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Economia Circolare

Rifiuti, la Ue pronta ad aggiornare norme sul trasporto

Secondo gli stakeholder industriali le norme attuali costituiscono un ostacolo alle politiche green basate sul riciclaggio dei rifiuti

Il Regolamento sulle spedizioni di rifiuti (Waste Shipment Regulation – WSR) disciplina un valore stimato in 100 miliardi di euro di rifiuti che vengono esportati e importati ogni anno dall’Europa. Nel 2016, circa 40 milioni di tonnellate sono state esportate dall’Ue e 13 milioni di tonnellate sono state importate. Entro la fine del 2020 la Commissione Europea avrebbe dovuto apportare una revisione alla normativa ma i principi del Green Deal – che includono anche un’economia circolare ben funzionante in ambiente a zero inquinamento – hanno spinto ad approfondire la legislazione.

Secondo quanto scrive Euractiv in un articolo, in base al WSR, i Paesi Ue devono garantire la salvaguardia della salute umana e ambientale attraverso regimi e procedure di controllo. L’obiettivo è anche quello di promuovere il guadagno economico promesso dal commercio di materiali di scarto.

QUALI SONO LE PROBLEMATICHE DELLE NORME UE

In tale ambito, evidenzia Euractive, la valutazione preliminare delle regole ha identificato che “il WSR non sostiene efficacemente la transizione verso un’economia circolare, poiché alcune delle sue procedure e l’attuazione incoerente da parte degli Stati membri non facilitano i movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati al riciclaggio all’interno dell’Ue”, avverte il documento Ue citato da Euractive.

Il documento sottolinea che la problematica più difficile da superare è data dal fatto che le spedizioni sono spesso ritardate e che manca l’applicazione delle norme, “il che si traduce in elevate quantità di spedizioni illegali di rifiuti all’interno dell’Ue, così come dall’Ue verso paesi terzi”.

Le strozzature comprendono procedure cartacee, interpretazioni non armonizzate delle norme nei paesi vicini – in particolare per quanto riguarda i materiali pericolosi – e la mancanza di un’applicazione universale delle regole in tutta l’Unione europea.

PROBLEMI PER L’INDUSTRIA

Naturalmente, questa situazione, provoca anche dei problemi per quanto riguarda il settore industriale: “I grandi attori industriali non sono disposti a fare investimenti significativi negli impianti di riciclaggio e nelle catene di approvvigionamento se le autorizzazioni transfrontaliere sono troppo difficili o richiedono troppo tempo”.

“Quando questi costi inutili si aggiungono alla catena del valore delle materie prime secondarie, l’incentivo per il riciclaggio e il riutilizzo delle materie prime secondarie si riduce”, ha detto la Confederazione delle industrie finlandesi nel suo feedback sui piani della Commissione.

OBIETTIVO SEMPLIFICARE GLI ONERI LEGATI AL WSR

Secondo la valutazione della Commissione Ue, il riesame mirerà a “semplificare e ridurre gli oneri legati all’attuazione del WSR in generale”, in modo che i rifiuti possano essere riciclati o riutilizzati in modo più efficace nell’Ue, si legge su Euractive. Inoltre, si “limiteranno le esportazioni di rifiuti che hanno un impatto nocivo sull’ambiente e sulla salute nei paesi terzi o che possono essere trattati all’interno dell’Ue”, un obiettivo che le regole attuali non sono riuscite a raggiungere.

LOTTA ALLE SPEDIZIONI ILLEGALI

Anche la lotta alle spedizioni illegali di rifiuti sarà al centro dell’attenzione, anche se non sembra probabile che la Commissione riscriva completamente il WSR. Secondo alcune fonti, invece, essa adotterà un approccio più “modesto”. Il documento della Commissione menziona “misure di accompagnamento con leggi non vincolanti, come strumenti di orientamento o di informazione”.

ECONOMIE DI SCALA

In termini di impatto economico, la valutazione afferma che una WSR implementata con successo “potrebbe generare economie di scala nel settore del riciclaggio, renderlo più competitivo e determinare una diminuzione dei prezzi dei materiali riciclati che vengono poi reinseriti nell’economia come materie prime secondarie”.

La Commissione intende concludere presto il lavoro sull’aggiornamento del WSR e adottare la sua proposta nel primo trimestre del 2021. “Ciò innescherà discussioni tra i deputati e i rappresentanti degli Stati membri prima che i colloqui trilaterali possano essere tenuti in una data successiva”, evidenzia Euractive.

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