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Salva Casa sanerà sottotetti e mini monolocali, Meloni in Africa senza relazione su Piano Mattei, accelerata Enilive. Che c’è sui giornali

Sanatoria Salva Casa allargata a sottotetti e mini monolocali, Meloni vola in Africa ma manca la relazione sul Piano Mattei, accelerazione su operazione Enilive. La rassegna stampa Energia

Il Salva Casa ottiene il via libera in Commissione Ambiente della Camera. Sono tante le modifiche apportate, in particolare la sanatoria si estenderà anche a sottotetti e mini monolocali. Meloni vola in Africa per partecipare al Trans-Mediterranean Migration Forum, ma il Parlamento attende la relazione annuale promessa dal governo sul Piano Mattei, attesa entro il 30 giugno, come stabilito dall’articolo 5 del decreto approvato a gennaio. Accelerazione sull’operazione Enilive, in corsa ci sono i fondi Usa Kkr e Balackstone.

SALVA CASA, SANATORIA ESTESA A SOTTOTETTI E MINI MONOLOCALI

“Primo sì, in commissione Ambiente della Camera, al decreto Salva-Casa, la sanatoria sui piccoli abusi edilizi voluta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. «Una bella vittoria della Lega, una promessa mantenuta», esulta lo stesso Salvini. Dopo l’approvazione degli emendamenti presentati dal Carroccio, il provvedimento presenta un maggior numero di irregolarità sanabili, tanto che le opposizioni parlano di «condono tombale». Non è stato invece votato il cosiddetto emendamento Salva-Milano, che sarà recuperato in un altro provvedimento, il decreto Infrastrutture (sempre all’esame della Camera), dice il sottosegretario alla presidenza Alessandro Morelli. Oggi il testo del decreto Salva-Casa arriverà all’esame dell’aula di Montecitorio, poi, la prossima settimana, al Senato”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Numerose le modifiche approvate in commissione. I monolocali potranno ottenere l’abitabilità a partire da una superficie di 20 metri quadrati per una persona, contro i 28 richiesti ora, e di 28 metri quadrati per due persone, invece degli attuali 38. Si riduce anche il requisito dell’altezza minima: da 2,7 metri a 2,4. Rientreranno nella sanatoria anche le mansarde e i mini appartamenti ricavati da abitazioni più grandi. (…) È saltata, invece, l’attesa norma Salva-Milano per sbloccare i cantieri dei nuovi grattacieli posti sotto sequestro dalla magistratura per irregolarità varie. Viste le «ulteriori proposte giunte dal comune di Milano», dice Morelli, è «giusta la decisione della maggioranza» di rinviare la questione a un altro provvedimento, mentre i 5 Stelle parlano di «emendamento che compare e scompare», ribadendo che si opporranno con tutte le forze a «nuovi regali agli speculatori» (…) Passato anche un emendamento di Forza Italia per sbloccare le opere incompiute: i Comuni potranno utilizzare i proventi derivanti dalla sanatoria anche per completare o demolire le opere pubbliche incompiute”, continua il giornale.

ENERGIA, MELONI VOLA IN AFRICA MA MANCA LA RELAZIONE SUL PIANO MATTEI

“Nel giorno del nuovo viaggio di Giorgia Meloni a Tripoli, dove la premier è attesa oggi per partecipare al Trans-Mediterranean Migration Forum, a Roma c’è chi si chiede che fine abbia fatto la relazione annuale promessa dal governo sul Piano Mattei. Era attesa entro il 30 giugno, come stabilito dall’articolo 5 del decreto approvato a gennaio, “ma siamo ancora in attesa, di questa relazione non c’è traccia”, dice al Foglio Lia Quartapelle. Per la deputata dem, quelle “disposizioni urgenti” che dovevano finalmente svelare la strategia meloniana per l’Africa sono rimaste poco più che propaganda e il mistero della “scatola vuota” – così il fronte dem, con capofila Laura Boldrini, definisce il Piano – resta tale. Al punto che per paradosso l’unico che sembra avere la premura di riempirla, quella scatola, è proprio il Pd. Lunedì scorso, in commissione Ambiente la maggioranza non ha proposto nuovi stanziamenti per il Piano Mattei da inserire nel decreto “Infrastrutture”. A farlo, sorpresa!, sono stati invece Pd e Avs. “Nessuna sorpresa – puntualizza Quartapelle – noi non ci tiriamo indietro. Riconosciamo quanto sia ambizioso questo progetto. Ma proprio perché prendiamo sul serio l’iniziativa non accettiamo la scatola vuota”, si legge su Il Foglio.

“(…) Meloni aveva parlato di 5,5 miliardi di euro, ma di questi 3 sarebbero stati dirottati dal Fondo per il clima e altri 2,5 dalla Cooperazione allo sviluppo. (…) la “cabina di regia” la chiama il governo, che coinvolge ministeri e società civile. Per questo, il Pd ha chiesto in commissione almeno di raddoppiare la somma, passando a un miliardo di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026 e aumentando a 800 milioni la garanzia del ministero dell’Economia. Per il Pd è il minimo sindacale: “Finora non sono state stanziate risorse in più e non so come si possa pensare di attuare un piano del genere per 54 stati africani” – contesta Quartapelle – Lì la Cina spende 10 miliardi di dollari all’anno. E’ credibile per noi contendere quella sfera di influenza con poche centinaia di milioni?”. Se sul denaro da destinare all’Africa mancano certezze, pure sul fronte dei contenuti il governo latita e non ha ancora fornito indicazioni su quali progetti intenda avviare nel concreto”, continua il giornale.

“Meloni tira dritto e a distanza di un paio di mesi dall’ultima volta sbarca a Tripoli accompagnata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, convinta di avere in mano le carte e i numeri giusti. E i numeri più aggiornati sul dossier più impellente per il governo – quello dell’immigrazione – parlano di risultati soddisfacenti. Secondo le statistiche pubblicate ieri da Agenzia Nova, dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 30.348 migranti, meno 60 per cento rispetto al 2023. E poi sono diminuiti anche gli eventi Sar – quelli di search and rescue – di quasi il 67 per cento rispetto all’anno precedente. Di contro, si registra un amento dei salvataggi compiuti dalle navi umanitarie pari a circa il 50 per cento rispetto al 2023, a conferma che la linea del governo nei confronti delle ong è oggi ben più conciliante di quanto ci si potesse aspettare a inizio legislatura. (…) un aumento nei respingimenti compiuti dalla Guardia costiera libica: 10.463 sono state le persone intercettate e rispedite indietro dall’inizio dell’anno dalle autorità di Tripoli, in aumento rispetto al 2023. I migranti non si sono fermati, insomma, ma continuano ad accalcarsi fra Tunisia e Libia, solo che da noi ne arrivano di meno. Sulle modalità su come questo tappo stia funzionando, Italia ed Europa danno una rilevanza sempre più marginale”, continua il giornale.

ENERGIA, KKR E BLACKSTONE IN CORSA PER ENILIVE

“Entra nel vivo l’operazione Enilive. Secondo più fonti, Eni si sarebbe seduta al tavolo con due fondi statunitensi, pronti a sfidarsi per entrare nel capitale della controllata attiva nella transizione energetica. Si tratterebbe di Blackstone e Kkr, due colossi che hanno all’attivo investimenti miliardari in Italia — Autostrade il primo, la rete Tim il secondo — e ora punterebbero a conquistare una quota di minoranza in Enilive. I dialoghi con i pretendenti sarebbero concreti, anche se non è detto che portino alla conclusione di un’intesa. Contattata, Eni ha preferito non commentare le indiscrezioni”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Con il nuovo piano industriale, il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha avviato un riassetto finanziario e industriale allo scopo di far emergere appieno il valore delle sue varie attività. La cosiddetta «strategia dei satelliti» ha portato Eni a far spazio nell’azionariato di Plenitude al fondo svizzero Eip che a inizio marzo è salito al 9% della società delle rinnovabili attraverso un aumento di capitale da 700 milioni.”, continua il giornale.

“Enilive produce biocarburanti, gestisce 22 impianti di biometano, controlla il car sharing Enjoy ed è proprietaria di 5.000 stazioni di rifornimento. Ha chiuso il 2023 con un margine di profitto di oltre un miliardo che, secondo la stessa Eni, è destinato superare 1,6 miliardi nel 2027. Alla luce di questi numeri e dei multipli assegnati a Plenitude nell’affare Eip, la valutazione di Enilive potrebbe superare i 10 miliardi di euro. (…) L’anno scorso Blackstone ha raccolto circa 7 miliardi per un veicolo dedicato alla transizione energetica, mentre Kkr sta rastrellando una somma simile per il primo fondo sulle tecnologie di decarbonizzazione”, continua il giornale.

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