Advertisement Skip to content
Centrale Nucleare Zaporizhzia

Zaporizhzhia, tutto sulla centrale nucleare ucraina che la Russia ha scollegato

Se l’Ucraina venisse privata del contributo di Zaporizhzhia si troverebbe in seria difficoltà, considerata anche l’attuale situazione energetica in Europa

La Russia è accusata di aver scollegato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dalla rete elettrica nazionale ucraina. Ieri sera Energoatom –  la società pubblica di Kiev che gestisce l’energia nucleare civile – attraverso l’agenzia di stampa locale Unian ha comunicato che Zaporizhzhia è “totalmente scollegata” dalla rete dopo i danni alle linee di comunicazione.

“I due reattori dell’impianto sono stati disconnessi dalla rete. Di conseguenza, le azioni degli invasori hanno causato la disconnessione completa della centrale nucleare dalla rete elettrica”, ha affermato Energoatom su Telegram.

Secondo le autorità municipali di Energodar, dove ha sede l’impianto, successivamente la centrale è stata parzialmente riconnessa. La Russia parla di bombardamenti effettuati dagli ucraini, e l’agenzia stampa russa Interfax riferisce dell’attivazione dei sistemi di sicurezza della centrale e di un blackout, dovuto ai bombardamenti, che avrebbe lasciato per alcune ore senza elettricità le regioni sotto controllo russo nelle province di Zaporizhzhia e Kherson.

I NUMERI DELLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è la più grande d’Europa e fra le dieci più grandi al mondo. Di proprietà dell’azienda nazionale ucraina Energoatom, è una delle quattro centrali nucleari attive in Ucraina. L’impianto è in grado di produrre 42 miliardi di kWh di elettricità, pari a circa il 40% dell’elettricità generata complessivamente da tutte le centrali nucleari ucraine e a un quinto della produzione annuale di elettricità del Paese.

La centrale di Zaporizhzhia è attiva dal 1984 e occupa un’area di 105 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. È composta da 6 reattori ad acqua pressurizzata (VVER-1000) costruiti tra il 1984 e il 1995, con una capacità elettrica lorda di 1 GW ciascuno e progettati per una vita operativa di 30 anni.

LA POSIZIONE DELL’AIEA

La centrale dallo scorso 4 marzo è sotto il controllo delle forze russe, e dal 5 agosto le zone limitrofe sono oggetto di bombardamenti. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto alla Russia e all’Ucraina di interrompere gli scontri nell’area che circonda la centrale e di istituire una zona demilitarizzata per scongiurare eventuali incidenti.

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, già prima dell’inizio dei bombardamenti aveva definito la situazione nell’impianto “completamente fuori controllo”, sostenendo che “è stato violato ogni principio di sicurezza nucleare” e che le conseguenze potrebbero essere “estremamente gravi e pericolose”. Grossi si è detto pronto a condurre personalmente un’ispezione della centrale, e l’Onu ha garantito copertura e assistenza per guidare la delegazione da Kiev a Zaporizhzhia: “Siamo molto molto vicini. Kiev è d’accordo. E anche Mosca”, ha affermato Grossi.

La disconnessione è un fatto grave perché l’energia non viene prodotta solo per uscire dall’impianto e alimentare Kiev e tutta l’Ucraina, ma ritorna indietro anche per poter essere utilizzata, in caso di emergenza, per fronteggiare eventuali falle dei sistemi di raffreddamento ad acqua che si basano sul vicino fiume Dnipro. Se l’Ucraina venisse privata del contributo di Zaporizhzhia si troverebbe in seria difficoltà, considerata anche l’attuale situazione energetica in Europa.

LE RECIPROCHE ACCUSE TRA RUSSIA E UCRAINA

Nel frattempo Ucraina e Russia si accusano a vicenda degli attacchi. La centrale è sotto il controllo dell’esercito russo, ma si trova molto vicino alla linea del fronte, il che rende molto difficile fare una ricostruzione affidabile. Secondo il Wall Street Journal dietro gli attacchi c’è la Russia.

Ieri sera il presidente USA, Joe Biden, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno avuto un colloquio telefonico in seguito al quale, come ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, hanno chiesto che la Russia restituisca il pieno controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhya a Kiev e che l’Aiea abbia accesso all’impianto.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su