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Pitesai

Interrogazione M5s a Di Maio sul piano aree idrocarburi. La risposta del Mise

Mise: Si sta valutando di considerare l’orizzonte temporale del piano dal 2020 al 2050

Qual è, “per quanto di sua competenza, lo stato dell’arte dei lavori in merito al tavolo permanente per l’adozione condivisa e trasparente del PiTESAI”. Questa la richiesta del pentastellato Andrea Vallascas al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in merito al Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI), formulata in una interrogazione a risposta immediata in commissione alla Camera. Risposta che è arrivata da parte del sottosegretario Dario Galli.

I LAVORI SUL PITESAI SONO INIZIATI CON LA RIUNIONE DEL 28 FEBBRAIO 2019

Mise“L’articolo 11-ter del decreto-legge Semplificazioni (decreto-legge n. 135 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12), ha previsto l’approvazione, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della sua legge di conversione, del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI) – ha sottolineato Galli -. Per quanto di competenza del MiSE, le attività inerenti alla redazione e adozione del PITESAI sono state tempestivamente avviate e proseguono”. E “per quanto concerne la governance generale, i lavori sono iniziati con la riunione del 28 febbraio 2019. In particolare, essi sono stati costituiti da: un tavolo politico MISE-MATTM, coordinato dai Sottosegretari con delega nella specifica materia oggetto della norma; un tavolo tecnico tra MiSE, MATTM, ISPRA, CONFERENZA delle REGIONI ed enti collegati al MISE, in grado di fornire specifici contributi tecnici; 7 gruppi di lavoro tecnici, ad ognuno dei quali è stata affidata l’elaborazione di specifici contenuti (dati; quadro conoscitivo; impatti ambientali a mare e a terra; impatti socioeconomici; piano di dismissione; VAS)”.

ANCORA IN ATTESA DELLA DESIGNAZIONE DEI RAPPRESENTATI DELLE REGIONI

“Nello specifico, dopo le prime riunioni istituzionali, tenutesi nei mesi di marzo e aprile, il Tavolo Tecnico è stato poi convocato in aprile. I relativi incontri sono iniziati il 5 maggio 2019, ed hanno avuto una cadenza settimanale. Allo stato, tuttavia, si è ancora in attesa della designazione dei rappresentati delle Regioni – spiega Galli -. Quanto ai gruppi di lavoro ristretti, questi ultimi hanno iniziato ad elaborare i contenuti di propria competenza. Inoltre, rappresento che, strumentale alla definizione del PITESAI, è la stipula della convenzione MiSE-MATTM-ISPRA, che il MiSE ha già inviato in bozza ad ISPRA in data 5 luglio. Con riferimento a tale convenzione, vorrei precisare che in data 18 luglio, l’ISPRA ha inviato al MATTM l’accordo proposto con le modifiche e integrazioni in particolare: all’attività di propria competenza e all’ammontare delle spese rimborsabili; al cronoprogramma prevedendo la redazione/approvazione della prima proposta di PiTESAI, non più entro agosto 2019 ma entro ottobre 2019 per via del protrarsi dei tempi per la sottoscrizione dell’accordo medesimo”.

IL 30 LUGLIO PROSSIMO SI TERRÀ UNA APPOSITA RIUNIONE TECNICA CON ISPRA PRESSO LA DG COMPETENTE DEL MISE

“Sul tema il 30 luglio prossimo si terrà una apposita riunione tecnica con ISPRA presso la DG competente del MISE – ha anticipato Galli -. Sono state poi effettuate preliminari valutazioni sugli impatti ambientali e sono in corso i lavori sugli aspetti normativi, ambientali e socio-economici che porteranno al Rapporto Preliminare Ambientale, funzionale al processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Parallelamente, è stata svolta una ricognizione dei dati cartografici necessari ed è stato effettuato un approfondimento preliminare sul quadro dei vari vincoli esistenti. I dati raccolti sono organizzati in un sistema ‘WebGIS PITESAI’, organizzato dal Servizio per il sistema informativo nazionale ambientale (SINA) dell’ISPRA”.

SI STA VALUTANDO DI CONSIDERARE L’ORIZZONTE TEMPORALE DEL PIANO DAL 2020 AL 2050

“Inoltre, è in corso lo studio delle aree con interesse geominerario in Italia, che permetterà di individuare le zone di scarso interesse in materia di idrocarburi. In conclusione, dunque, si rappresenta che, in conformità con gli altri strumenti di programmazione del settore a livello italiano ed europeo, si sta valutando di considerare l’orizzonte temporale del piano dal 2020 al 2050”, ha concluso la risposta del Mise.

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