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Terna

Terna, ecco il piano industriale al 2025: investimenti per 8,9 mld

La strategia estera di Terna punta al Mediterraneo con nuovi collegamenti sottomarini che trasformeranno la rete italiana in un trampolino per portare energia in Europa.

Ci sarà una forte accelerazione degli investimenti in Italia per Terna: in totale 8,9 miliardi di euro (+22% rispetto al piano precedente) e il 95% di questi, in base ai criteri della futura tassonomia europea, saranno sostenibili. Non solo: il gestore della rete italiana, uscirà rafforzato nel suo ruolo centrale di regista e abilitatore del sistema italiano e della transizione energetica. E una parte cospicua degli stanziamenti servirà per la realizzazione di nuovi collegamenti sottomarini che trasformeranno la rete italiana in un trampolino per portare energia anche nel centro e nord Europa. Questi, in sintesi, i punti salienti del Piano Industriale 2021-2025 presentato dall’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma.

DONNARUMMA: VOGLIAMO RAFFORZARE IL RUOLO DI TERNA IN ITALIA E NEL MEDITERRANEO

“Attraverso questo Piano Industriale vogliamo rafforzare il fondamentale ruolo di Terna non solo per il sistema elettrico nazionale, ma per tutto il nostro Paese, con uno sguardo al contesto mediterraneo di cui l’Italia è il naturale hub energetico – ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna in una nota -. Gli investimenti che metteremo in campo nei prossimi cinque anni rappresentano un formidabile volano per la ripresa e porteranno benefici a tutti gli italiani: è fondamentale agire oggi per consegnare alle prossime generazioni un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e decarbonizzato. L’Italia ha delle opportunità eccezionali: Terna, regista e guida del sistema elettrico, vuole renderle possibili”.

COSA FARA’ TERNA NEL MEDITERRANEO

E proprio nel Mediterraneo punta la strategia estera di Terna: come anticipato, una parte degli investimenti servirà per la realizzazione di nuovi collegamenti sottomarini che trasformeranno la rete italiana in un trampolino per portare energia anche nel centro e nord Europa. Nei prossimi cinque anni, 300 milioni saranno impegnati nel progetto di un cavo che collegherà l’Italia e la Tunisia: sarà il primo tra i due continenti e porterà in Europa la produzione delle rinnovabili del nord Africa, entrando in servizio nel 2027. Un progetto che dovrebbe collegarsi direttamente con la strategia europea (e italiana) di produzione di idrogeno verde attraverso l’utilizzo di fonti pulite.

Infatti, sottolinea la stessa azienda “con l’obiettivo di raggiungere gli sfidanti obiettivi fissati dal PNIEC, che prevedono circa 30 Gigawatt di potenza installata addizionale fotovoltaica al 2030, Terna potrebbe accrescere il proprio ruolo di fornitore ‘turn-key’ di progetti legati allo sviluppo di tale fonte rinnovabile nell’ambito delle attività non regolate. Dato il differente orizzonte temporale e la necessità di un adeguato contesto normativo e regolatorio, tali iniziative non sono incluse nel Piano Industriale 2021-2025, ma sono rilevanti al fine di accelerare la transizione energetica e raggiungere gli ambiziosi target assegnati dall’Italia e dall’Europa”.

ATTIVITÀ REGOLATE ITALIA

Per quanto riguarda le attività regolate in Italia, che continuano a rappresentare il core business del Gruppo, Terna prevede di investire 8,9 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale, confermando il ruolo di Terna quale abilitatore di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e tecnologicamente avanzato. Tali investimenti genereranno importanti benefici per tutto il sistema, ben superiori al loro costo.

Per lo sviluppo della rete elettrica nazionale saranno previsti 5,4 miliardi di euro di investimenti finalizzati a incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato risolvendo le congestioni attualmente presenti, a razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e ad incrementare le interconnessioni con l’estero. Tra i più importanti progetti previsti dal Piano Industriale 2021-2025 vi sono il Tyrrhenian Link (1,8 miliardi) – l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna che contribuirà alla decarbonizzazione della Sardegna, integrando appunto diverse zone di mercato con importanti benefici in termini di efficienza, per sostenere la maggiore produzione di rinnovabili prevista in Sicilia (a partire da grandi progetti di eolico off shore) e per la decarbonizzazione della Sardegna. Oltre a contribuire al passaggio verso nord dell’elettricità.

Da non dimenticare poi l’elettrodotto che unirà la zona di Colunga (provincia di Bologna) a quella di Calenzano (provincia di Firenze), assicurando così un notevole aumento della capacità di scambio fra Centro-Sud e Centro-Nord; l’elettrodotto che unirà le due sponde della Sicilia da Chiaramonte Gulfi (provincia di Ragusa) a Ciminna (provincia di Palermo) migliorando la qualità e la continuità della fornitura elettrica nella Regione; nonché il SA.CO.I.3, il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana.

ALL’EFFICIENZA 2,4 MLD

Alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset saranno dedicati 2,4 miliardi di euro, destinati principalmente al miglioramento della qualità del servizio e dei processi, nonché allo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica.

ALLA SICUREZZA 1,2 MLD

Al piano di Sicurezza saranno dedicati 1,2 miliardi di euro, destinati principalmente a sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali, ad esempio, l’installazione dei compensatori sincroni nei punti più critici della rete. Sempre all’interno di questo piano sono state previste anche tutte le azioni necessarie per fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici, attraverso investimenti mirati e soluzioni innovative, capaci pure di incidere positivamente sull’aumento della resilienza del sistema elettrico.

Il nuovo Piano pone inoltre grande attenzione a impieghi che, pur attraverso un limitato uso di capitale, possano portare grandi benefici sia per la soluzione di problematiche di rete sia in termini di efficienza complessiva del mercato.

Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (RAB) raggiungerà i 21,8 miliardi di euro nel 2025, con un CAGR nell’arco di Piano pari al 6%, in forte crescita rispetto al Piano precedente. A fine 2021 la RAB sarà pari a 16,7 miliardi di euro, mentre a fine 2020 il dato è previsto si attesti a 16,1 miliardi di euro.

(L’articolo completo su Start Magazine)

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