Cosa ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sui programmi energetici tra Italia e Francia inclusi nel Trattato del Quirinale
Si è tenuta oggi l’audizione alla Commissione Affari Esteri e comunitari riguardo il Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, ratificato a Roma il 26 novembre 2021. Secondo Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, “Italia e Francia sono unite da un legame tradizionale e strategico”.
ITALIA E FRANCIA TRA UE E TRATTATO DEL QUIRINALE
“Con la crisi ucraina l’Ue ha dimostrato unità. Serve un approccio condiviso su stoccaggi e tetto al gas, al centro dell’ultimo Consiglio europeo. Il governo italiano lavora a un posizionamento comune” ha detto, tra l’altro, in apertura Giorgetti. “Il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia rappresenta una pietra miliare dei nostri rapporti bilaterali indispensabili e prodromici alla stessa integrazione europea”. Non è casuale, dunque, che “nell’attuale congiuntura critica caratterizzata dall’invasione dell’Ucraina e dalla coda della pandemia, la compattezza tra i Paesi europei rappresenta un elemento chiave per rivendicare un ruolo più forte dell’Unione, che si erge in uno scenario globale caratterizzato da molteplici sfide di ogni ordine e grado”.
IL VALORE DEL TRATTATO DEL QUIRINALE PER ITALIA E FRANCIA: ENERGIA, SINERGIA, INDUSTRIA, TECNOLOGIA
Sfide, compattezza, congiuntura. Parole che delineano i contorni del panorama delicato all’interno del quale Italia e Francia hanno cercato e cercheranno di muoversi anche dopo la firma del Trattato. E infatti, ha rilevato Giorgetti, “la firma del Trattato del Quirinale ha rappresentato un cambio di passo nell’alleanza tra Italia e Francia e un importante strumento strategico per facilitare l’allineamento politico sui dossier più rilevanti per il nostro futuro comune”.
“Non si tratta dunque di vendere i ‘gioielli di famiglia’, vale a dire di depauperare il patrimonio industriale tecnologico del nostro Paese, come qualcuno ha commentato il trattato del Quirinale, bensi’ di creare sinergie che rafforzino le rispettive economie”.
TRANSIZIONE E FIT FOR 55: GIORGETTI E LE MAIRE LAVORANO INSIEME
“Consentire transizioni gemelle, digitale e verde è l’obiettivo dei nostri governi (italiano e francese, ndr). Negli ultimi mesi ho sviluppato una relazione forte con il mio omologo Le Maire. Con il Green Deal l’Ue ha fatto una scelta strategica, servono strumenti comuni in un’ottica di lungo periodo. Sostenibilità economica, sociale ed ecologica formano un trilemma chiave. Italia e Francia cercheranno una sintonia affine sul Fit for 55”. Così, tra l’altro, Giancarlo Giorgetti, citando tra gli esempi di collaborazione italo-francese i progetti su idrogeno verde curati per l’Italia da aziende come Snam, A2A.
TUTTE LE PROSPETTIVE DEL TRATTATO DEL QUIRINALE
Gli annunci, speranzosi ma convinti, del ministro sono stati tanti. Oltre al tetto al prezzo del gas, su cui la posizione italiana è di prima fila, Giorgetti ha toccato i temi degli incentivi sull’automotive a cui lavorare a Palazzo Chigi. Ma anche, e non da ultime, le iniziative su chip, materie prime, idrogeno, salute.
Anche perché la pandemia non è finita, anzi. E sebbene sia stato rimosso da pochi giorni lo stato d’emergenza, le ripercussioni economiche e commerciali delle chiusure dei mesi passati sono ancora ben presenti. Nei giorni antecedenti e immediatamente successivi la firma del Trattato non erano mancate critiche e perplessità. Mentre le istituzioni e la stampa dei due paesi apparivano da subito abbastanza concordi nell’interpretazione dell’intesa. Con le parole di oggi di Giorgetti sembrano lontani anche i discorsi poco uniformi che si facevano all’interno della coalizione di centrodestra. Anche se rimane sempre difficile unire i puntini tra le varie anime di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Oggi Giorgetti sembra aver fugato ogni dubbio. Italia e Francia lavoreranno (ancora) insieme su tanti fronti, a cominciare da quello energetico.