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Arabia Saudita Energie Rinnovabili

Sostenibilità, Sabic punta su rinnovabili per l’obiettivo net zero entro il 2050

L’azienda ha firmato un accordo con il ministro saudita per l’Energia per sviluppare progetti sulle energie rinnovabili

SABIC (Saudi Baic Industriesc Corp) – il maggiore produttore petrolchimico del Medio Oriente, la cui proprietà è per il 70% detenuta dall’azienda saudita Aramco – ha deciso che punterà di più sulle energie rinnovabili per le sue attività operative, per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo “Net zero” (ridurre le emissioni indirette di carbonio dai fornitori a monte fino agli utenti finali, ndr). A dichiararlo è stato il CEO dell’azienda, Yousef al-Benyan secondo quanto riferito da Sp Global Platts.

L’impegno con il ministro saudita per l’Energia sulle energie rinnovabili

Ieri infatti Aramco ha firmato un memorandum of understanding con il ministro saudita per l’Energia nel settore dello sviluppo di progetti di energia rinnovabile, offrendo a SABIC un valido strumento per raggiungere l’obiettivo net zero. Non sono stati forniti dettagli sulla tipologia di energie rinnovabili o sulla quantità di energia prevista. L’obiettivo net zero di SABIC coincide con l’impegno per il 2050 di Aramco, che ha anch’essa iniziato ad operare nel campo delle fonti rinnovabili.
L’Arabia Saudita, il maggior esportatore di petrolio al mondo, entro il 2030 punta a generare metà della sua energia da fonti rinnovabili e metà dal gas naturale. Il Paese vuole inoltre raggiungere il net zero entro il 2060, aumentando allo stesso tempo la produzione di petrolio. Lo scorso mese il principe ereditario Mohammed bin Salman ha dichiarato che, per raggiungere l’obiettivo, sono state programmate oltre 60 iniziative ad un costo iniziale di quasi 190 miliardi di dollari.

I piani dell’Arabia Saudita per ridurre le emissioni

Come ha spiegato il ministro saudita per l’Energia, il principe Abdulaziz bin Salman, al Saudi Green Initative forum a Riyad, tra questi progetti vi sono le energie rinnovabili, la cattura e sequestro del diossido di carbonio, i carburanti ad idrogeno e a bassa emissione di carbonio. L’obiettivo si riferisce alle emissioni prodotte in Arabia Saudita e non si estende quindi agli idrocarburi esportati negli altri Paesi.
L’obiettivo intermedio dell’Arabia Saudita è ridurre le emissioni di carbonio di oltre 278 metri l’anno entro il 2030, oltre il doppio dell’obiettivo stabilito ad inizio 2021. Il Paese aderirà poi al Global Methane Pledge per contribuire al taglio globale del 30% delle emissioni di metano entro il 2030.
Il piano saudita segue l’annuncio, effettuato a ottobre dagli Emirati Arabi Uniti, di raggiungere il net zero entro il 2050. Gli EAU sono stati il primo Stato mediorientale a darsi un obiettivo del genere.
Il programma messo a punto dagli Emirati include 163 miliardi di dollari pianificati per investimenti sulle energie rinnovabili, anche se il Paese mira a espandere la produzione di petrolio greggio del 25% entro il 2030 e di aumentare anche la produzione di gas.

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