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Petrolio

Usa, Israele ed Emirati pronti a collaborare su petrolio, gas e rinnovabili

I tre paesi si sono impegnati a esplorare le attività collettive in contesti multilaterali in coordinamento con le istituzioni finanziarie e il settore privato

Gli Stati Uniti, Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di cooperare nei settori del petrolio, del gas e delle energie rinnovabili tra gli altri settori energetici, a seguito della firma dell’accordo di pace tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti a settembre.

LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA

I tre paesi “concordano di incoraggiare un maggiore coordinamento nel settore energetico, comprese le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il petrolio, le risorse di gas naturale e le relative tecnologie e le tecnologie di desalinizzazione dell’acqua – secondo quanto riporta una dichiarazione congiunta dei ministri dell’energia di tutti e tre i paesi pubblicati sul sito web del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti -. Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti sono impegnati a esplorare attività collettive in contesti multilaterali in coordinamento con le istituzioni finanziarie e il settore privato per migliorare gli investimenti internazionali in ricerca e sviluppo e la rapida adozione di nuove tecnologie energetiche”.

GLI EMIRATI POSSONO COOPERARE CON ISRALE SULLA DESALINIZZAZIONE E IL SOLARE

Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno firmato un accordo di pace con Israele a Washington il 15 settembre, possono cooperare con Israele nei campi della desalinizzazione dell’acqua e dell’energia solare, visto anche il fatto che il terzo produttore di petrolio dell’OPpec cerca di generare il 44% della sua energia da energie rinnovabili entro il 2050, secondo quanto annunciato dal ministro dell’Energia Suhail al-Mazrouei lo scorso 14 settembre in occasione della firma del trattato.

POTENZIAMENTO DELLA CAPACITÀ

Gli Emirati Arabi Uniti sono il primo membro del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) a cercare un accordo di pace con Israele, che ha altri due patti simili con i paesi del Medio Oriente, Giordania ed Egitto, oltre agli accordi di pace di Oslo con i palestinesi. Il Gcc include anche Bahrain, Qatar, Oman, Kuwait e Arabia Saudita.

Sia gli Emirati Arabi Uniti sia il Bahrein hanno firmato il 15 settembre gli accordi di pace con Israele a Washington, ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si aspetta che più paesi del Medio Oriente normalizzino i loro legami con il paese.

Abu Dhabi National Oil Co., il più grande produttore di energia degli Emirati Arabi Uniti, prevede di aumentare la sua capacità di produzione di greggio a 5 milioni di barili al giorno entro il 2030 dai 4 milioni di barili al giorno attuali, con l’aiuto delle compagnie petrolifere internazionali. Sta anche aumentando la produzione di gas.

Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti stanno portando avanti vari progetti nel comparto fotovoltaico nel tentativo di diversificare il proprio mix energetico e liberare petrolio e gas per l’esportazione. L’obiettivo è quello di generare il 50% dell’energia dalle rinnovabili, nucleare compreso, entro il 2050.

Gli Emirati Arabi Uniti sono diventati, tra l’altro, il primo paese del Golfo a generare energia dal nucleare quest’anno, con l’avvio di uno dei quattro reattori in costrizione. Una volta che tutti i reattori saranno operativi, produrranno 5,6 GW di energia nucleare, soddisfacendo fino al 25% del fabbisogno energetico del Paese.

OBIETTIVO 2030

Israele ha fatto passi da gigante nella produzione di gas con la scoperta di due giacimenti importanti nell’ultimo decennio. La produzione di gas di Leviathan, che detiene 620 mld di mc di riserve di gas recuperabili, è iniziata alla fine di dicembre 2019. Leviathan è il secondo grande giacimento di gas in Israele ad iniziare la produzione dopo l’avvio nel 2013 del giacimento Tamar gestito da Noble, che continua a servire il mercato interno.

Il ministero dell’Energia israeliano ha anche annunciato a giugno un piano da 80 miliardi di Shekel (23,3 miliardi di dollari) per aumentare la quota di energia solare nel mix energetico. Il paese, che ha generato il 5% della sua elettricità dall’energia solare nel 2019, vuole aumentare tale livello al 30% o 16 GW entro il 2030. Israele attualmente fa affidamento principalmente su gas e carbone per produrre elettricità.

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