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Bus Elettrico

Trasporti, dossier ANFIA: Risorse da 7,3 mld per acquisto bus elettrici e a idrogeno fino al 2035

Nel 2021 import di nuove auto in Italia +24% rispetto al 2020, export +24,4% grazie all’aumento di auto (+18,7%) e veicoli industriali esportati (+42,2%)

La flotta italiana di autobus ha un’età superiore alla media europea e gli obiettivi di decarbonizzazione del settore trasporti impongono l’adozione di una strategia di riduzione delle emissioni del parco circolante pubblico e privato. Lo scrive l’ANFIA all’interno del suo “Dossier Trasporto Passeggeri e Mobilità”, realizzato dall’Area Studi e Statistiche dell’associazione e che ha l’intento di raccogliere e analizzare le informazioni, i dati e le esigenze di un settore industriale caratterizzato da know-how e competenze specifiche.

Le risorse stanziate per il rinnovo del parco autobus fino al 2035 – si legge nel rapporto – ammontano a circa 7,3 miliardi di euro per l’acquisto di bus elettrici e ad idrogeno e l’assegnazione delle gare con i fondi PNRR deve avvenire entro il 31 dicembre 2023.

La filiera italiana, ritornata leader di mercato, sta investendo per la produzione di entrambe le tecnologie e vuole massimizzare l’utilizzo delle risorse messe in campo dal PNRR per il sostegno agli investimenti. Fondamentale, in tal senso, adottare strumenti di politica industriale che siano fruibili dalle imprese di tutte le dimensioni e su tutto il territorio nazionale.

I DATI 2021 SULL’IMPORT-EXPORT DI AUTO IN ITALIA

A gennaio – settembre 2021 l’import, in valore, di autoveicoli nuovi verso l’Italia risulta in crescita (+24,1% rispetto a gennaio/settembre 2020) grazie all’aumento delle importazioni di nuove autovetture, +21,3%, mentre, per i veicoli industriali, si registra un aumento maggiore, +42,3%. L’export, in valore, risulta in crescita del 24,4% grazie all’aumento, in valore, sia delle autovetture esportate (+18,7%), che dei veicoli industriali esportati (+42,2%). Il saldo è negativo per 6,9 miliardi di euro per le autovetture e positivo per 549 milioni per i veicoli industriali.

Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da Paesi europei (il 92,1% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nei primi nove mesi del 2021, il 66% del totale, con USA, Cina e Giappone a costituire i primi tre mercati extraeuropei. Sempre tra gennaio e settembre 2021, sono in crescita anche import ed export del comparto della componentistica: l’import per un valore del 29,6% superiore a quello dello stesso periodo del 2020 e l’export per un valore superiore del 24,9%, con un saldo positivo di 4,4 miliardi di euro (era 3,8 miliardi a gennaio/settembre 2020).

L’Europa rappresenta il 76,2% del valore dell’import ed il 76,3% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa il 15,3% del valore di parti e componenti, mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America, che vale l’11,1% del totale. Autoveicoli nuovi e componenti, da inizio anno, insieme, generano importazioni che valgono l’8,1% del totale dell’import dell’industria (8,3% al netto dell’energia) e l’8,5% dell’export (9,5% al netto dell’energia).

IL PIANO SULLA MOBILITÀ ELETTRICA

Per quanto riguarda l’aspetto ecologico, Il Fit for 55 nel suo pacchetto di proposte prevede che la Direttiva 2014/94/UE “DAFI” sui combustibili alternativi si trasformi in Regolamento, così da essere direttamente applicabile negli ordinamenti degli Stati membri. La proposta persegue l’obiettivo di ridurre al minimo la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti.

La proposta AFIR è per ANFIA migliorabile sotto alcuni aspetti, in particolare per la diffusione della mobilità elettrica privata e per quanto riguarda i veicoli pesanti le proposte di miglioramento di ANFIA sono:

– Per le infrastrutture di ricarica elettrica: aumentare il livello di ambizione per la ricarica dei veicoli pesanti (es. introduzione di target per l’installazione di infrastrutture pubbliche di ricarica «overnight» presso i parcheggi dei veicoli pesanti localizzati lungo le autostrade)

– Per le infrastrutture di rifornimento di idrogeno: ridurre la distanza massima e anticipare al 2025 i target di installazione lungo la rete centrale e globale TEN-T e assicurare almeno un punto di rifornimento per stazione compatibile con lo standard per i veicoli pesanti (700bar)

– Per le infrastrutture di rifornimento di GNL e GNC: introdurre target obbligatori e assicurare il necessario supporto agli investimenti almeno fino al 2029, per permettere alla rete di poter servire carburanti “carbon neutral” come il biometano

IL DECRETO MITE SUI BUS M2 E M3

Il 30 ottobre 2021 sono entrati in vigore in Italia i nuovi Criteri Ambientali minimi per l’acquisto da parte della PA di veicoli per trasporto su strada, tra cui Autobus M2 ed M3. Il decreto del 17 giugno 2021 del Ministero della transizione ecologica, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 2 luglio 2021 prevede in particolare che:

– Almeno una percentuale pari al 45% (fino al 31 dicembre 2025) ed almeno pari al 65% (dal 1 gennaio 2026) in numero di veicoli M3 rispetto al numero totale dei veicoli oggetto della fornitura è costituita da veicoli pesanti puliti, vale a dire veicoli che utilizzano combustibili alternativi o fonti di energia che fungono, almeno in parte, da sostituti delle fonti di petrolio fossile nella fornitura di energia per il trasporto e che possono contribuire alla sua decarbonizzazione e migliorare le prestazioni ambientali del settore dei trasporti, quali: l’elettricità, l’idrogeno, i biocarburanti, i combustibili sintetici e paraffinici, il gas naturale, compreso il biometano, in forma gassosa (gas naturale compresso — GNC) e liquefatta (gas naturale liquefatto – GNL) e il gas di petrolio liquefatto (GPL)

– Almeno una percentuale pari al 38,5% in numero dei veicoli M2 rispetto al numero totale dei veicoli oggetto della fornitura è costituita da veicoli “puliti” con livelli di emissione di diossido di carbonio e di inquinanti atmosferici inferiori o uguali alla soglia del ≤ 80% dei valori limite di emissioni di inquinanti PN e Nox stabiliti dalla normativa di omologazione ambientale

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