Ad oggi le Regioni che hanno recepito l’accordo nazionale sul Salva Casa e approvato i nuovi moduli edilizi sono la Lombardia, il Lazio e la Basilicata. Ora i Comuni, autonomamente, avranno tempo fino al 23 maggio per adeguare i moduli in uso alle istruzioni previste
Il processo di attuazione della riforma edilizia delineata dalla Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 – il cosiddetto “DL Salva Casa” – ha semplificato le procedure per ottenere lo stato legittimo dell’immobile.
Nel gennaio scorso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diffuso le Linee Guida al Salva Casa, per fornire “linee di indirizzo e criteri interpretativi per supportare amministrazioni e operatori di settore nell’attuazione delle disposizioni del DL Salva Casa sull’intero territorio nazionale”.
LE LINEE GUIDA DEL DL SALVA CASA
Le Linee Guida Salva Casa sintetizzano le 4 aree di intervento interessate dalle modifiche che il DL Salva Casa ha apportato al Testo Unico dell’Edilizia:
- ridefinizione dei titoli che consentono di comprovare lo stato legittimo degli immobili;
- nuova disciplina relativa ai mutamenti di destinazione d’uso;
- regime delle tolleranze e semplificazione delle procedure finalizzate a sanare o regolarizzare situazioni di difformità:
– tolleranze costruttive ed esecutive;
– casi particolari di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo;
– ridefinizione della cd. doppia conformità, limitatamente alle parziali difformità dal permesso di costruire o dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 34, alle ipotesi di assenza o difformità dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 37 e alle variazioni essenziali;
- adeguamento degli standard edilizi alle trasformazioni del contesto sociale ed urbano:
– recupero dei sottotetti;
– edilizia libera;
– certificato di agibilità.
L’ACCORDO DEL 27 MARZO 2025 IN CONFERENZA UNIFICATA
Il processo di attuazione del DL Salva Casa ha richiesto un adeguamento della modulistica edilizia a livello nazionale. Il 27 marzo 2025 è arrivato quindi l’accordo in Conferenza Unificata, che ha definito le istruzioni per procedere le modifiche ai moduli della SCIA, del permesso di costruire, della SCIA alternativa al permesso di costruire e della CILA.
LE SCADENZE DEL 9 MAGGIO E DEL 23 MAGGIO 2025
L’accordo ha stabilito inoltre una scadenza precisa: le Regioni avevano tempo fino al 9 maggio 2025 per recepire i modelli approvati. Tuttavia, l’eventuale inerzia regionale non blocca il processo di aggiornamento comunale. Infatti, come previsto dallo stesso accordo, dal 10 maggio e fino al 23 maggio 2025 i Comuni dovranno “in ogni caso”, autonomamente, adeguare i moduli in uso alle istruzioni previste, anche in assenza di una formale adozione regionale.
SALVA CASA, LE TRE REGIONI CHE SI SONO ADEGUATE
Ad oggi, le Regioni che hanno formalmente recepito l’accordo nazionale e approvato i nuovi moduli edilizi sono tre: la Lombardia, il Lazio e la Basilicata. In particolare, la Regione Basilicata, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 246 del 8 maggio 2025, ha adottato i moduli unificati e semplificati per la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), del permesso di costruire, della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività alternativa al permesso di costruire) e della CILA (Comunicazione d’Inizio Lavori Asseverata).
Con la Determinazione n. G05745 del 09/05/2025, anche la Regione Lazio ha dato attuazione dell’accordo del 27 marzo, introducendo modifiche alla modulistica edilizia concernenti la SCIA, il permesso di costruire, la segnalazione certificata di inizio attività alternativa al permesso di costruire e la comunicazione d’inizio lavori asseverata.
Si tratta di provvedimenti fondamentali che consentono ai rispettivi Comuni di operare con chiarezza e coerenza, utilizzando modelli standardizzati e aggiornati, in linea con le modifiche normative introdotte dal “Salva Casa”. In queste Regioni i Comuni, entro e non oltre il 23 maggio 2025, dovranno quindi aggiornare la modulistica, inserendo in piattaforma le indicazioni fornite e necessarie per la presentazione dei 4 moduli.
COSA PREVEDE LA NORMATIVA PER LE REGIONI IN RITARDO
Per quanto riguarda le altre Regioni, in assenza di ulteriori provvedimenti regionali, la responsabilità operativa passa ai Comuni, che dal 10 maggio scorso devono procedere all’adeguamento e pubblicazione dei moduli. Entro il 23 maggio 2025, il recepimento diventerà un obbligo formale.
Nel frattempo, il processo di attuazione del Testo Unico Edilizia “post-Salva Casa” entra nel vivo, e l’adozione della nuova modulistica rappresenta il primo passo concreto per garantire semplificazione, trasparenza e uniformità e per ridurre quella discrezionalità interpretativa che, in assenza di un quadro certo, potrebbe ostacolare l’efficacia della riforma.