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Superbonus

Quanto e come funziona il Superbonus 110%

Oltre 40.000 interventi ammessi al beneficio delle detrazioni fiscali del Superbonus, per investimenti complessivi di circa 6 miliardi di euro e 1.300 GWh/anno di risparmio energetico

Il Superbonus 110% funziona, nonostante una partenza al rilento. Secondo i numeri del Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica e del Rapporto Annuale 2021 su Le Detrazioni Fiscali dell’Enea, la misura contribuisce alla riqualificazione del parco edilizio esistente, migliorando l’efficienza energetica di appartamenti, condomini e singole case.

E proprio per questo AiCARR, Associazione italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione, chiede al Governo di non cambiare le regole. Andiamo per gradi.

I NUMERI DEL SUPERBONUS 110%

Se a dicembre 2020, a solo pochi mesi dall’entrata in vigore dell’incentivo, risultavano avviati poco più di 1.600 interventi, per un totale di circa 190 milioni di euro di investimenti ammessi a finanziamento, a settembre 2021 si contavano oltre 40.000 interventi ammessi al beneficio delle detrazioni fiscali, per investimenti complessivi di circa 6 miliardi di euro e 1.300 GWh/anno di risparmio energetico. Un dato merita però di essere considerato: oltre il 51% degli interventi ammessi sono riferiti a edifici unifamiliari, il 36% a edifici funzionalmente indipendenti, mentre i condomini, che sono il parco edilizio meno efficiente, sono all’ultimo posto con solo il 13%.4.

“Questo significa – commenta in proposito Filippo Busato, Presidente di AiCARR – che è necessario lavorare per perfezionare un meccanismo che individua nella riqualificazione dei condomini la grande potenzialità, finora inespressa, della riqualificazione energetica degli edifici in Italia”.

I NUMERI DELL’ECOBONUS

Anche l’Ecobonus, evidenzia AiCARR, ha dato i suoi frutti: nel 2020 sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 Gwh/anno.

LE RICHIESTE DI AICARR

“Superbonus 110% ed Ecobonus – osserva Busato – stanno spingendo gli italiani ad avviare i lavori di riqualificazione energetica, non sempre considerati prioritari nella classifica delle spese familiari. Il Governo non rimoduli la misura e non cambi le regole ora che i cittadini hanno iniziato a credere in questa significativa agevolazione fiscale. In gioco non c’è solo l’occasione di una riqualificazione energetica di un parco edilizio vetusto, come quello italiano, ma anche il rilancio di una parte dell’economia italiana, visti gli investimenti che muovono questi interventi”.

Attenzione, conclude AiCARR, anche al cosiddetto decreto anti-frode, che attualmente sta generando incertezze dal punto di vista normativo, soprattutto in tema di asseverazioni da parte dei professionisti, scoraggiando nuovi interventi e tenendo in sospeso, retroattivamente, anche lavori già contrattualizzati. Fermo restando che eventuali richieste di incentivazione e di cessione del credito non conformi vadano contrastate in modo deciso, è necessario che vengano al più presto chiariti i termini del decreto.

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