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Gasdotto Nord Stream

Nord Stream 2, da Berlino il primo via libera

Il Bundestag ha votato il via libera al recepimento della direttiva europea in materia di gas, preludio alla certezza giuridica per la realizzazione del Nord Stream 2. Il 29 novembre il semaforo verde definitivo del Bundesrat

Il Parlamento tedesco – il Bundestag – ha votato il via libera al recepimento della direttiva europea in materia di gas naturale. Ma si dovrà attendere fino al 29 novembre prossimo affinché la disposizione venga tramutata in legge vera e propria, dopo l’approvazione, cioè, del Consiglio federale tedesco – Bundesrat. Il provvedimento è importante soprattutto ai fini della realizzazione del Nord Stream 2 il gasdotto in costruzione tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico.

IL NORD STREAM 2 HA ORA LA CERTEZZA GIURIDICA E DI PIANIFICAZIONE DI POTER ESSERE REALIZZATO

Il ministro degli Affari economici e dell’energia, Peter Altmaier, secondo quanto riporta S&P Global Platts, ha dichiarato che questa legge determinerà come attuare le regole del mercato interno relative ai gasdotti provenienti da paesi terzi. Le norme Ue che regolano i nuovi collegamenti del gas offshore con i paesi extra europei sono entrate in vigore il 23 maggio, ma ai paesi sono stati concessi nove mesi per attuare le modifiche. Le modifiche alla direttiva impongono, dunque, alla Germania di applicare le regole del mercato interno per la parte europea del collegamento. “La legge attua un compromesso europeo, in cui noi, insieme a Francia, Commissione e altri Stati membri abbiamo svolto un ruolo importante – ha affermato Altmaier -. Ciò determinerà in che modo affronteremo le nostre regole del mercato interno in futuro quando i gasdotti saranno realizzati con paesi terzi al di fuori dell’Ue e in acque internazionali”. In sostanza, come riporta il quotidiano Handesblatt, il Nord Stream 2 ha la “certezza giuridica e di pianificazione” di poter essere realizzato.

L’OPPOSIZIONE DI NORD STREAM 2

Nel frattempo la società Nord Stream che sta procedendo alla realizzazione dell’opera sta cercando di ottenere l’annullamento delle modifiche alla direttiva sul gas. A settembre aveva già avviato un procedimento arbitrale nel tentativo di costringere l’Unione europea a cassare le modifiche alle norme Ue e già a luglio aveva adito il Tribunale europeo parlando di modifiche “discriminatorie”. La società russa sostiene che i 9,5 miliardi di euro di investimenti sono già stati impegnati e che la metà delle condotte era già stata realizzata prima che le nuove regole entrassero in vigore il 23 maggio. “I casi di arbitrato come quello avviato da Nord Stream 2 hanno una durata media di 2-4 anni, il che significa che le modifiche entreranno probabilmente in vigore in Germania molto prima della conclusione del procedimento arbitrale”, ha sottolineato S&P Platts.

COLLOQUIO TUSK-ZELENSKY SUL GASDOTTO

Intanto, mentre il capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk anche sul progetto del gasdotto Nord Stream 2, sottolineando l’importanza del rispetto delle leggi europee in materia, Allseas, azienda con sede in Svizzera – parte integrante della posa del Nord Stream 2 – è in trattativa con l’operatore russo sul calendario per la posa della sezione danese del collegamento. A riferirlo è stato un portavoce della società a S&P Platts.

ALLSEAS STA PIANIFICANDO IL CALENDARIO DI POSA DEI TUBI IN ACQUE DANESI CON I RUSSI

La tempistica dei lavori per la posa della sezione del gasdotto nelle acque danesi è la chiave per poter dire entro quanto Nord Stream 2 sarà in grado di iniziare a far fluire gas in Europa. “Allseas continuerà a installare la pipeline di Nord Stream 2. L’esatta pianificazione e tempistica sono in discussione con il nostro cliente”, ha detto il portavoce. D’altronde l’agenzia danese per l’energia ha dato il via libera all’opera appena il 30 ottobre scorso. La scorsa settimana, la società Nord Stream ha dichiarato a S&P Global Platts che l’effettivo avvio della costruzione sarebbe dipeso dalla considerazione di una serie di fattori legali, tecnici e ambientali. “Questo richiederà alcune settimane. Abbiamo le capacità necessarie per continuare la costruzione e completare il progetto il più presto possibile”, aveva riferito un portavoce di Nord Stream 2 aggiungendo che al momento era in corso la finalizzazione della “cronologia dettagliata e lo spiegamento delle navi e della logistica”.

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