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Shell, la terza sorella lascerà la famiglia dell’oil & gas?

La terza delle “Sette Sorelle” dell’oil & gas abbandonerà la famiglia delle fonti fossili per abbracciare le rinnovabili? Luci e ombre del Business Plan
La terza delle fu “Sette Sorelle” dell’oil & gas, Shell, dichiara di aver investito 3,5 miliardi di dollari in tecnologie a emissioni 0 ma l’ “emancipazione” dalle fonti fossili sembra ancora lontana.
Intanto, la divisione rinnovabili finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità di vigilanza della borsa valori (Sec) per presunti investimenti fittizi. La denuncia arriva dagli attivisti di Global Witness, che accusano Shell di “greenwashing”.
RENEWABLES & ENERGY SOLUTIONS, MISTERI E AMBIZIONI FRUSTRATE
Un ex dirigente anonimo ha rivelato a Bloomberg che oltre l’80% delle persone assunte dal 2018 si è dimessa nel giro di 4 anni. La ragione sarebbero le ambizioni frustrate di poter fare qualcosa di importante. La concorrenza delle società più piccole, quindi in grado di prendere decisioni più rapidamente, ostacolerebbe l’affermazione di Shell nel settore delle rinnovabili.
Un dato che renderebbe ancora più complicata l’“emancipazione” di Shell da oil & gas. Un business che, nonostante le previsioni parlino di un calo della domanda nei prossimi decenni è ancora molto redditizio. Lo dimostrano i dati sui profitti della società dello scorso anno, saliti a 39,9 miliardi di dollari. Mads Nipper, CEO di Orsted, ha detto a Bloomberg che un progetto eolico offshore ha in media un ritorno dell’1% sull’investimento iniziale.
Nel suo piano industriale Shell stima invece un ritorno dai progetti di perforazione di petrolio e gas che si aggira sul 20-25%.
SHELL, IL DUBBIO SUGLI INVESTIMENTI IN RINNOVABILI
Il bilancio di Shell riporta circa 3,5 miliardi di dollari investiti nel business delle rinnovabili e delle soluzioni energetiche, circa il 14% delle spese totali. La maggior parte del capitale è speso per le attività di esplorazione e estrazione di petrolio e gas.
Le dichiarazioni dei vertici dell’azienda per il 2023 non fanno ben sperare. Sinead Gorman, Chief Financial Officer, ha riferito a Bloomberg che il livello degli investimenti nella divisione Renewables & Energy Solutions dell’azienda non aumenterà.
Nel frattempo, il Guardian riporta che la divisione è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’US Securities and Exchange Commission (SEC), che sta indagando in seguito a una denuncia presentata dal gruppo Global Witness. Gli attivisti bollano gli investimenti dichiarati da Shell nella divisione Renewables e Energy Solutions nel 2021 come fittizi. Global Witness sostiene che solo l’1,5% delle spese in conto capitale sarebbe stato utilizzato per sviluppare le rinnovabili, gran parte sarebbero dedicate invece al gas.
PERNIS, DA RAFFINERIA A IMPIANTO DI BIOCARBURANTI
A Pernis, municipalità di Rotterdam, sorge il Shell Energy and Chemicals Park Rotterdam, la più grande raffineria in Europa. a più di 5 chilometri quadrati (2 miglia quadrate). Ogni anno, 20 milioni di tonnellate di greggio fluiscono nell’impianto, uscendone trasformati in prodotti petroliferi raffinati. L’impianto deve la sua fortuna alle caratteristiche del greggio di Sumatra, particolarmente indicato per le automobili, nonché alla progressiva crescita della domanda di combustibili fossili che ha caratterizzato il 1900.
Nel 2024 il sito di Pernis ospiterà uno dei più grandi impianti di produzione di biocarburanti da resti organici e olio esausto. Dall’unità HEFA, attualmente in costruzione, usciranno infatti fino a 820.000 tonnellate di biocarburante al giorno, oltre a materie prime chimiche e altri prodotti.
È solo il primo tassello della strategia presentata da Shell, che mira a rinnovare e riconvertire tutte le 60 unità che compongono il sito. L’azienda ha dichiarato che ridurrà gradualmente la quantità di greggio in entrata e di prodotti petroliferi in uscita, a favore di fonti green. Inoltre, Shell ha sottolineato che l’impegno preso riguarda anche le emissioni dei milioni di clienti che acquistano gas nelle loro stazioni di rifornimento.
“Spegneremo solo alcune unità, ma ne costruiremo altre nuove per sostituirle. Cambieremo la nostra impronta e cambieremo il nostro portafoglio di prodotti”, ha detto Jos van Winsen, direttore generale dello stabilimento.
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