Elettrica

Quali sono le grandi manovre dell’energia italiana

La vendita degli asset Erg e le operazioni su Tap i dossier più caldi dei prossimi mesi

Gli asset idroelettrici e l’impianto a gas di Erg da un lato ma anche le offerte vincolanti per l’eventuale raddoppio della capacità di Tap a luglio. Al netto di quanto si farà con il Pnrr sono questi i dossier più caldi dell’energia italiana, come ricorda Mf-Milano Finanza che ha anticipato come nei giorni scorsi “sul tavolo degli advisor Rothschild e Mediobanca sarebbero infatti arrivate le offerte non vincolanti, facendo così partire ufficialmente la seconda fase di gara con l’apertura della data room. Ad essere stati ammessi a questo nuovo round, secondo quanto appreso, sarebbero A2A, Iren, Enel (interessata a gareggiare in cordata con Infracapital) e, a sorpresa, sarebbe spuntata anche Eni, sempre più impegnata ad accelerare la fase di transizione. Tra i player stranieri sarebbero invece rimasti in gara i cechi di Eph e il gruppo idroelettrico norvegese Statkraft, mentre tra gli investitori finanziari sarebbe confermata la presenza di Aquila Capital, che sembrerebbe intenzionata a unire le forze con un altro partner, e di Credit Suisse Energy Infrastructure Partners, ora rinominato Eip”.
Alcuni interessati a entrambi gli asset “come A2A ed Eph, ma anche Enel ed Eni, e altri magari più orientati a presentare un’offerta concen- trata sul business idroelettrico come potrebbero essere Iren e Statkraft”. Il tutto per un valore “nell’ordine del miliardo di euro”.

Gli asset in vendita sono per quanto riguarda il settore idro 19 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi e una stazione di pompaggio per una potenza complessiva di 527 Mw tra Umbria, Lazio e Marche. Nel settore Ccgt l’impianto di cogenerazione, con una capacità installata di 480 Mw che alimenta gli impianti industriali del sito di Priolo Gargallo (Siracusa).

TAP

Per quanto riguarda Tap, ricorda sempre Mf-Milano Finanza “ha già trasportato oltre 1,3 miliardi di metri cubi di gas dal giacimento azero di Shah Deniz, nel suo per corso fino alle coste pugliesi”. Ma si “annuncia un’estate di super-lavoro. A luglio, infatti, saranno raccolte le offerte vincolanti per l’eventuale raddoppio della capacità. A gestire le operazioni sono Trans Adriatic Pipeline AG, Snam Rete Gas e l’operatore greco Desfa, nella loro qualità di gestori dei relativi sistemi di trasporto gas interconnessi. In base all’esito del market test si deciderà la possibile espansione che potrebbe portare fino a 20 miliardi di metri cubi l’ammontare del gas trasportati” Intanto, conclude il quotidiano Snam e Socar stanno pensando a un “accordo di cooperazione per studiare lo Sviluppo dei gas rinnovabili e dell’energia sostenibile, anche nella prospettiva di un loro futuro impiego nel Corridoio Sud 2, e quindi nel Trans Adriatic Pipeline”.

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