Advertisement Skip to content
Pitesai

Dalla vendita di Saras a Vitol ai progetti di Nidec ASI in Italia e non solo. Cosa dicono i giornali

La famiglia Moratti esce da Saras e cede al colosso svizzero-olandese Vitol il suo 35%. L’intesa prevede la cessione del pacchetto custodito dalla famiglia Moratti al prezzo di 1,75 euro per azione. Nel frattempo, Dominique Llonch, amministratore delegato di Nidec Asi, spiega che l’azienda, negli ultimi due anni, “ha registrato una crescita di oltre il 20% all’anno”. Ecco cosa dicono i quotidiani

La famiglia Moratti ha venduto la raffineria Saras al gruppo olandese Vitol. L’operazione avviene a un prezzo di 1,75 euro per azione per una valorizzazione complessiva di 1,7 miliardi di euro.

Nel mentre, Nidec ASI evidenzia a L’Economia come negli ultimi anni abbia rafforzato il posizionamento a livello internazionale attraverso alcune importanti acquisizioni soprattutto sul territorio italiano: ad Ansaldo Sistemi Industriali si è aggiunta Motortecnica, società in provincia di Salerno, specializzata nella produzione di motori, generatori e alternatori per applicazioni idroelettriche.

SARAS, LA FAMIGLIA MORATTI CEDE IL CONTROLLO A VITOL

La famiglia Moratti dice addio a Saras affidandone la quota di controllo del 35% a Vitol, il gruppo petrolifero svizzero-olandese che poi lancerà un’offerta pubblica in Piazza Affari sulla restante quota del capitale. A riportare la notizia oggi è il quotidiano Il Corriere della Sera   che riprende quanto annunciato ieri dal presidente e amministratore delegato Massimo Moratti:  «Dopo 62 anni dalla sua fondazione avvenuta ad opera di mio padre con i miei nipoti Angelo e Gabriele ed i miei figli Angelomario e Giovanni, ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, qual è Vitol, dotato di risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell’attuale contesto di mercato internazionale».

L’operazione vale 1,7 miliardi, considerata la totalità del capitale. I Moratti incasseranno circa 595 milioni per la cessione della loro quota di maggioranza relativa. L’intesa – scrive Il Corriere della Sera – prevede la cessione del pacchetto custodito dalla famiglia Moratti al prezzo di 1,75 euro per azione, un valore che incorpora un premio del 30% rispetto alla media giornaliera ponderata per i volumi dei 12 mesi precedenti alla data del 6 febbraio.

Al completamento dell’operazione, l’intera partecipazione detenuta dalla Famiglia Moratti in Saras sarà trasferita a Vitol. (…) Il percorso prevede la revoca delle azioni Saras dalla quotazione in Piazza Affari.

HARDY (VITOL):  QUESTA OPERAZIONE RAFFORZERA’ LA SICUREZZA ENERGETICA EUROPEA

Russell Hardy, amministratore delegato di Vitol, ha dichiarato: «Ci impegniamo a portare avanti l’eredità della famiglia Moratti di gestione diligente, operazioni sicure e supporto alla comunità locale e ai dipendenti. Le attività di Saras sono ben complementari al core business di Vitol e questa operazione rafforzerà la sicurezza energetica europea e migliorerà l’approvvigionamento di un impianto chiave nel settore energetico europeo. La nostra ambizione è quella di investire in una forte società italiana nel settore dell’energia, gestita da un management locale autonomo e supportata dall’esperienza e dall’accesso al mercato di Vitol. Apprezziamo l’importanza di Saras in Sardegna, e nel Paese più in generale, e ci impegniamo a portare avanti l’eredità della famiglia Moratti».

NIDEC ASI, LLOCH: ITALIA CENTRALE. PUNTIAMO A UNA RADDOPPIO NELLA PRODUZIONE

Da dieci anni ormai Ansaldo sistemi industriali – scrive il supplemento economico del quotidiano Il Corriere della Sera, L’Economia – ha messo il Giappone nel motore. Nel 2013 infatti la multinazionale nipponica Nidec ha acquisito la storica azienda genovese specializzata nella progettazione e produzione di motori e generatori elettrici ed elettronica di potenza. E i motori di Asi, supportati dalle strategie giapponesi, hanno ricominciato a girare a pieni giri, così sostiene Dominique Llonch, amministratore delegato di Nidec Asi. «Il mercato sta mostrando interessanti prospettive di crescita, e grazie all’alto livello di specializzazione tecnologica saremo in grado di cogliere grandi opportunità di sviluppo per il nostro business».

Negli ultimi anni – scrive L’Economia – Nidec ha rafforzato il posizionamento a livello internazionale attraverso alcune importanti acquisizioni soprattutto sul territorio italiano: ad Ansaldo Sistemi Industriali si è aggiunta Motortecnica, società in provincia di Salerno, specializzata nella produzione di motori, generatori e alternatori per applicazioni idroelettriche.

«Oggi in Italia Nidec Asi — spiega a L’Economia Llonch — conta circa 1.000 dipendenti, numeri in crescita. Siamo stati attenti durante il periodo Covid, ma negli ultimi due anni abbiamo assunto circa 150 lavoratori in Italia, suddivisi tra tutte e 5 le sedi (Cinisello Balsamo, Genova, Monfalcone, Montebello, San Cipriano Picentino). La maggior parte di loro sono ingegneri con l’obiettivo di posizionare Nidec sulla frontiera dell’innovazione e di essere in grado di affrontare le sfide dei progetti di elettrificazione per la transizione verde dell’industria. Dal post Covid, Nidec Asi ha avuto un’importante ripresa delle attività focalizzate principalmente su due linee di sviluppo e che continueremo a perseguire nei prossimi tre anni: i progetti di elettrificazione in vari settori industriali e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici a supporto della mobilità elettrica. Negli ultimi due anni, Nidec Asi ha registrato una crescita di oltre il 20% all’anno».

I PROGETTI IN ITALIA E NON SOLO

«Nidec Corporation — continua l’amministratore delegato — ha un piano strategico a livello globale che avrà un impatto anche su Italia e Francia. Il Gruppo punta a raddoppiare le proprie dimensioni e noi a raddoppiare la nostra capacità, non solo nella produzione, ma anche nei centri di ingegneria. L’Italia rimarrà il nostro quartier generale, ma la nostra visione ci porta verso una crescita globale con l’obiettivo di posizionarci allo stesso livello del nostro principale concorrente e diventare il player internazionale di riferimento nel mercato dell’elettrificazione. Oltre alla crescita organica, il gruppo Nidec intende anche alimentare la propria crescita per linee esterne. Per questo motivo, nei prossimi anni valuteremo possibili acquisizioni sul mercato, compreso quello italiano, al fine di incorporare nel nostro ecosistema il know-how e le tecnologie a supporto del business dell’elettrificazione che ci permetteranno di crescere ancora più velocemente».

«Tra due mesi — conferma Llonch — chiuderemo l’esercizio 2023. Prevediamo un +20% per l’anno in corso a livello globale, inclusa l’Italia dove si concentrano i nostri stabilimenti principali e i nostri centri di ingegneria e R&D. Nidec Asi sta giocando un ruolo chiave in alcuni grandi progetti nazionali, cruciali per la transizione ecologica, e sul più grande progetto Bess – Battery Energy Storage System – attualmente in fase di sviluppo in Europa. Siamo uno dei principali attori in questo campo. La nostra tecnologia Bess, sviluppata tra gli stabilimenti italiani e francesi, consente il collegamento alla rete elettrica nazionale di impianti eolici e fotovoltaici che hanno una produzione intermittente, fungendo dunque da abilitatore per la transizione ecologica».

«I trend attuali stanno spingendo gli investimenti nell’elettrico, che in questa fase è molto più efficiente in termini di quantità di energia immessa nel sistema e di energia ottenuta, rispetto alle soluzioni basate sull’idrogeno. Infatti, le batterie consentono efficienze del 90-95%. L’idrogeno, da questo punto di vista, ha un’efficienza molto bassa. Tuttavia, il mondo non potrà mai essere puramente elettrico, sarebbe difficile far muovere gli aerei o le navi a lunga percorrenza con le sole batterie; in questo senso l’idrogeno sembra avere maggiori potenzialità e i nostri centri di ricerca stanno lavorando su come migliorarne l’utilizzo», spiega Llonch a L’Economia.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su