I dettagli del blocco della nave italiana Saipem 12000 da parte della Turchia
Sabato un’unità militare turca ha bloccato la nave Saipem 12000 dell’Eni impegnata in attività di perforazione all’interno della Zona economica esclusiva (Zee) di Nicosia. Il problema, è sempre lo stesso da qualche anno: qualsiasi nuovo giacimento scoperto nelle acque di Cipro, secondo le politiche di Erdogan, andrebbe condiviso con il governo filo-turco al potere nel settore settentrionale dell’isola di Cipro (la Turchia occupa militarmente la zona nord di Cipro dal 1974).
COSA E’ ACCADUTO
Come ha spiegato Eni, la Saipem 12000, che ” ha in programma attività di perforazione per conto di Eni nel blocco 3 nelle acque della Zona Economica Esclusiva della Repubblica di Cipro”, “ha dovuto interrompere il viaggio verso una nuova location da perforare in quanto bloccata da alcune navi militari turche con l’intimazione a non proseguire perché sarebbero in corso attività militari nell’area di destinazione”. L’equipaggio Eni ha “prudentemente eseguito gli ordini e rimarrà in posizione in attesa di un’evoluzione della situazione”, fanno sapere dal Cane a sei zampe.
UNA MOSSA PREANNUNCIATA
Perchè tutto questo? La questione è davvero semplice: alla Turchia, il gas di Cipro, serve per mettere fine alla dipendenza energetica di Ankara.
Che la Turchia fosse contraria alle attività di esplorazione nelle acque dell’isola non è certo una novità. Erdogan stesso, incontrando in Italia Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni, nella visita che si è tenuta la scorsa settimana, aveva espresso le sue preoccupazioni. “I lavori (di esplorazione) del gas naturale in quella regione rappresentano una minaccia per Cipro nord e per noi”, ha sottolineato il sultano.
FARNESINA A LAVORO PER RISOLVERE VICENDA
Ieri la Farnesina ha comunicato di essere impegnata per risolvere diplomaticamente la vicenda. Il Ministero degli Esteri, secondo quanto appreso, sta esperendo tutti i possibili passi diplomatici per risolvere la questione.
I RISCHI
Si spera, ovviamente, che la questione non sfoci in un’escalation della tensione tra Cipro e Turchia, anche se da Nicosia arrivano parole rassicuranti. “Stiamo gestendo la situazione per evitare qualsiasi escalation”, ha sottolineato il presidente della Repubblica cipriota, Nicos Anastasiades.