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Nucleare

Ritorno del nucleare in Italia, qualcosa si muove

Le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera hanno avviato un’indagine conoscitiva sul nucleare per esaminare “i costi e rischi di approvvigionamento delle tecnologie e delle materie prime e valutare costi e benefici rispetto ad altre fonti energetiche”

La Camera dei Deputati ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica dell’Italia. Le Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive, con il voto contrario degli esponenti di Pd, Movimento 5 Stelle e Verdi, hanno deliberato l’avvio dell’indagine.

L’INDAGINE SUL RUOLO DEL NUCLEARE E L’ANNUNCIO DEL MINISTRO PICHETTO

I risultati dell’indagine forniranno al Parlamento degli elementi rilevanti per operare le scelte che bisognerà prendere nei prossimi mesi. L’avvio dell’indagine, voluta dalla maggioranza che sostiene il governo, parte dalla mozione, approvata alla Camera nel maggio 2023, che impegnava il governo a valutare la possibilità di inserire il nucleare nel mix energetico nazionale come una fonte alternativa di produzione di energia pulita.

GLI OBIETTIVI DELL’INDAGINE

L’indagine punta ad “esaminare i costi e rischi di approvvigionamento delle tecnologie e delle materie prime e valutare costi e benefici rispetto ad altre fonti energetiche”. Verranno inoltre valutati il potenziale industriale italiano nel settore, lo stato del decommissioning delle vecchie centrali e i progressi compiuti nelle tecnologie nucleari. Sono previste audizioni di associazioni del settore, imprese, esperti ed enti di ricerca, con le due Commissioni riunite che prevedono di chiudere l’indagine a metà giugno.

Intanto, pochi giorni fa il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che “a giugno l’Italia avrà una propria roadmap per il nucleare”.

LA PIATTAFORMA NAZIONALE PER UN NUCLEARE SOSTENIBILE

Lo stesso ministro Pichetto, lo scorso novembre, ha provveduto a creare, attraverso un decreto, la “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile”. Da allora si sono svolti 7 tavoli tematici che hanno coinvolto esponenti del mondo delle istituzioni, dell’economia, della scienza e della ricerca sul nucleare italiano. Lo scopo della Piattaforma è tracciare un percorso affinché il nostro Paese ritorni ad utilizzare l’energia nucleare.

La Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile ha tenuto la prima riunione il 20 dicembre 2023. Il coordinatore è il capo della segreteria tecnica del MASE, Francesca Salvemini, mentre il coordinamento dei gruppi di lavoro è affidato al presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce e all’amministratore delegato di RSE, Franco Cotana.

I 7 AMBITI TEMATICI

I 7 ambiti tematici sono: scenario, tecnologie di fissione, tecnologie di fusione, sicurezza e prevenzione, rifiuti e decommissioning, formazione e aspetti trasversali. Secondo il piano del governo, a giugno dovrebbero essere disponibili le valutazioni degli esperti coinvolti, che indicheranno quindi il percorso per il rilancio del nucleare in Italia. Per le linee guida bisognerà attendere qualche altro mese, ma l’obiettivo sembra quello di essere pronti, entro il mese di settembre, con un vero e proprio piano.

IL VICEMINISTRO GAVA: IL MIX ENERGETICO ITALIANO DEVE INCLUDERE ANCHE IL NUCLEARE

Giovedì scorso il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha affermato che ”da parte del governo c’è massima apertura sul nucleare e sulla necessità di dialogare sul tema. Abbiamo il dovere di superare la nostra vulnerabilità energetica attraverso un mix completo che includa anche questa fonte, che è sicura e pulita. È urgente sederci ai tavoli europei da membri di diritto, non da osservatori, perché stare a guardare mentre gli altri Paesi vanno avanti non è intelligente. Il nucleare sarà al centro anche del prossimo G7 a presidenza italiana. Il governo c’è”.

L’IDEA DI UN’AUTORITÀ PER LO SVILUPPO DEL NUCLEARE IN ITALIA

Si parla poi da tempo della necessità di istituire un’autorità che si occupi dello sviluppo del nucleare in Italia, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto autorizzativo. Lo scorso gennaio, attraverso un emendamento al Decreto Energia presentato dal responsabile Energia di Forza Italia, Luca Squeri, giunse la proposta di attribuire le competenze all’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN). Il governo però ritirò l’emendamento perché – come ha spiegato nei giorni scorsi il ministro Pichetto – “se trasformassimo l’ISIN nell’ente certificatore, cambierebbe il contratto di lavoro e la proposta non avrebbe copertura”.

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